«Siamo in ritardo come sempre per colpa tua» si lamentò Niall mentre insieme, a passo svelto, stavamo raggiungendo la caffetteria di zia Barbara.
Quella sera pioveva forte ed io, seppur cercassi di stare dietro al passo svelto del mio fratellastro, non riuscivo a rimanere in equilibrio.
«Non rompere Niall!» sbottai innervosita facendolo voltare verso di me con uno sguardo serio e infastidito.
«Harry ci ha detto di essere puntuali e noi come sempre non rispettiamo mai gli orari» ripeté fermandosi sul posto per farmi capire quanto fosse seccato in quel momento.
Non era colpa mia: avevo fatto allenamento fino a tardi perché non mi ero accorta dell'ora e non appena avevo realizzato quanto fossi in ritardo ero volata a casa, mi ero preparata in fretta e, come se non bastasse, ora mi stavo facendo tutta quella strada a piedi di corsa accompagnata dalle lamentele del mio fratellastro perché sia Rachel sia mio padre avevano preso le macchine lasciando me e Niall a piedi.
«Piantala di lamentarti e cammina» dissi seria, e anche parecchio seccata, dopodiché lui riprese con il suo passo svelto che, proprio come prima, non riuscii a tenere. Puntualmente infatti, un istante dopo, proprio a qualche metro dalla caffetteria, scivolai come un sacco di patate e caddi a terra con il sedere facendomi un male cane.
«Niall, fermo Niall! Sono caduta!» urlai dato che lui sembrò non accorgersene nonostante il tonfo e continuare dritto per la sua strada.
Quando si voltò e mi vide a terra ebbe persino il coraggio di sbuffare, girare gli occhi al cielo ed incominciare a lamentarsi di quanto fossi sbadata, distratta e goffa. Lo amavo tanto, gli volevo un gran bene, ma negli istanti come quelli desideravo profondamente picchiarlo per quanto fosse irritante.
«Pensi mi sia divertita a cadere coglione?!» sbottai furiosa dandogli un piccolo schiaffo sulla spalla che lo fece ridere, dopodiché mi aiutò ad alzarmi.
«Nini, non riesco a camminare, mi fa male la schiena» mi lamentai perciò lui mi fece salire sulle sue spalle e con velocità raggiunse presto la caffetteria.
Appena entrammo gli sguardi dei nostri amici si spostarono su di noi: subito guardai Zayn ovviamente che, preoccupato come non mai, si alzò di scatto per venire ad aiutarmi ma non fece in tempo nemmeno a fare un passo che Harry era già lì davanti a me e Niall spaventato e in pensiero per me.
«Che hai combinato piccola?» mi chiese facendomi scendere dalle spalle di Niall che non smetteva di lamentarsi di quanto fossi sbadata.
«Non sta attenta, ha la testa per aria e cade per terra come un sacco di patate!»
«Sta zitto Niall» sbottai facendo ridere tutti, poi tornai a guardare Zayn che, seduto sulla sua sedia, era tornato ad essere cupo e triste.
Con l'aiuto di Harry mi avvicinai al tavolo e notai solo in quel momento che c'erano due sedie libere: una accanto a Harry ed una accanto...al mio occhi belli.
All'istante lo guardai e scorsi nel suo sguardo il desiderio che mi sedessi al suo fianco: gli sorrisi e provai a liberarmi dalla presa di Harry per mettermi accanto a Zayn, ma il mio fidanzato mi trattenne e mi fece voltare verso di lui. «No piccola, ti ho tenuto il posto accanto al mio» disse il riccio sorridendo ed io, rimanendo pietrificata e senza parole, non riuscì a controbattere e a dirgli che volevo stare accanto a Zayn perché non sapevo come giustificarlo.
Certe volte mi odiavo, non mi sopportavo: perché non potevo aprire la bocca?! Perché non mi opponevo qualche volta?! Perché mi preoccupavo sempre degli altri e mai di me stessa e di quello che volevo davvero?!
Alla fine mi arresi e mi sedetti accanto ad Harry mentre accanto a Zayn si mise Niall: era percepibile lontano un miglio la delusione negli occhi di Zayn ed io mi sentii puntualmente malissimo per averlo deluso per l'ennesima volta.
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𝐂𝐎𝐋𝐃 𝐀𝐒 𝐈𝐂𝐄
Fanfiction- Zayn Malik and Dove Cameron - "𝐁𝐫𝐨𝐰𝐧𝐢𝐞, 𝐭𝐮 𝐬𝐞𝐢 𝐟𝐫𝐞𝐝𝐝𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐢𝐥 𝐠𝐡𝐢𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐬𝐮 𝐜𝐮𝐢 𝐩𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐢" ⚠️ la fanfiction parla di tematiche molto delicate e sono presenti scene di sesso esplicito