𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐨𝐭𝐭𝐨

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Una dolce e deliziosa melodia proveniente dal soggiorno al piano di sotto mi svegliò delicatamente e con dolcezza: quando aprì gli occhi, e mi ritrovai completamente nuda avvolta tra le coperte, ricordai cos'era successo la sera precedente, ricordai i baci di Zayn, il suo respiro pesante, i suoi gemiti, il suo profumo, le sue mani su di me.

Istintivamente sorrisi ripensando a quanto mi avesse fatto sentire bene nonostante tutto, nonostante i traumi, le insicurezze e le paure.

Incuriosita dalla melodia mi alzai, vagai in fretta in ricerca dei miei slip che indossai una volta trovati, presi anche la maglietta che Zayn aveva lanciato nel fondo della stanza la sera prima, poi a passo lento e silenzioso scesi al piano di sotto dove trovai il mio occhi belli suonare il pianoforte.

Rimasi un po' sulle scale ad ascoltare la melodia di I wanted to love completamente rapita dal modo in cui Zayn riusciva a rendere bello e profondo qualsiasi cosa facesse: amavo la sua schiena tatuata, le sue mani svelte e sicure sui tasti del pianoforte, la sua testa china, lo sguardo concentrato. Vederlo lì con in sottofondo quella splendida melodia mi fece realizzare che non volevo altro dalla vita, ciò che desideravo era esattamente davanti a me, la felicità che speravo di raggiungere stava diventando reale solo grazie a Zayn. Lo amavo, io sentivo di provare sentimenti per lui che mai avevo provato fino ad ora e che non ero nemmeno in grado di descrivere.

Ero felice, ero estremamente grata e mi sentivo la persona più fortunata del mondo in quel momento.

Per quanto amassi fino alla follia guardarlo mentre suonava e sentire il suo grande talento risuonare per le mura di casa sua, decisi di avvicinarmi piano piano, poi quando gli fui accanto in piedi lui smise all'istante di suonare e mi attirò a sé prendendomi dalle gambe per farmi sedere sulle sue.

«Ti ho dato un buon risveglio?» mi chiese dopo avermi stampato un bacio sulle labbra.

«Nessuno mi hai mai svegliato così Zayn» risposi con un sorriso grande e felice.

«Se stessimo insieme, se vivessi insieme a me questo farebbe parte della nostra quotidianità Brownie, io ti farei sentire sempre amata» disse ed io, completamente rapita dalle sue parole, gli presi il viso tra le mani e lo baciai con tutto l'amore che ero in grado di dargli. Sentivo il cuore esplodere di gioia ad ogni parola che lui pronunciava: nessuno mai prima d'ora era stato disposto a darmi così tanto amore, nessuno mi aveva trattata nel modo in cui lo stava facendo Zayn e nessuno mi aveva fatto sentire speciale come mi faceva lui. Ero contenta, grata e soprattutto incredula che tutto quello fosse reale e non solo un meraviglioso sogno.

«Tu sei un angelo Zayn, sei un vero e proprio angelo» sussurrai ad un millimetro dalle sue labbra su cui comparve il suo splendido sorriso, poi con dolcezza mi accarezzò il viso e mi stampò un altro bacio.

«Promettimi che dormirai più spesso qui» disse Zayn guardandomi serio con quei suoi meravigliosi occhi marroni che amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo.

«Te lo prometto, ti giuro che staremo più tempo insieme possibile» risposi sincera, «solo che ancora non riesco ad accettare il fatto che passeremo il Natale lontani» aggiunsi abbassando il capo.

«Lo so Brownie, mi dispiace davvero tanto ma non posso...»

«Lo so Zayn, non voglio infatti che tu rinunci alla tua famiglia, non te lo chiederei mai e poi mai, ma non posso nascondere la mia tristezza» sbuffai, «forse sarebbe meglio se non andassi nemmeno io» aggiunsi guardandolo negli occhi.

«Cosa? Scherzi?!» chiese sorpreso.

«Cosa ci vado a fare se tu non ci sei?»

«Avanti Margot non dire assurdità! Ci saranno le tue amiche, tuo fratello, Noah, Liam e anche il tuo meraviglioso fidanzato che se potessi strozzerei per quanto lo invidio!» disse sorridendo. Istintivamente sorrisi anche io mentre posai le mie mani sulle sue guance per accarezzargliele, poi gli stampai l'ennesimo bacio sulle labbra della mattina.

𝐂𝐎𝐋𝐃 𝐀𝐒 𝐈𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora