𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨𝐯𝐞

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Sul mio viso non riusciva a scomparire il sorriso: ero felice come non mai, avevo trascorso una giornata bellissima con Zayn alternando momenti di coccole e baci a quelli di divertimento. Con lui stavo bene, mi sentivo me stessa al cento per cento, non avevo bisogno di fingermi diversa, com'ero realmente bastava e quella cosa valeva tantissimo per me. Per di più Zayn mi donava amore incondizionato in ogni singolo istante ed io non riuscivo a non pensare perennemente a quanto fossi fortunata ad averlo con me.

Piano piano mi sentivo sempre più rapita da lui, ogni momento che passavo con lui mi faceva realizzare quanto ne stessi diventando dipendente e l'idea di poterlo perdere mi spaventava a morte. Ero sempre più decisa a lasciare Harry indipendentemente dalla sua reazione e quella di Gigi: sentivo che Zayn era la mia metà mancante, sentivo che era la mia anima gemella, la mia luce nell'oblio, la pace ritrovata in una vita di guerra e perderlo era un errore che non potevo permettermi di fare.

Tornando a casa, mentre eravamo insieme nella sua Lamborghini, le nostre mani erano intrecciate e lui cantava una delle canzoni che aveva scritto per me e che sarebbero state nel suo nuovo album, avevo deciso che durante le vacanze avrei parlato con Harry, avrei cercato di mettere un punto a tutta quella storia perché non volevo sprecare altro tempo, volevo stare con Zayn e basta.

«Ci vediamo prima che tu parta per Bradford vero?» gli chiesi prima di scendere.

«Sì Brownie, non me ne vado senza un tuo bacio» rispose per poi sorridere.

«Grazie per avermi portata a casa» dissi accarezzandogli la guancia con dolcezza.

«L'ho fatto perché ti amo» affermò come se fosse la cosa più ovvia del mondo, poi ci scambiammo qualche bacio a stampo, dopodiché scesi e corsi verso la porta di ingresso di casa mia, ma prima di entrare mi voltai per salutarlo ancora.

Una volta entrata riposi il cappotto, tolsi le scarpe e poi andai diretta in camera mia con il sorriso stampato sulle labbra e la gioia nel cuore.

In fretta mi tolsi i vestiti, indossai il pigiama e mi distesi sul letto ad occhi chiusi per pensare e ripensare in loop agli attimi vissuti con Zayn, ai suoi baci, alle sue carezze, al suo corpo sopra il mio, all'odore della sua pelle, ai suoi capelli ribelli mentre facevamo l'amore, al suo sorriso, alla sua voce.

Mi sentivo spaesata senza essere tra le sue braccia, ci eravamo separati da poco meno di dieci minuti e già sentivo la sua mancanza: non ne avevo mai abbastanza di stare con lui, volevo passare in eterno il mio tempo con lui, amavo la sua compagnia e desideravo vivere ogni mio respiro, ogni mio secondo con lui.

«Dove sei stata?» chiese d'un tratto una voce che riconobbi dopo essere quella di Niall.

D'istinto mi sollevai di scatto dallo spavento dato che pensavo di essere sola in casa siccome non c'erano le macchine sul vialetto. Niall, con un sorriso beffardo e divertito, era sullo stipite della porta di camera mia con le braccia incrociate, un pigiama a quadri e gli occhiali da vista che era solito portare quando stava al computer o guardava la televisione.

«Mi vuoi far morire per caso?» gli chiesi portandomi una mano al petto.

«Sei sempre esagerata» ribatté entrando in camera mia e sedendosi al mio fianco. «Ti ho chiesto dove sei stata comunque» ripeté con un sorrisetto malizioso.

Non potevo dirgli la verità, per quanto volessi dirgli quanto fossi felice, quanto Zayn mi facesse sentire bene e quanto spruzzassi felicità da tutti i pori, non potevo dirgli niente perché lui non accettava Zayn e stava dalla parte di Harry.

«Sai bene quanto bene ti voglio Nini, sei mio fratello ma ti devi fare gli affari tuoi» risposi sorridendo, gli stampai un bacio sulla guancia dopodiché mi distesi nuovamente sul letto e lui mi seguì a ruota.

𝐂𝐎𝐋𝐃 𝐀𝐒 𝐈𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora