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Avanzai sulla strada guardandomi intorno: i negozi, le cose esposte all'esterno, la gente che faceva le spese. Da un negozio buio la cui insegna diceva "Emporio del Gufo: gufi selvatici, barbagianni, gufi da granaio, gufi bruni e civette bianche" si sentiva provenire un richiamo basso e soffocato. Molti ragazzi, più o meno della mia età, tenevano il naso schiacciato contro la vetrina dove erano esposti dei manici di scopa

??: guarda -sentii dire da uno di loro -la Nimbus Duemila, la più veloce di tutti!

Alcuni negozi vendevano abiti, altri telescopi e bizzarri strumenti d'argento che non avevo mai visto prima. C'erano vetrine stipate di barili impilati, contenenti milze di pipistrello e pupille d'anguilla, mucchi pericolanti di libri di incantesimi, penne d'oca e rotoli di pergamena, bottiglie di pozioni, globi lunari

Alla fine arrivai di fronte a un edificio bianco come la neve che svettava sopra le piccole botteghe. Ritto in piedi, dietro un portale di bronzo brunito, con indosso un'uniforme scarlatta e oro, c'era... una creatura mai vista prima, ma di cui avevo letto in passato, un Folletto

Io, a differenza di mio fratello, ero sempre stata piuttosto affascinata dai libri. Ogni momento libero che avevo lo passavo a leggere -di nascosto dagli zii-, che fossero libri fantasy, di avvenuta, biografie, romantici, di mitologia. Quelli che mi piacevano di più erano quelli sulla mitologia e sulla magia, comprese le creature magiche

Fino a quel momento, non pensavo, però, che le creature di cui avevo letto tanto esistessero davvero

Salì gli scalini di candida pietra diretta verso di lui. La creatura era più bassa di me di tutta la testa, aveva un viso dal colorito scuro e dall'aria intelligente, una barba a punta e dita e piedi molto lunghi. Questo si inchinò al mio passaggio ma la mia attenzione venne presa da qualcos'altro. Mi trovavo di fronte una seconda porta, questa volta d'argento, su cui erano incise le seguenti parole: 

"Straniero, entra, ma tieni in gran conto
Quel che ti aspetta se sarai ingordo 
Perché chi prende ma non guadagna 
Pagherà cara la magagna 
Quindi se cerchi nel sotterraneo 
Un tesoro che ti è estraneo 
Ladro avvisato mezzo salvato: 
Più del tesoro non va cercato."

Quando attraversai la porta d'argento, un'altra coppia di Folletti si inchinò davanti a me e mi introdusse in un grande salone marmoreo. Un centinaio di altri Folletti, seduti su alti scranni dietro un lungo bancone, scribacchiavano su grandi libri mastri, pesavano le monete su bilance di bronzo, ed esaminavano pietre preziose con la lente d'ingrandimento

Mi guardai un po' intorno, fino ad individuare uno di loro che era libero, e così mi accostai al bancone di fronte a lui

Sa: buongiorno, io sono Safira... Lestrange -mi presentai, incerta sul cognome, e la creatura alzò lo sguardo -posso chiederle il suo nome?

La creatura, il Folletto, fece un'espressione sorpresa

??: Gripsec

Sa: bene, Gripsec, sono qui per sapere se c'è un conto aperto in mio nome

Gripsec: ci sarebbe la Camera Blindata dei suoi genitori, ma bisogna controllare se lei può avervi accesso. Deve seguirmi nell'ufficio del mio superiore, questo tipo di test non posso effettuarlo io -mi informò, alzandosi e dirigendosi verso un corridoio fatto solo di porte

All'interno di un ufficio, i due folletti conversarono tra loro in una lingua sconosciuta, poi Gripsec si congedò ed uscì

??: è un piacere conoscerla, signorina Lestrange, io sono Litip. Per effettuare il test dell'ereditarietà dovrà versare 7 gocce del suo sangue su questa pergamena -informò, facendo comparire il foglio e un pugnale argentato

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