𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐞𝐢

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Credevo che chiudendo definitivamente con Harry mi sarei sentita meglio, che sarei riuscita a provare un piacevole senso di libertà che cercavo e desideravo profondamente da un bel po' ormai, che mi sarei goduta appieno la mia storia con Zayn finalmente.

Eppure nonostante ciò, nonostante avessi tra le mani ciò che più desideravo, i sensi di colpa mi stavano divorando: non facevo altro che pensare ad Harry, a come potesse sentirsi, alla cattiveria e la freddezza che avevo usato per lasciarlo davanti a tutti e non riuscivo più a stare tranquilla, mi sentivo una stronza tanto che mi era impossibile trascorrere le mie giornate in beatitudine con Zayn.

Erano passate due settimane, due interminabili, sofferenti e durissime settimane nelle quali non avevo fatto altro se non immaginarmi un esemplare di Harry Styles triste e affranto per colpa del mio cinismo. Cercavo di convincermi sul fatto che in fin dei conti non avevo fatto nulla di male, lo avevo lasciato per poter essere libera di stare con il mio occhi belli in tranquillità, avevo deciso di non tenerlo più vincolato a me, gli avevo concesso di non perdere più tempo con una persona che non lo amava nel modo in cui meritava e guardarsi attorno.

Ma allora perché mi sentivo così in colpa? Perché non riuscivo a non sentirmi colpevole di averlo fatto soffrire?

Nelle due settimane l'avevo incontrato più volte fuori casa sua e avevo tentato sempre di salutarlo, di ottenere anche un solo piccolo cenno da parte sua, ma ogni singola volta non mi calcolò minimamente, salì in macchina e se ne andò senza nemmeno rivolgermi lo sguardo.

Giustamente.

«E pensavo che potremmo andare da mia madre nel weekend...» disse Zayn mentre eravamo in attesa delle nostre cioccolate alla caffetteria di zia Barbara.

Per quanto desiderassi ascoltarlo, dargli l'interesse e l'ascolto che si meritava, il mio sguardo era completamente perso nel vuoto e la mente pensava ad un Harry triste e disperato che piangeva nel letto di casa sua.

«Cuor di panna, ma stai ascoltando Zayn?!» sbottò d'un tratto zia Barbara mentre appoggiò le nostre cioccolate sul tavolo.

«Ehm...sì, certo che sì» mentii tornando alla realtà.

«Lascia perdere Barb, è da due settimane che qualsiasi cosa io dica non mi ascolta» mi giustificò Zayn facendo spallucce e abbassando il capo. Odiavo vederlo così, mi dispiaceva trascurarlo per colpa del mio terribile senso di colpa, ma era più forte di me!

«Qual è il problema ragazzi? Finalmente state insieme, dovreste essere più felici di come siete in questo momento» disse sorridendo mia zia.

«Dovrebbe, io sono felicissimo» affermò Zayn.

«Parla cuor di panna, dimmi cosa ti turba» affermò zia Barbara.

«Non riesco ad esorcizzare Harry Styles dalla mia testa» confessai tutto d'un fiato.

Mia zia, che stava sorridendo tutta felice, d'un tratto cambiò espressione e si rabbuiò sentendo ciò che le avevo appena detto. Effettivamente non aveva tutti i torti: nell'ultimo periodo non avevo fatto altro che lamentarmi della mia relazione con Harry perché volevo stare con Zayn e ora, che finalmente potevo essere felice con il mio occhi belli, mi torturavo a pensare a come potesse sentirsi il riccio.

«E per quale motivo tesoro?» chiese facendomi segno di farle spazio e sedendosi sul divanetto, proprio accanto a me.

«Per il modo in cui l'ho lasciato, è stato spregevole...» spiegai.

«Sono due settimane che va avanti così ed io ho cercato tantissime volte di rassicurarla e di dirle che Harry sta benissimo, che l'ha accettato e sta andando avanti, ma non mi ascolta» disse esasperato Zayn per poi bere la sua cioccolata.

𝐂𝐎𝐋𝐃 𝐀𝐒 𝐈𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora