~12~ La Camera dei Segreti

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Quella mattina ci era arrivata la lettera da Hogwarts con il nuovo elenco di cose da comprare, perciò il pomeriggio, io e Draco ci dirigemmo a Diagon Alley con Lucius

Sa: manco morta. Manco morta io spendo soldi per prendere i libri di quel biondo vanitoso -commentai guardando la lista di libri, quelli per Difesa Contro le Arti Oscure erano tutti di Gilderoy Allock, un uomo che aveva scritto molti libri sulle sue varie avventure

Avventure che, ero certa al 100%, non erano sue. Secondo me, molto probabilmente, Allock, sarebbe stato anche il nuovo insegnante di Difesa ed io non avevo alcuna intenzione di partecipare alle sue lezioni, cadesse il mondo prima che io mi decidessi a mettere piede in quell'aula e perdere così il mio tempo

Lu: la solita viziata che vuole fare come le pare -sbuffò

Sa: permettendo a tuo figlio di seguire davvero le lezioni di quel biondo ossigenato, mi confermi una volta di più che sei un completo idiota, zio Lucius -replicai entrando in libreria e trovandomi davanti un enorme gruppo di persone rivolte verso il bancone, dove spuntava una testa bionda

Spintonando un po' di gente riuscii ad andare avanti, riconoscendo così l'uomo proprio come Gilderoy Allock. Quello stava tenendo il braccio intorno ad un ragazzino che riconobbi essere Harry, e stava annunciando che quest'anno sarebbe stato l'insegnante di Difesa a Hogwarts. Mentre Lucius e Draco si erano diretti verso il piano di sopra per evitare la folla, io notai a pochi metri da me la famiglia Weasley e Hermione con quelli che immaginai fossero i suoi genitori, non appena Harry e i gemelli si accorsero di me, mi salutarono

Sorrisi ai gemelli, ignorando gli altri, e continuai la mia avanzata fino ad arrivare alla cassa, ritrovandomi quindi davanti un Allock tutto sorridente pronto per fare un firma copie delle sue opere. Feci una morfia di disgusto e ignorandolo mi rivolsi al commesso

Sa: potresti darmi i libri che ci sono su queste due liste, per favore? Quelli di Allock no, mi raccomando -il commesso annuì prendendo i due fogli e si allontanò per cercare i libri. Il biondo mi guardò con un sorriso a trentadue denti

Allock: i miei libri non li prendi, cara? Come mai?

Sa: non li prendo perché non mi servono, signore -mi limitai a rispondere, sorridendogli con educazione. Il commesso tornò poco dopo con i libri chiedendo se desiderassi prendere altro -ho finito, grazie

Poco prima di uscire venni raggiunta dal solito trio, dai gemelli e la sorella minore -che i rossi mi avevano detto chiamarsi Ginny-. Davanti a noi si parò Draco che subito venne seguito da Lucius

Lu: Safira, hai finito con le tue scenette? -chiese guardandomi con fare superiore

Sa: si, zio. Se ora tu vuoi fare la solita scena da Purosangue riccone che schifa qualsiasi altro essere vivente, io andrei avanti. È una cosa che ho visto parecchie volte ormai, e la trovo un po' ripetitiva -risposi sorridendogli spensierata, dietro di me i gemelli si misero a ridere senza nascondersi affatto ed io mi voltai verso di loro

Appoggiai due dita sotto al mento del primo, George, il quale si fermò immediatamente e mi guardò confuso. Mi avvicinai alle sue labbra e lo baciai di fronte a tutti, quando mi staccai trovai il rosso a fissarmi inebetito con le guance non molto dissimili dal colore dei suoi capelli. Feci lo stesso gesto con Fred, lasciandolo a sua volta immobile. Sorrisi e lasciai il negozio, dirigendomi in farmacia per fare una buona scorta di ingredienti

 Sorrisi e lasciai il negozio, dirigendomi in farmacia per fare una buona scorta di ingredienti

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