Capitolo 30

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It started out with a kiss,
how did it end up like this?
It was only a kiss.
It was only a kiss.

-The Killers

-The Killers

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DAPHNE

Tutti nella vita ci eravamo innamorati almeno una volta. Ci si poteva innamorare del proprio migliore amico, di un vicino di casa, di una persona vista solo qualche minuto in vacanza o persino di un nostro cugino. Ammettiamolo, tutte noi ragazze almeno una volta abbiamo avuto una cotta per un nostro cugino.

Questi erano gli amori puri, quelli dove tutto iniziava con una parola scambiata di troppo. Poi susseguiva il periodo della conoscenza, dove si elogiavano i pregi di quella persona e si accettavano tutti i suoi difetti. Se tutto andava per il meglio, si procedeva con il processo dell'infatuazione. Quel momento in cui non riuscivi a pensare ad altro se non a quella persona. Quegli attimi in cui il tuo cuore batteva a mille nel momento esatto in cui i vostri corpi si sfioravano. Era quello il momento in cui ti accorgevi di essere già fottuta. Ed infine, c'era il momento in cui entrambi ammettevano i sentimenti provati per l'altro, e si iniziava una relazione.

Ma esisteva un altro tipo di amore. Un amore più stronzo, a tratti crudele. Un amore che uccideva pian piano le sue vittime, le logorava dentro. Quell'amore così bastardo che ti faceva vivere dentro un illusione, trascuravi la realtà e ti rifugiavi nel tuo piccolo mondo fatto di speranze. Fino a quando quella persona ti sbatteva in faccia la realtà.

Sto parlando proprio di quell'amore che ti uccide dentro, ma che continua a crescere senza sosta dentro di te: l'amore non corrisposto. Purtroppo, in amore si doveva essere per forza in due. E non potevi costringere qualcuno ad amarti, dovevi solo accettare la realtà.

Forse non era destino, o forse, io non ero abbastanza per lui. Come lui non lo era per me.

Quelle tre parole pronunciate da Alexander mi fecero provare un dolore al petto che non avevo mai sentito prima d'ora. Era come se mi avessero sparato un proiettile proprio all'altezza del cuore. E che esso, nonostante abbia cercato sempre di proteggerlo, si sia frantumato sotto la mia consapevolezza. Faceva più male sapere che non potevo fare nulla se non accettarlo.

Mi dispiace Daphne.
Mi dispiace Daphne.
Mi dispiace Daphne.

La cosa che mi faceva sentire più idiota era che io ci avevo creduto. Ci avevo creduto veramente.

Tutte quelle parole, tutti quei gesti, mi avevano fatta credere veramente che Alexander ci tenesse a me. Ma avevo frainteso tutto.

Lui non mi amava, non mi avrebbe mai amata. Era stato chiaro quel giorno. Eppure non riuscivo a trovare una spiegazione dietro tutti quei bei gesti che Alexander compiva per me. Ero certa che si sarebbe fatto arrestare anche per Brandon, Lexi o Layla se fossero stati loro al mio posto.

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