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Lanciai nuovamente la Maledizione del Manichino sui due, dopodiché presi il coltello e mi avvicinai a mio cugino. Gli girai un po' attorno per osservare le sue ferite, dopodiché gli tornai davanti e iniziai ad incidere una parola sul suo stomaco, ascoltando con piacere le urla di dolore. Una lettera alla volta, M O S T R O

Sa: carino, vero? -chiesi a Petunia, facendo girare il ragazzo verso di lei per permettergli di vedere la mia nuova opera, e lei urlò sgranando gli occhi. Feci girare Dudley nuovamente verso di me ed evocai le sacche per il sangue, dopodiché lo infilzai allo stomaco e presi a riempirle una ad una, ascoltando le urla e le suppliche del ragazzo

Ve: a-avevi detto... che ci avresti lasciati vivere se io... avessi fatto a Dudley ciò che ho fatto a te! -tentò di protestare, sebbene la sua voce fosse tremante, ed io alzai lo sguardo su di lui senza smettere con il mio lavoro

Sa: ho detto che FORSE lo avrei fatto, e ho deciso che non sarà così -spiegai semplicemente

Poco dopo, Dudley Dursley morì dissanguato ed io annullai la maledizione posta su di lui, lasciando cadere il suo cadavere a terra. Petunia strillò, piangendo per suo figlio mentre Vernon iniziò ad insultare tutti noi

Lu: come hai fatto a sopportarli per tanti anni? -chiese con una smorfia

Sa: quel vecchio mi ha resa remissiva -risposi scrollando le spalle per poi avvicinarmi a Vernon e spezzargli un braccio, facendolo urlare di dolore. Sogghignai e con il coltello tracciai un profondo taglio sull'unico braccio rimasto sano, presi poi un po' di sangue e me lo portai alla bocca, ma subito dopo lo sputai a terra -pure il tuo sangue è disgustoso

Con una smorfia, feci alzare Petunia dal suo posto e mi misi davanti a lei. Alzai il coltello e lo tirai giù di scatto. Il sangue mi schizzò addosso e continuò a farlo ad ogni colpo che davo, non mi ci volle molto per avere il viso e i vestiti ricoperto di schizzi del liquido rosso. Mi fermai respirando affannosamente, stringendo il manico del coltello con forza

Improvvisamente delle mani mi circondarono i fianchi, un respiro caldo si schiantò sul mio collo e una protuberanza si spinse contro la mia schiena

V: così coperta di sangue -iniziò in un basso sussurro, roco e sensuale, andando a leccare il sangue colato sulla spalla -mi fai eccitare, Safira...

Piegai di lato la testa, lasciandogli via libera sul mio collo, e lui lasciò una scia di baci che mi ripulivano dal liquido, fino ad arrivare a dietro le orecchie. Spinse contro di me il suo bacino ed io potei sentire l'eccitazione che gli pulsava tra le gambe, sorrisi

Sa: divertitevi pure -dissi senza nemmeno voltarmi, uscendo dal salotto per andare in cerca di una camera insieme all'uomo

Non appena la trovarono, Tom tirò dentro la ragazza e la spinse sul letto gettandosi voracemente sulle sue labbra. Ogni volta che Safira mostrava quel lato così sadico e fuori di testa, lui desiderava solo prenderla, sentirla gemere, sentirla godere e sapere che solo lui era in grado di farlo

Lei gli si avvinghiò al collo con entrambe le braccia, stringendo il suo busto tra le gambe. All'unisono dischiusero le labbra. Rotolarono sul materasso, invertendo varie volte le posizioni, in una continua lotta per decretare chi avrebbe avuto il controllo.
Tom la strinse a sé, lasciando scorrere le mani su ogni centimetro del suo corpo. Il respiro di entrambi era pesante e lui poteva sentire il battito del cuore di Safira attraverso il suo petto

Sa: ci sentiranno, Tom -si lamentò con una nota divertita nella voce, soffocando un gemito quando lui le infilò una mano sotto alla felpa, stringendo la sua carne da sopra al reggiseno

V: ti interessa? -domandò, aprendosi di scatto la camicia, incurante dei bottoni strappati, per rimanere a petto nudo

Lo sguardo di Safira vagò sulla pelle dell'uomo, prima di aggrapparsi nuovamente al suo collo per rincollarglisi alle labbra

~Nox~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora