𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐨𝐯𝐞

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Dopo essermi preparata con cura e, con l'aiuto di Rachel e di una quantità industriale di gel e lacca, aver sistemato i capelli in uno chignon ordinato, presi le mie cose, le riposi nel borsone e a passo lento e anche un po' svogliato uscii dalla mia camera pronta per andare allo Skating Club, dove mi aspettava la gara tanto attesa.

Mio padre e Rachel erano tornati quella mattina stessa perché ci tenevano ad esserci per il mio "grande ritorno sul ghiaccio" perciò si erano svegliati presto per arrivare in tempo a Boston. Niall invece sembrava stare meglio ed era decisamente entusiasta per la gara: alla fine insieme avevamo deciso che nessuno dei due avrebbe detto niente ai nostri genitori di quello che era successo durante la notte così che non sarebbe uscito fuori né la sua crisi né la presenza di Zayn in camera mia.

Da una parte ero terrorizzata all'idea che lui potesse dire qualcosa ad Harry, ma dall'altra speravo che spifferasse tutto per togliere a me il disturbo di farlo e spezzare il cuore a quello che era il mio ragazzo.

Con la voglia sotto i piedi scesi le scale di casa mia e andai in salotto dove trovai a mia sorpresa, oltre alla mia famiglia, anche Harry e Zayn: il primo stava parlando con mio padre che ovviamente lo ascoltava innamorato e imbambolato, mentre il secondo sembrava pensieroso e quasi triste dato che teneva la testa bassa e non rivolgeva la parola a nessuno.

Rimasi di sasso nel vederli tutti e due nel mio salotto e d'istinto guardai Niall che alzò e abbassò le sopracciglia velocemente con fare malizioso.

Quando tornai a guardare Zayn, che era talmente pensieroso da non accorgersi della mia presenza, mi venne subito in mente il video che avevo visto quella notte, quello in cui faceva una rissa mentre era sotto effetto di stupefacenti e per la milionesima volta mi interrogai su come fosse possibile che il mio occhi belli, quel ragazzo che con me sapeva essere dolce, gentile ed estremamente romantico, fosse lo stesso che si stava distruggendo con quella robaccia. Mi faceva male saperlo, anzi mi sentivo davvero malissimo perché mi sentivo impotente dato che lui non me ne aveva mai parlato. Credevo stesse bene con me, che si sentisse felice invece continuava a prendere quello schifo perché immaginavo fosse la sola cosa che lo facesse sentire più leggero.

«Tesoro!» disse mio padre accorgendosi della mia presenza e spostando l'attenzione di tutti su di me.

Anche Zayn, che fino a poco prima sembrava in un'altra dimensione, si concentrò su di me sfoggiando un meraviglioso sorriso che mi scaldò il cuore e poi sia lui sia Harry si alzarono tutti contenti di vedermi.

Io guardai solo lui ovviamente, per me in quella stanza del resto contava solo lui e Niall sembrò accorgersene perché subito mi diede una leggera gomitata per risvegliarmi e facendomi voltare di scatto verso di lui.

«Che c'è?!» chiesi seccata.

«Non saluti il tuo grande amore?» mi chiese con un sorrisetto malizioso.

Subito pensai al peggio e realizzai solo in quell'istante che forse non ero ancora pronta ad affrontare le conseguenze delle mie azioni, soprattutto non volevo che quella storia saltasse fuori davanti a mio padre che aveva una vera e propria divinazione per Harry Styles: mi sentii mancare la terra sotto i piedi perché aveva promesso che sarebbe stato zitto, aveva giurato e nonostante ciò stava facendo lo stronzo come suo solito.

«Niall...» dissi guardandolo in cagnesco temendo il peggio.

«Andiamo Mar, c'è Harry, vai a salutarlo no?» ripeté sorridendo sempre maliziosamente ed io subito presi un respiro profondo per cercare di calmarmi e non esplodere: poco dopo mi avvicinai al riccio che prontamente mi prese il viso tra le mani per far appoggiare le sue labbra alle mie in un modo dolce e gentile, ma era tutt'altra cosa rispetto ai baci che mi scambiavo con Zayn che mi donavano forza, amore e gioia profonda come mai nessuno era riuscito a fare.

𝐂𝐎𝐋𝐃 𝐀𝐒 𝐈𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora