𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧𝐝𝐢𝐜𝐢

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Presi il resto dalla cassa e, dopo essermi appurata che fosse corretto, lo porsi nella mano tesa del cliente che avevo davanti. Lui mi fece un sorriso di gratitudine che senza pensarci su ricambiai all'istante, poi lo salutai cordialmente dato che era una delle persone che frequentava di più in assoluto la caffetteria.

«Margot...» disse d'un tratto una voce al mio fianco che realizzai poco dopo essere quella di Alice, la mia collega.

«Hey, che c'è Ali?» le chiesi chiudendo la cassa.

«Vai un po' nel retro da Barb...» mi rispose, «...prendo io il tuo posto qui alla cassa, ma tu vai a fare una pausa dato che non ti sei ancora fermata da quando sei arrivata stamattina» continuò.

«Grazie Ali, sei un amore» dissi accarezzandole amichevolmente la spalla, poi mi diressi nello spogliatoio per prendere l'accendino e le sigarette prima di raggiungere il retro della caffetteria.

«Ciao Barbara» dissi sedendomi sulle scale proprio accanto a mia zia.

«Finalmente ti sei presa una pausa!» affermò lei gesticolando.

«Avrei tanto voluto farla molto prima ma la caffetteria era piena: sai, al contrario tuo io mi faccio il culo e lavoro!» dissi scherzando e facendo la finta offesa.

«Io invece tiro fuori i soldi per darti lo stipendio con cui ti compri quello schifo» affermò indicando con un cenno della testa il pacchetto di sigarette che avevo in mano.

«Zia, ti rendi conto di avere in mano esattamente lo stesso pacchetto che ho io nella mia?» le chiesi scoppiando a ridere.

Lei fece un piccolo sorrisetto e poi portò alle labbra la sua sigaretta.

«E ora ci mi ci fai pensare sono più che certa che la prima sigaretta l'ho fumata con te!» aggiunsi cercando di trattenere le risate.

«Ero ubriaca Margot, non capivo cosa stessi facendo! Mi fai sembrare una pessima zia!» si lamentò voltandosi di scatto verso di me. «E poi sei proprio una stronzetta: ti avevo esplicitamente chiesto di non ricordarmelo più!» sbuffò facendomi scoppiare a ridere. Poco dopo, vedendomi così tanto divertita per quello che aveva detto e per l'espressione che avevo stampata sul viso, iniziò a ridere anche lei, poi scosse la testa e tornò a fumare la sua sigaretta.

«Com'è andato l'allenamento stamattina?» mi chiese qualche istante dopo.

«Non c'è stato nessun allenamento»

«Credevo fosse stamattina...forse mi sto sbagliando, lo sai sono una tale rincoglionita!» disse facendomi spuntare un sorriso.

«No zia, doveva esserci l'allenamento ma Liam mi ha dato buca» affermai alzando gli occhi al cielo.

«Come ti ha dato buca?!»

«Ieri c'è stata una festa e lui ha bevuto un po' troppo...»

«Sei stata ad una festa?» mi chiese lei sorridendo maliziosamente.

«Sì ma non è stato nulla di che!» dissi sperando con tutto il cuore che non iniziasse a farmi domande, anche se sapevo già prima che aprisse bocca che avrebbe iniziato a farmi un interrogatorio.

«C'era qualcuno di carino?»

«Zia...»

«Che c'è? Voglio solo sapere se ti sei divertita!» si giustificò alzando le mani.

«Ti prego...» dissi scuotendo la testa per poi alzarmi ed iniziare a camminare nervosamente avanti e indietro.

«Giusto, avevi il tuo Harry che ti teneva impegnata» affermò conquistandosi un mio sguardo omicida. «Che c'è? Sto solo dicendo la verità Margot e poi dovresti saperlo che Niall mi dice tutto!» aggiunse sorridendo.

𝐂𝐎𝐋𝐃 𝐀𝐒 𝐈𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora