Capitolo 1

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Napoli

Pov. Pino
Sento dei passi fino alla camera mia.
Mamma: Pino sveglia sono le 07:00. Dai su che devi andare dai tuoi amici e poi a lavorare.
Io: Va buo. Agg capit. Mo mi alzo.
Mamma: Si certo sempre con comodità.
Io: Ovviamente.
Vado in cucina. Faccio colazione con cappuccino, spremuta di arancia rossa e tre ciambelle. Dopo vado a lavarmi e vestire. Venti minuti dopo.
Io: We Tyson ammor mij. Quant si bel. Cia mà ce verimm staser.
Mamma: Va buo. Fa o brav.
Poi esco di casa. Vado in piazza dai cumpagn mij. Arrivo davanti al bar e club che si chiama Kestè, nel quartiere Pendino. Vado dal mio gruppo. I membri sono Ciro, Edoardo, Totò e Cardiotrap. Rimango con loro per due ore.
Cardiotrap: Avete visto è arrivato. Cia Pino.
Io: We cia guaglion. Tutt appost?
Ciro: Finalmente. Stavo perdenno le speranze.
Io: È bello vederti Ciro. Ho capito. Oggi non è giornata.
Totò: Cia Pino. Tutto apposto. Grazie. Sei l'unico che l'ha chiesto.
Io: Prego Totò.
Edoardo: Cia Pino. Tutto apposto. Te? Che mi dici di nuovo?
Io: Tutto apposto. È tutto come al solito.
Edoardo: Certo che sai essere proprio noioso.
Ciro: Mo bast. Lascio ij.
Edoardo: Va buo. Com vuo tu Ciru. Scusate ma adesso me ne devo andare. Ce verimm.
Io: Visto che ci siamo. Devo andare anche io.
Ciro, Totò e Cardiotrap da lontano: Cia Edoardo e Pino. Ce verimm.
Vado a Casandrino. Li c'è un centro per allevamento di cani. Si fanno le 13:00. Faccio una pausa. Mangio un panino giù al paese. Poi riprendo con il lavoro. Smetto alle 19:00. Saluto i miei colleghi e vado via. Mentre sto tornando a casa sbatto contro un ragazzo. Lo aiuto ad alzarsi da terra.
Io: Scusami. Non ti avevo visto. Ti ho fatto male?
Lui: No. Tranquillo. È tutto apposto.
Io: Menomale. Piacere Pino.
Lui: Piacere mio. Carmine. Ora devo andare. Ce verimm.
Io: Tranquillo. Tanto devo andare anche io. Cia Carmine. Ce verimm.
Dopo un po' arrivo a casa.
Io: So turnat. Che profumo.
Mamma: Cia Pino. Ho cucinato quello che piace a te. I peperoni ripieni e il casatiello.
Io: Si a mamm miglior e tutt o munn.
Ci mettiamo a mangiare. Si fanno le 21:30. Sparecchio e pulisco la cucina. Quando ho finito sono le 23:00.
Io: Bonanott mà.
Mamma: Bonanott Pino.
Vado in camera mia. Mi metto o pigiam e me vac a cucca.

Milano

Pov. Anita
Suona la sveglia. Sono le 07:00. Mi alzo. Mi lavo e vesto. Da oggi per un po' non lavoro. Vado in cucina.
Io: Buongiorno famiglia.
Faccio colazione con il caffè amaro, spremuta di carote e un cornetto ai cereali farcita di miele.
Papà: Buongiorno Anita. Visto che ci siamo tutti vi devo dire una cosa molto importante.
Filippo: Di che cosa si tratta?
Papà: Mi hanno proposto di andare a lavorare verso Napoli. Prima di dare una risposta volevo sapere se per voi andava bene.
Mamma: Per me va bene.
Filippo: Anche per me va bene.
Io: Nessun problema. Prendi il telefono e digli che accetti.
Papà: Grazie. Ora andate a fare le valigie.
Filippo: Mi occupo di trovare una casa.
Si fanno le 13:00. Mangiamo qualche panino. Poi partiamo per Napoli. Passano cinque ore e arriviamo. Che emozione. Abbiamo preso la casa a Pompei.

 Abbiamo preso la casa a Pompei

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Io, papà e mamma: È stupenda.
Filippo: Questo non è niente. Aspettate di vedere dentro allora.
Non potete capire. Al primo piano c'è una cantina e un giardino con un'altalena. Al secondo piano c'è la cucina, lo sgabuzzino, il bagno e il salotto con il terrazzo grande con la piscina e le sedie a sdraio. Al terzo piano ci sono tre camere da letto e il bagno. Infine al quarto piano c'è la mansarda e il tetto.
Io: È la casa più bella che io abbia mai visto.
Filippo: Sono contento che ti sia piaciuta.
Si erano fatte le 20:00. Mangiamo qualcosa. Dopo io e Filippo mettiamo tutto apposto. Poi vado in camera mia. Mi metto il pigiama e vado a letto. Mi addormento subito perché sono troppo stanca.


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