𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐧𝐨𝐯𝐞

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Man mano che il tempo passava i pattinatori raggiungevano i bordi della pista dato che mancava una ventina di minuti all'inizio della gara. Dall'altoparlante squillava una voce di un uomo che dava il benvenuto agli spettatori che stavano prendendo posto sugli spalti pronti a vedere l'esibizione e a me, man mano che vedevo lo Skating riempirsi di persone, stava salendo sempre di più l'ansia dato che non vedevo arrivare Harry e Noah.

«Perché ci mettono così tanto?» dissi ad alta voce continuando a colpire il palmo della mia mano delicatamente con il mio telefono.

Non ero io quella che stava per andare in pista, non stavo per esibirmi ma il cuore era costantemente in sussulto, mi mancava l'aria dall'agitazione e quell'attesa mi sembrava infinita. Si stavano riscaldando, era giusto che si prendessero tutto il tempo possibile, ma nonostante ciò ogni secondo che passava mi sembrava una terribile agonia. Ci tenevo tanto a loro e volevo con tutto il mio cuore che ogni singola cosa fosse perfetta perché se lo meritavano davvero di splendere ed essere acclamati.

D'un tratto però, a distrarmi dai miei pensieri, sentì da dietro delle mani avvolgermi i fianchi e al solo tocco capì che si trattava di Niall.

«Stai tranquilla ok?» disse con dolcezza e conforto dopo aver appoggiato la sua testa nell'incavo del mio collo.

Gli era bastato lo sguardo per capire quanto fossi agitata. Ormai non mi stupivo più della puntualità del mio fratellastro nel tirarmi su il morale nei momenti in cui ne avevo davvero bisogno: lui era la mia persona, la mia metà, dentro di noi c'era una connessione inspiegabile ed indescrivibile che custodivo gelosamente. Niall era il mio zaffiro ed ogni giorno che passava, ad ogni sua singola dimostrazione d'affetto che variava da baci e abbracci a dolci parole, mi convincevo di quanto lui fosse importante nella mia vita e di quanto fosse insignificante senza la sua presenza.

«Lo vorrei tanto ma non credo di riuscire a tranquillizzarmi» dissi mentre lui mi strinse più a sé circondando la mia vita con le sue braccia.

«Sappiamo tutti e due quanto siano bravi Harry e Noah perciò non hai nulla di cui preoccuparti» continuò lui. «Ora devi solo stare qui tra le mie braccia ed esultare quando incominceranno a pattinare perché vinceranno Mar e su questo non c'è dubbio».

Io subito mi voltai e, dopo avergli messo le braccia attorno al collo, gli diedi un dolce bacio sulla guancia per poi accoccolarmi al suo petto. Lui istintivamente, come faceva ogni volta che ci abbracciavamo, iniziò con una mano a farmi dei dolci grattini sulla testa mentre con l'altra mi fece delle carezze sulla schiena andando avanti così per una decina di minuti.

Il tempo quando stavo tra le sue braccia volava veloce senza sosta e quelli erano i pochi istanti in cui il mio cervello staccava completamente la spina.

Mi cullava, mi sussurrava parole dolci e mi continuava a dare dolci baci sulla fronte con fare fraterno fin quando, d'un tratto, si fermò facendomi alzare la testa dal suo petto per guardarlo negli occhi.

«Niall James Horan, per caso qualcuno ti ha dato il permesso di fermarti?» gli chiesi facendo la finta offesa.

«Voltati.» mi disse sorridendo ed io subito, non capendo bene quale problema avesse, feci come mi aveva detto trovandomi davanti Harry e Noah in tutto il loro splendore: avevano addosso due splendidi completi neri che davano ad entrambi un'aria estremamente imponente, sembravano due veri principini e i pattini, le cui lame erano riparate dall'apposita protezione, li rendevano leggermente più alti accentuando ancora di più le loro figure slanciate e regali. Erano meravigliosi e l'unica cosa che avrei voluto fare in quel momento era piangere per la commozione, ma decisi di trattenermi e mantenere la calma.

«Siete meravigliosi.» dissi portandomi una mano alla bocca facendoli sorridere, poi Harry, senza distogliere lo sguardo dal mio, mi avvicinò a sé prendendomi una mano per abbracciarmi forte.

𝐂𝐎𝐋𝐃 𝐀𝐒 𝐈𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora