𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞

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Scesi dalla Mercedes mi avvicinai ad Harry che finalmente era tornato a sorridere anche se si vedeva lontano un miglio che aveva pianto da poco dato che aveva gli occhi lucidi e arrossati e continuava a tirare su col naso.

«Stai bene? Te la senti di entrare?» gli chiesi avvicinandomi sempre di più a lui.

«Sto bene Mar, sta tranquilla. Anzi penso che sia meglio se ci affrettiamo ad entrare o quei due penseranno male.» mi rispose sorridendo dopodiché si sistemò i capelli all'indietro.

D'istinto gli presi il viso tra le mani e gli scoccai un dolce bacio sulla guancia.

«Non è mai stata mia intenzione farti del male, io non me ne sono andata per farti un torto ma perché non stavo bene.» dissi guardandolo dritto negli occhi.

«Lo so Margot, l'importante ora è che tu stia meglio e che stia qui accanto a me.»

«Non me ne vado, te lo prometto.» risposi, dopodiché lui mi prese per mano ed insieme camminammo per tutto il parcheggio per poi entrare al bowling dove ci attendevano leggermente preoccupati Niall e Noah.

«Alla buon ora, è da venti minuti che aspettiamo, volevamo venirvi a cercare...» disse Niall tutto preoccupato al contrario di Noah che sorrideva maliziosamente pensando a chissà che cosa avessimo fatto io e Harry da soli.

«C'è un sacco di confusione fuori e cercare un parcheggio è stata un'impresa.» si giustificò Harry.

«Vabbè l'importante è che voi siate arrivati. Ora, vi prego, andiamo a giocare che ho una voglia matta di stracciarvi!» affermò Niall tutto felice, dopodiché, seguito da Harry, si diresse al bancone per ritirare le scarpe che prima aveva affittato con Noah.

«Ora che Nialler non c'è ne approfitto per accertarmi che abbiate usato il preservativo principessa, non voglio rischiare di diventare zio a ventun anni.» disse Noah a bassa voce con quel suo costante sorrisetto malizioso.

«Noah!» lo rimproverai scoppiando a ridere.

«Avanti Margot, a me puoi dirlo che siete stati a letto insieme, io sto muto come un pesce.» affermò alzando le mani.

«Andiamo a giocare, forza!» dissi prendendolo per mano per poi raggiungere Niall e Harry che ci diedero le scarpe rigorosamente blu e rosse da indossare e, dopo averle messe, andammo alla pista che prima avevano prenotato.

«Siete pronti ad essere stracciati?» chiese Niall tutto convinto.

«Povero illuso...» disse Noah scuotendo la testa divertito.

«Smettetela di parlare perché tanto sarò io a vincere!» si aggiunse Harry.

Io ero l'unica che non aveva il coraggio di parlare: avevo giocato sì o no tre volte nella mia vita in occasione dei compleanni dei miei compagni delle elementari ed ero sempre stata una completa frana, come in quasi tutti i giochi, al contrario di Harry, Niall e Noah che sembravano essere bravi in tutto. Del resto però quella che andava meglio a scuola ero io mentre loro tre tendevano a copiare sempre da me.

«Tu non ci terrorizzi con la tua competitività e la tua bravura al bowling?» mi chiese poco dopo Harry voltandosi verso di me e sorridendomi.

«Esatto Margot, tu sei una vera e propria campionessa!» aggiunse Niall divertito.

«Andiamo, lo sapete perfettamente che faccio schifo a bowling!» dissi scuotendo la testa facendoli ridere tutti e tre, dopodiché iniziammo a giocare.

La partita ovviamente la vinse Harry perché tra tutti il vero atleta era lui. Io, come avevo previsto del resto, mandai tutte le bocce che tirai nel canale non riuscendo ad abbattere nemmeno un birillo mentre Niall in uno dei suoi tiri non riuscì a lasciare in tempo la sua boccia che, con il suo peso, lo fece schiantare a terra sulla pista. Non feci altro che ridere e ridere per le due intere ore che passammo lì. Grazie a loro tre non pensai a nulla se non a divertirmi. Insieme mi rendevano davvero felice, mi facevano stare bene allontanando i brutti pensieri.

𝐂𝐎𝐋𝐃 𝐀𝐒 𝐈𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora