Capitolo 1

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But how am I supposed to love you ,
when I don't love who I am?

-Dean Lewis.

DAPHNEDue settimane al rapimento

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DAPHNE
Due settimane al rapimento.

Il primo giorno di scuola dopo il ritorno dalle vacanze estive poteva essere abbreviato con una sola parola: tortura. Sbuffai sonoramente.

L'undici di Settembre era appena arrivato e ciò significava solo una cosa, il ritorno a scuola.

Tutti gli studenti, abituati a stare svegli fino a tarda notte, adesso avevano delle occhiaie che si notavano a chilometri di distanza.

Comprese le mie, ovviamente, in questo momento i migliori registi di Atlanta potevano assumermi per diventare la protagonista di ZombieLand.

Sbuffai sbattendo l'anta del mio armadietto, forse troppo rumorosamente essendo che metà degli studenti presenti nel corridoio si girarono verso di me.

"Povero armadietto, che ti ha fatto di male?"

Mi girai vedendo il mio migliore amico , Josh Clinton , venire verso di me.

"Come siamo simpatici stamattina" risposi ironicamente. Nonostante fosse il primo giorno, Josh aveva un'energia sospetta addosso.

Eravamo amici dalle elementari, e non ci eravamo mai separati per nessun motivo. Certo, spesso litigavamo per motivi futili, ma tutte le volte tornavamo sempre l'uno dall'altro.

"Hey! Sei tu quella che usa sempre il sarcasmo" si difese, squadrandomi. Aveva di certo capito che non era una delle mie giornate migliori.

Non che ne avessi, ogni anno. quando finiva l'estate per essere precisa, il mio umore cambiava totalmente. In peggio, per fare chiarezza.

"Il sarcasmo è l'unica cosa che mi fa ancora restare viva. Immagina se non esistesse il sarcasmo, non converserei con nessuno in questa scuola."

Non avevo particolari rapporti con il resto degli studenti, parlavamo a malapena. Una volta avevo fatto da tutor in filosofia a qualche studente del secondo anno, ma nulla di più.

Si, quella era stata l'unica volta che avevo conversato con qualcuno che non siano Josh o mia sorella, Rebekah. Mi domandavo dove sia, di solito era sempre la prima ad arrivare a scuola. Strano.

Sicuramente papà l'avrà trattenuta con una di quelle sue stupide raccomandazioni. Papà ci aveva cresciute da sole, aveva sempre avuto un senso infinito di protezione nei nostri confronti.

"Oggi non è proprio la tua giornata , che ti è successo?" mi chiese Josh ridacchiando.

"È semplicemente il primo giorno di scuola" lo fulminai con lo sguardo, rassicurandolo.

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