Capitolo 33 (1)

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And I can't wait till
we can break up out of here.

-Alessia Cara.

Il capitolo sarà diviso in due parti❤️

Il capitolo sarà diviso in due parti❤️

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DAPHNE

La sveglia suonò presto questa mattina. Era ormai chiaro che io non fossi una persona mattiniera, ma trovai la voglia di alzarmi quando la mia mente venne percossa dai ricordi della sera prima.

I fogli bianchi erano ancora sparsi sulla mia scrivania, con accanto penne nere ormai scariche. Avevo decisamente scritto troppo.

Sul bordo della mia mano c'erano ancora i segni dell'inchiostro. Mi alzai velocemente, scostandomi le coperte di dosso, prima di prendere in mano quelle lettere.

«Ciao a chiunque stia leggendo queste lettere. Se lo stai facendo, sei stato una delle poche persone importanti in tutta la mia vita.»

La mia calligrafia era qualcosa di simile ad uno scarabocchio, dovuto alla velocità con cui avevo scritto quelle parole.

«Sarà mai possibile uscire da questa nebbia presente nella mia mente? Ogni giorno è come camminare in un labirinto senza uscita. Forse sono destinata a vivere in questa oscurità costante. Chi mi vedrà davvero, oltre la maschera che indosso per nascondere il vuoto dentro di me?»

Lexi mi ripeteva sempre che il tempo avrebbe curato le mie ferite, che sarebbe tornato tutto come prima.
Ma stava mentendo.

La mancanza di Rebekah nella mia vita si stava insinuando sempre di più. Tutto il lavoro che avevo fatto per nasconderlo, non stava più funzionando.

Iniziavo a vedere la figura di mia sorella in qualsiasi posto in cui andassi da più di un mese. Mi perseguitava.

A scuola, al bar, al parco, a casa. Ovunque. I suoi capelli castani erano ovunque. Ma lei non era realmente lì.

La notte facevo sempre lo stesso sogno, e mi svegliavo sempre allo stesso orario. Alle 3:33.

Ogni fottuta notte. Il tutto veniva contornato da un fastidioso canto di una civetta, che mi impediva di addormentarmi nuovamente. La routine ormai era sempre la stessa.

Avevo paura di dormire. Avevo paura di chiudere gli occhi. Avevo paura dei miei incubi tanto quanto ne avevo dei miei sogni.

«In ogni caso, queste saranno le mie lettere da addio. Sempre se si chiamano così, ormai non so più cosa sia reale o meno. Ne ho scritta una per ognuna di voi, potete fare ciò che preferite con esse, persino bruciarle. Tanto non lo saprò mai.»

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