10. Come una bomba

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"Allora, mi spieghi che cosa sta succedendo?" chiese la madre di Michelangelo al figlio, che in quel momento avrebbe soltanto voluto scomparire.

"Ecco... ho prenotato una lezione di prova di danza classica" ammise il ragazzo, con lo sguardo che vagava inquieto per la stanza, incapace di incrociare quello indagatore della madre.

"Tu che cosa hai fatto?" esclamò la donna ridendo. Non riusciva a credere alle sue orecchie.

Quando aveva sentito Michelangelo parlare, la donna stava attraversando il corridoio, diretta in bagno. Si era avvicinata e aveva appoggiato un orecchio alla porta. Credeva che suo figlio stesse parlando al telefono con i suoi amici, ma poi aveva colto alcune parole riguardanti la danza e la curiosità aveva avuto la meglio.

"Mamma, non serve essere così stupita. È soltanto una lezione di prova..." mormorò il ragazzo, convinto di essere arrossito per l'imbarazzo.

All'improvviso un'idea gli balenò per la mente e, senza nemmeno rendersi conto di ciò che stava accadendo, aggiunse: "È per... per una sfida lanciata da Tommaso e Federico".

La donna sembrò tranquillizzarsi. "Ora è tutto più chiaro" disse ridacchiando. Poi scosse la testa, divertita, e uscì dalla stanza chiudendo lentamente la porta dietro di sé.

Michelangelo tirò un sospiro di sollievo, felice di essersela cavata, sebbene avesse dovuto inventarsi sul momento una piccola bugia.

Tuttavia quell'episodio gli aveva lasciato l'amaro in bocca: non era stato per nulla piacevole capire che sua madre non riusciva neanche a prendere in considerazione la possibilità che lui fosse attratto dalla danza.

A pensarci bene, però, era qualcosa di incredibile persino per Michelangelo stesso.

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Più tardi quel pomeriggio, dopo aver finito di studiare chimica, Michelangelo sentì i suoi migliori amici in videochiamata.

Federico era appena tornato dall'allenamento di basket, mentre Tommaso stava facendo una pausa tra una partita e l'altra ai videogiochi.

In momenti come quello Michelangelo li invidiava e si chiedeva come riuscissero a dedicare così tanto tempo ai loro passatempi preferiti, con tutti i compiti e lo studio che i loro insegnanti assegnavano ogni giorno.

Lui trascorreva quasi tutte le sue giornate studiando e non riusciva a immaginare di dedicarle a qualcos'altro.

Se avesse deciso di frequentare davvero quel corso di danza, avrebbe dovuto tenere in considerazione la possibilità di non andare più molto bene a scuola.

No, non poteva permetterselo. Piuttosto avrebbe dormito un paio d'ore in meno ogni giorno.

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Quella sera, prima di cena, Michelangelo era assai nervoso. Quel pasto era l'unico momento della giornata in cui la sua famiglia era al completo. Per essere precisi mancava sua sorella Lisa, che era a Milano per l'università, ma a parte lei c'erano tutti e quattro.

Michelangelo fu l'ultimo a sedersi a tavola. Capì subito dall'espressione di suo padre che egli era già venuto a conoscenza della sua intenzione di provare a frequentare un corso di danza.

La mamma di Michelangelo non era stata evidentemente capace di tacere e aspettare che fosse il figlio a comunicarglielo.

La cosa positiva, però, era che gli aveva risparmiato gran parte del lavoro.

Michelangelo deglutì e lanciò un'occhiata nervosa a suo padre, aspettando con ansia il discorso che sicuramente l'uomo si stava preparando.

Suo fratello minore, Andrea, si stava invece già abbuffando di carne. Per una volta a Michelangelo non diede fastidio il suo masticare rumoroso, poiché almeno lui non lo stava incenerendo con lo sguardo, al contrario di suo padre.

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