𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢𝐝𝐮𝐞

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Nonostante dentro di me ci fosse un vero e proprio pandemonio che mi stava distruggendo per quanto fossi confusa e incerta sul da farsi, Zayn era riuscito a rendermi felice, come sempre del resto. Quando ero uscita dalla caffetteria si era accorto che qualcosa in me non andava da un primo sguardo e non ci aveva pensato due volte a darmi le chiavi della sua Lamborghini per guidare fino al TD Garden, il posto dove ci sarebbe stato il concerto di beneficenza, sapendo che in qualche modo sarebbe riuscito a farmi sorridere.

«Ci sarai solo tu a cantare?» chiesi curiosa mentre guidavo disinvolta la Lamborghini.

«No, ho invitato alcuni amici che si esibiranno prima di me...» spiegò indicandomi di girare a destra. «Io sarò l'ultimo a cantare» aggiunse controllando l'ora sul telefono.

«E chi sarebbero questi amici?» chiesi curiosa fermandomi al semaforo e voltando la testa verso di lui che sorrise non appena i nostri occhi si incontrarono.

«Beh ci sarà Ed Sheeran per esempio, lui è un grande amico sia mio sia di Harry!» disse ed io spalancai gli occhi non appena sentii pronunciare quel nome. «Poi fammi pensare...oh sì, c'è The Weeknd! Ho convinto Bella, la sorella di Gigi, a chiedergli di venire e lui ha accettato subito» spiegò lasciandomi per una seconda volta senza parole.

«Mi stai prendendo in giro vero?» gli chiesi sconvolta.

«No Brownie, ci saranno davvero» mi rispose ridendo divertito per l'espressione che avevo sul viso.

«E poi? Avanti Zayn dimmi chi ci sarà perché mi devo preparare psicologicamente ad un concerto del genere!»

«Ho invitato anche Justin Bieber e Selena Gomez, poi gli altri a cui ho chiesto di partecipare non hanno potuto dirmi di sì perché ho organizzato tutto molto velocemente e con poco preavviso» spiegò un po' deluso. Citare quei nomi e definirli "amici" per lui era la normalità, a me però in quel momento sembrava tutto assurdo e surreale: da lì a poco avrei visto quelli che per me erano cantanti pazzeschi e che mai nella vita mi sarei sognata di vedere.

Con la bocca spalancata tornai a guardare la strada e pensai a che meravigliosa serata mi aspettava tanto che non mi accorsi che era scattato il verde al semaforo e Zayn mi dovette risvegliare dal mio stato di shock per invitarmi a partire dato che le macchine dietro di noi avevano iniziato a suonare il clacson.

In quel momento, mentre guidavo silenziosa la sua Lamborghini mentre lui canticchiava la musica che passava in radio, realizzai che tutto quello che faceva lui mi lasciava sempre senza parole: Zayn riusciva sempre a lasciarmi a bocca aperta e questa cosa mi faceva impazzire ma allo stesso tempo mi faceva rendere conto quanto fosse speciale.

«Ti ho stupita?» chiese ridendo vedendomi silenziosa.

«Sì occhi belli, sono letteralmente pietrificata» risposi facendo un respiro profondo per mantenere la calma e lui, sempre con il sorriso stampato sulle labbra, mi prese una mano per baciarmela.

Una decina di minuti dopo arrivammo al TD Garden e, dopo aver parcheggiato la macchina, io rimasi ad aspettare Zayn che subito corse dai suoi fans che stavano nelle prime file della lunghissima fila che c'era per salutarli e fare delle foto dato che erano da moltissime ore lì ad aspettare. Nonostante fossi distante per non farmi vedere da nessuno, sentii da lontano le urla di tante ragazzine che ripetevano senza sosta il suo nome: lo amavano tantissimo ed io capivo perfettamente quale fosse il motivo del loro amore incondizionatamente: Zayn era splendido sia dentro che fuori con chi amava, sapeva dare tutto sé stesso ed era impossibile non amarlo.

Era l'unico che in quel periodo mi stava dimostrando in tutti i modi quanto ci tenesse a me ed ero felice, seppur mi fossi arresa di essere solo un'amica, di averlo nella mia vita.

𝐂𝐎𝐋𝐃 𝐀𝐒 𝐈𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora