9. Il bivio

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Il giorno seguente Michelangelo non prestò particolare attenzione alle lezioni, cosa per lui più unica che rara.

Non riusciva proprio a concentrarsi, dato che nella sua testa c'era spazio soltanto per Ginevra. I professori parlavano, ma tutto ciò che lui sentiva era un brusio di sottofondo, sovrastato dai suoi pensieri.

La cosa che lo stupiva di più, però, era il fatto che non gli importasse della sua disattenzione. Non aveva voglia di impegnarsi. L'unica cosa che voleva era che la mattinata finisse in fretta, così sarebbe potuto uscire da quell'edificio, prendere in mano il cellulare e scrivere a Ginevra.

A ricreazione Tommaso e Federico gli ricordarono che il giorno seguente avevano in programma di marinare.

"Ssh! Ma siete pazzi?" esclamò Michelangelo, guardandosi attorno nel timore che qualcuno li avesse sentiti. "Io non ci tengo a essere scoperto".

"Nemmeno noi, che cosa credi?" disse Tommaso ridendo. Ciononostante continuò il discorso sussurrando, giusto per far contento Michelangelo.

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Usciti da scuola, i tre ragazzi si salutarono e si diressero ognuno a casa propria.

Dopo aver fatto pochi metri Michelangelo tirò fuori il cellulare, entrò su Instagram e scoprì con gioia che Ginevra aveva iniziato a seguirlo.

Così pensò alle parole giuste da scriverle. Intanto camminava, piuttosto lentamente, facendosi superare da alcuni ragazzi che tornavano a casa proprio come lui.

Ciao Ginevra, sono Michelangelo. Com'è andata la mattinata? Tu che scuola frequenti? Ho visto i tuoi post e devo farti i miei complimenti, sono davvero bellissimi! Da quant'è che fai danza?

Appena ebbe finito di scrivere, Michelangelo fece una smorfia. Non gli piaceva affatto il modo in cui si era espresso, ma non sapeva neanche come migliorarlo. Così inviò il messaggio senza pensarci due volte.

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Ginevra gli rispose quel pomeriggio, mentre Michelangelo era seduto alla scrivania con davanti a sé una ciotola di patatine e il libro di chimica.

Odiava quella materia, ma quell'odio lo spingeva soltanto a impegnarsi il doppio, così da ottenere ottimi risultati. Lui era fatto così: più andava male e più si sentiva stimolato a migliorarsi.

Il suo cellulare, posato in cima a una pila di libri, vibrò e attirò l'attenzione del ragazzo. Di solito lo teneva silenzioso, ma quel pomeriggio non aveva resistito, dato che aspettava una risposta da parte di Ginevra. Infatti era proprio lei.

Ciao Michelangelo! La mia mattinata è stata uno schifo, perché sono stata interrogata di tre materie. Mi consolo questo pomeriggio con la lezione di danza. Frequento il liceo delle scienze umane e tu? 

Per quanto riguarda la danza, seguo dei corsi da quando avevo quattro anni, anche se mia mamma mi dice sempre che ballavo anche prima, quindi non so proprio che cosa risponderti ahahah

Michelangelo si rese conto che stava sorridendo come un ebete. La verità era che gli faceva davvero piacere che Ginevra gli avesse risposto e anche che lo chiamasse Michelangelo e non Martini, diversamente da Zeno.

Mi dispiace tanto per le interrogazioni... Io frequento lo scientifico. Devo confessarti che mi è piaciuto tantissimo vederti ballare ieri e anche partecipare alla tua breve lezione. Sei molto esigente come insegnante, ma si vede che hai talento

Michelangelo non riusciva a credere che lei fosse ancora online, forse aspettando la sua risposta. Infatti Ginevra visualizzò subito e il sorriso del castano si allargò ulteriormente.

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