Prologo

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"Diceva di non amarmi,
ma ha comunque rovinato la sua vita
per salvare la mia."

👾

«Se c'è una cosa che non sopporto é chi non rispetta le promesse, e tu cara mia, non hai rispettato la tua

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«Se c'è una cosa che non sopporto é chi non rispetta le promesse, e tu cara mia, non hai rispettato la tua.»

La sua voce mi colpì, come se un milione di schegge mi avessero trafitto il corpo. Pezzi di vetro erano appena entrati a contatto con le mie ossa.

Lunghi brividi mi attraversarono il corpo, ma non erano brividi dovuti alle temperature basse di quel postaccio.

Il freddo di quelle mura non era minimamente paragonabile alla sofferenza che avevo dentro.

«É contro le mie regole. Io non voglio farlo.»

Pronunciai quelle parole come se stessi per morire da un momento all'altro, come se a qualcuno importasse veramente ciò che ritenevo giusto io.

Prima che l'uomo davanti a me potesse rispondermi, sentì dei passi pesanti rimbombare nel corridoio dello scantinato.

Loro erano qui.

Ricordavo ancora a memoria la notte in cui tutto era cambiato. Doveva essere solo una bellissima esperienza in compagnia dei miei amici, invece in un attimo la realtà era sfuggita di mano.

E la mia vita si era trasformata nel mio peggior incubo in un battito di ciglia. Ero stata buttata lontano da tutto quello che conoscevo, in un abisso senza fondo. E soprattutto, senza via di uscita.

«Sei qui per giocare al mio gioco, Rebekah. Non puoi rifiutarti, ho già scelto io le regole.» Si abbassò alla mia altezza, facendo scorrere il suo pollice nella mia guancia.

Gli avrei staccato quel dito a morsi se solo avessi potuto. Avrei dovuto temerlo, ma il mio subconscio faceva tutto il contrario.

Non avevo paura di morire, anzi, non era nemmeno tra i miei pensieri. Sapevo che lui mi volesse viva, ma allo stesso tempo odiavo esserlo.

«Sei stata tu che ti sei immischiata in affari che non ti riguardavano. Ora dovrai prendertene le conseguenze.»

Alzai un sopracciglio, furiosa. «É ovvio che mi riguardano, é di mia madre che stiamo parlando!»

Lui non rispose, si limitò a sorridere in modo sadico. «Saranno sicuramente contenti quando spiegherò loro il mio piano.»

Il cuore mi si strinse quando la voce di quel verme mi giunse nuovamente alle orecchie. I passi si facevano sempre più vicini, stavano per entrare.

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