Capitolo 4

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Pov. Totò
Suona la sveglia. Sono le 07:00. Mi alzo. Mi lavo e vesto. Vado in cucina.
Io: Buongiorno.
Mamma: Buongiorno.
Poi esco di casa. Faccio colazione al bar Kesté. Dopo un po' arrivano anche i miei amici.
Io: We. Ciao ragazzi. Come va?
Edoardo: Ciao Totò. Bene. Volevo solo stare a letto.
Ciro: Ciao Totò. Tutto bene. Edoardo sei proprio messo male.
Edoardo: Grazie tante Ciro.
Ciro: Prego.
Cardiotrap: Ciao Totò. Tutto apposto.
Pino: Ciao Totò. Abbastanza bene.
Io: Appost accussí. Ora devo andare. Ce verimm.
Loro: Ciao Totò. Ce verimm.
Vado a lavorare. Si fanno le 14:00. Mangio un panino giù al paese. Poi ritorno a lavorare. Dopo un po' entra ragazza. È molto carina.
Lei: Ciao. Se ti lascio la mia macchina gli potresti dare un'occhiata?
Io: Ciao. Certo che posso. Scusa se te lo chiedo. Come ti chiami?
Lei: Grazie. Tranquillo. Piacere Nina.
Io: Prego. Piacere mio. Antonio. Ma mi puoi tranquillamente chiamare Totò. Se per te non è un problema. Puoi tornare domani a riprenderla.
Nina: Ok. Va bene. Nessun problema. A domani. Cia Totò.
Io: Perfetto. Cia Nina.
Smetto alle 18:00. Saluto il mio collega e vado via. Mentre sto tornando a casa sbatto contro una ragazza. Due ragazze in un solo giorno. Anche lei è molto carina. L'aiuto ad alzarsi da terra.
Io: Scusami tanto. Non volevo farlo. Non ti avevo vista. Ti ho fatto male?
Lei: Grazie. Accetto le scuse. No, tranquillo. Sto bene.
Io: Prego. Menomale. Piacere Antonio. Ma chiamami pure Totò.
Lei: D'accordo. Piacere mio. Rose.
Io: Hai un bellissimo nome.
Rose: Grazie per il complimento.
Io: Prego. Scusami ma ora devo andare. Cia Rose. Spero di rivederti di nuovo.
Rose: Tranquillo. Tanto devo andare pure io. Cia Totò. Certo che ci rivediamo.
Poi va via. Dopo un po' arrivo a casa.
Io: So turnat.
Mamma: Cia Totò. Bentornato.
Papà: Ti stavamo aspettando. Come è andata oggi?
Io: Abbastanza bene.
Ci mettiamo a mangiare. Aiuto mamma a mettere apposto. Si fanno le 22:00.
Io: Bonanott.
Loro: Bonanott.
Vado in camera mia. Mi metto o pigiam e me vac a cucca. Oggi è stato il mio giorno fortunato.

Pov. Edoardo
Suona la sveglia. Sono le 07:00. Mi alzo. Mi lavo e vesto. Vado in cucina.
Io: Buongiorno.
Mamma: Cia Edoa.
Poi esco di casa. Faccio colazione al bar Kesté. Ci sono i miei compagni.
Io: Cia guagliun. Che si dice?
Ciro: Cia Edoa. Niente di nuovo.
Totò: We. Cia Edoa. Ho conosciuto due ragazze.
Io: Cia Totò. Beato a te. Com faje o frà? Com'erano?
Totò: Ij nun o sacc Edoa. Tutte e due bellissime.
Io: La solita fortuna. Ma Pino e Cardiotrap?
Ciro: Non ci sono perché dovevano andare presto a lavorare.
Io: Ho capito. Beh. Allora vado. Ce verimm.
Loro: Cia Edoa. Ce verimm.
Vado in panificio. Si fanno le 13:00. Mangio una valdostana. Poi ritorno a lavorare. Smetto alle 19:00. Saluto i miei colleghi e vado via. Dopo un po' arrivo a casa.
Io: So turnat.
Mamma: Cia Edoa. Bentornato. Ci sono gli zii.
Io: Va buo.
Sasà: Cia Edoa. È da un po' che non ci vediamo.
Io: Cia Sasà. Hai ragione. Ma ultimamente sono molto impegnato con il lavoro.
Sasà: Non ti preoccupare.
Io: Quando avrò un po' di tempo. Ce ne andiamo per qualche giorno al mare.
Sasà: Va buo.
Ci mettiamo a mangiare. Poi metto apposto insieme a Sasà. Si sono fatte le 23:00. Vanno via.
Io: Bonanott.
Mamma: Bonanott.
Vado in camera mia. Mi metto o pigiam e me vac a cucca.

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