𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐚𝐪𝐮𝐚𝐭𝐭𝐫𝐨

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«Siete arrivati cara?» chiese mia nonna al telefono.

«Sì nonna, stiamo andando ad una festa» risposi, dopodiché rivolsi lo sguardo verso Zayn che stava guidando e stava sorridendo nel sentire le parole di mia nonna in viva voce.

«Mi manca signora Margot» disse il mio occhi belli a mia nonna alzando un po' il tono della voce per farsi sentire bene.

«Oh caro, anche tu mi manchi molto, mi mancate tanto tutti e due» affermò lei con tristezza. Dopo essere stati a Bradford a casa di Zayn, siamo volati a Los Angeles dove finalmente mia mamma e mia nonna hanno potuto conoscere il mio occhi belli. Come avevo previsto mia nonna e mia mamma si innamorarono follemente di Zayn ma purtroppo la settimana volò via presto e in un batter d'occhio eravamo già tornati a Boston e stavamo andando ad una festa, organizzata da Liam, in onore dell'uscita del nuovo album di Zayn.

Aveva invitato un bel po' di gente nonostante il mio occhi belli non volesse nessuno se non i suoi amici più stretti, ma come al solito Liam non gli aveva dato retta e aveva organizzato una delle sue solite enormi feste.

«Merda, ma quanta gente c'è?!» sbottò Zayn d'un tratto vedendo la moltitudine di macchine parcheggiate lungo il vialetto di casa Payne.

«Che succede tesoro? Va tutto bene?» chiese mia nonna dall'altro capo del telefono.

«Sì sì nonna, va tutto bene...» risposi tranquillizzandola, «...ora dobbiamo andare, ci sentiamo domani ok?»

«Certo mia piccola stella, divertitevi ma con prudenza» affermò mia nonna.

«Va bene, ciao nonna!» risposi.

«Ciao nonna Margot» aggiunse Zayn facendomi sorridere.

«Ciao cari ragazzi» disse lei, dopodiché riattaccò ed io misi il telefono nella testa del mio cappotto.

Dopo innumerevoli imprecazioni da parte di Zayn nella ricerca di un parcheggio dove lasciare la Porsche che aveva deciso di prendere quella sera, riuscimmo a scendere e raggiungere la festa a casa Payne mano nella mano.

«Margot lasciami la mano» disse lui cercando di liberare la sua dalla mia.

«Perché scusa?» chiesi confusa.

«Ci vedranno Harry, Gigi, ci vedranno tutti e tu...»

«Non mi interessa Zayn, che ci vedano» dissi decisa.

Avevo deciso di essere trasparente, di amare Zayn in ogni singolo minuto che mi era concesso, ero stanca di fingere, di nascondermi e di tenere il giudizio altrui: volevo amarlo sempre e davanti a tutti.

«Ti amo Margot.»

«Ti amo anche io, tantissimo» risposi, dopodiché lo tirai dentro la casa che era stracolma di persone che ballavano e si muovevano sensualmente con in sottofondo canzoni del mio occhi belli.

Non appena alcuni videro Zayn entrare in casa, si avvicinarono in massa per salutarlo e complimentarsi per l'album perciò io decisi di mettermi in disparte per poterlo lasciare tranquillo ed andai al tavolo adibito a bar per ordinare una Coca Cola.

«Ciao biondina...» disse d'un tratto quello che realizzai dopo essere Harry affiancandomi con un sorriso smagliante.

«Ciao Harry» risposi, dopodiché lui si avvicinò per provare a baciarmi ma io mi spostai per impedirglielo, «dobbiamo parlare» affermai decisa.

«Voglio organizzarti una festa per il tuo compleanno» disse senza ascoltare le mie parole. D'istinto spalancai gli occhi e mi irrigidì: l'ultima cosa che volevo fare era festeggiare il giorno in cui anni prima Fisher aveva abusato di me per la prima volta.

𝐂𝐎𝐋𝐃 𝐀𝐒 𝐈𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora