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Tom: sono... tornato -sussurrò affannato e appagato, togliendomi il membro dal culo e girandomi per osservare la mia reazione, sorridendo come un pazzo -Lord Voldemort è tornato

Sorrisi e gli afferrai il viso a coppa, portandomelo alle labbra per baciarlo. Lo scambio fu però interrotto da una voce che mi fece sobbalzare e fece irrigidire Tom, entrambi ci voltammo verso il quadro appeso poco lontano dal baldacchino

Salazar: il ragazzo è ancora vivo e il Basilisco è morto, Tom

Tom: È ANCORA VIVO?! -tuonò alzandosi di scatto, senza nemmeno accorgersi che io mi ero spostata in un punto abbastanza lontano da essere sicura di non essere colpita da lui

Sa: ti basterebbe ucciderlo -dissi con cautela, osservando le reazioni del Signore Oscuro -lui ha la conoscenza di un primo anno, non potrebbe nulla contro di te

Il Serpeverde voltò la testa verso di me, accorgendosi solo in quel momento delle azioni che avevo svolto in conseguenza alla sua rabbia. Ma non fu quello a far immobilizzare il ragazzo, né a far spalancare gli occhi a me

Quando i nostri occhi si incontrarono, un forte calore al petto mozzò il respiro di entrambi, la magia sfrigolò nelle nostre vene e una sorta di immagine comparì nelle nostre teste: un ponte che collegava la magia e il sangue di uno alla magia e al sangue dell'altro. Un filo rosso comparì dal petto di Tom e andò a legargli il polso con un'estremità, mentre l'altra si attorcigliò intorno al mio polso; poi un filo nero emerse dal mio torace e fece lo stesso procedimento, legando prima il mio polso e poi il polso del ragazzo

Ci fissammo increduli, a entrambi era ormai chiaro tutto quanto, e i sentimenti erano cambiati drasticamente a questa prospettiva

Salazar: il ragazzino sta entrando nella bocca della statua -informò, facendo riscuotere entrambi dal nostro torpore

Tom ringraziò il quadro e si vestì con un colpo di bacchetta, fece per fare lo stesso con me ma quando si voltò, scoprì che avevo fatto da sola

Sa: non sei l'unico genio, caro Signore Oscuro -commentai al suo sopracciglio alzato, sfoderando un sorriso astuto

L'Erede di Serpeverde accennò un sorriso di riconoscimento e mi fece segno di rimanere in silenzio, annuii e mi avvicinai a lui per lasciargli un bacio sulle labbra prima che se ne andasse. Mi fissò per un istante, sorpreso, dopodiché uscimmo entrambi dalla camera da letto, e lui dall'ufficio in generale, chiudendosi la porta dietro. Rimasi quindi bloccata dentro l'ufficio e, da Serpeverde quale ero, portai lo sguardo su Salzar Serpeverde

Sa: mi scuso per non essermi presentata prima -dissi facendo un mezzo inchino al quadro -io sono Safira Bellatrix Lestrange, erede diretta della casata dei Lestrange e erede da parte di madre della casata dei Black, è un vero piacere e un immenso onore fare la conoscenza del Fondatore più potente di Hogwarts e della mia stessa casa di appartenenza

Salazar: affascinare Tom non è da tutti -commentò osservandomi -men che meno portarlo a far scoprire i miei alloggi privati

Mi limitai ad accennare un sorriso, senza sapere davvero cosa rispondere, e mi guardai un po' intorno con curiosità, senza però muovermi dal punto davanti al camino

Salazar: so chi sei per il mio erede, perciò questo posto appartiene anche a te. Guardati intorno e studia ogni libro che puoi, diventa la strega più potente mai esistita -disse osservandomi con uno sguardo che mi sorprese, era quasi... dolce

~Nox~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora