𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐨𝐭𝐭𝐨

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Harry era bellissimo mentre dormiva: l'espressione rilassata ed angelica che assumeva il suo viso era qualcosa di paradisiaco e istintivamente, cercando di non svegliarlo, iniziai ad accarezzargli dolcemente i capelli castani. Erano morbidi e soffici ed emanavano un fortissimo odore di olio di argan che mi mandava completamente in estasi.

Lui era stato sempre quello impeccabile nel nostro gruppo: aveva la famiglia perfetta, la casa perfetta, la vita perfetta e lui stesso era perfetto. Più lo guardavo più mi chiedevo cosa ci trovasse in me, perché gli piacevo proprio io? Ero la persona più antipatica ed intollerabile della terra, dimostravo affetto in base all'umore del momento, ero permalosa da morire, infinitamente lunatica e spesso mi ammutolivo per ore ed ore senza motivo.

Perché un ragazzo stupendo come Harry voleva stare con una stronza come me?

Proprio mentre lo fissavo e mi interrogavo sui suoi sentimenti, notai che i suoi occhi si erano finalmente aperti e mi stavano guardando. Aveva un sorrisetto soddisfatto e le sue fossette come al solito erano spuntate sul suo meraviglioso viso angelico.

«Lo sai che se mi continui a fissare rischierai di sciuparmi?»

Io sentendo quelle parole d'istinto sorrisi subito e lui, avvicinandomi il più possibile a sé, iniziò a darmi una serie di veloci e ripetuti baci sulla guancia, poi poco dopo si allontanò per guardarmi negli occhi.

«Lo sai sei bellissima appena sveglia?»

«Bellissima appena sveglia?! Avrò dei capelli che come minimo saranno tutti aggrovigliati, gli occhi gonfi e la faccia tutta addormentata: come fai a dire che sono bella?!»

«Non lo dico perché sono follemente innamorato di te ma perché lo penso davvero Mar, dovresti guardarti allo specchio più spesso per capirlo.» disse con una serietà che mi fece venire i brividi sulla schiena: io non meritavo il suo amore, non lo avevo mai meritato.

«Non ho per niente voglia di alzarmi dal letto ed andare a quella maledetta gara.» sbuffò poco dopo cambiando argomento dato che ero rimasta completamente a bocca aperta senza pronunciare una singola parola. Harry aveva un finto broncio sul viso che mi fece subito sorridere e sciogliere in mille pezzettini: istintivamente gli presi il viso tra le mani e gli accarezzai le guance leggermente coperte da una barbetta percepibile solo al tatto e poi gli scoccai qualche bacio sulla fronte, sul naso e sulle guance proprio allo stesso modo in cui lo avrei fatto con Niall.

«Tu invece non hai idea di quanta voglia abbia io di vederti pattinare e vincere Harry, te lo giuro non vedo l'ora.» dissi sorridendo.

Il suo viso aveva cambiato espressione, sembrava felice e allo stesso tempo sorpreso per quello che gli avevo detto: era pieno di gioia e il sorriso che aveva stampato era di una meraviglia unica. Amavo vederlo in quel modo come amavo terribilmente vederlo pattinare libero nella pista, amavo vederlo quando il vento gli spostava i capelli mentre sfrecciava a tutta velocità sul ghiaccio, la maestosità che aveva a confronto a qualsiasi altro pattinatore della sua età, il sorriso dopo ogni gara. Era in quei momenti che mi rendevo conto quanto fosse importante per me Harry: io stavo bene se stava bene anche lui e nient'altro contava.

«Se dovessi davvero vincere ti dedicherò la vittoria Margot, te lo giuro.» affermò con uno stupendo bagliore negli occhi.

«La devi dedicare a Liam non a me, è lui che ti sta facendo migliorare così tanto e lo sai anche tu.»

«Ma sarai tu la persona che penserò mentre mi esibirò, è per te che darò il massimo.»

«Allora fallo per me, alzati e vatti a prepare che non voglio arrivare in ritardo o non troverò dei buoni posti per vederti trionfare.» dissi sorridendo.

𝐂𝐎𝐋𝐃 𝐀𝐒 𝐈𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora