I know I'm young but,
my mind is well beyond my years.-Melanie Martinez
¡Questo capitolo potrebbe contenere dei temi delicati!
LAYLA
Per tutta la mia vita, anche quando ero piccola, non avevo mai avuto un bel rapporto con mio padre. Non avevamo mai avuto un vero dialogo, non avevamo mai avuto un rapporto tra padre e figlia.
In realtà, nessuno di noi lo aveva mai avuto.
Mio padre era sempre stato un uomo freddo, aveva la mente proiettata solo sul suo lavoro e sui suoi affari, noi, la sua famiglia, eravamo in secondo piano.
Tutto per lui era in secondo piano.
Che sia io, Alexander o nostra madre.Che io prendessi un bel voto a scuola o che facessi un bel disegno di famiglia , a lui non importava mai.
Se io volevo un abbraccio, a lui non importava.
Se io volevo sentirmi amata da mio padre, a lui non importava.La mia non era una gravidanza voluta. Mia madre voleva addirittura abortire. Fin dall'inizio il loro obbiettivo era unico: avere un figlio maschio, unico erede, che avrebbe portato avanti il lavoro di mio padre.
E per metà fu così. Mio padre insegnò ad Alexander le prime basi dell'hackeraggio quando era ancora un bambino.
Quando gli altri bambini, suoi compagni di classe, andavano a giocare al parco, lui era a casa, a svolgere le attività criminali di nostro padre.
Alexander venne considerato da nostro padre solo per questo. Io invece, non venivo nemmeno guardata in faccia da lui.
Non ho mai ricevuto un -ti voglio bene- da mio padre , ma quando ero piccola non mi importava più di tanto. Solo per una ragione: Alexander me lo diceva tantissime volte che mi voleva bene.
Mi ricordavo ancora il giorno del mio compleanno. Avevo appena compiuto dieci anni ed ero contentissima. Avrei iniziato la quinta elementare, finalmente sarei stata tra i grandi della scuola.
La mattina appena sveglia, convinta di non dover andare a scuola quel giorno, scesi le scale con un sorriso sul volto. Pensai che magari la mia mamma mi avesse fatto una torta tutta per me, che avrei avuto finalmente la Barbie che tanto desideravo e che mio padre mi avrebbe per la prima volta guardata negli occhi.
Arrivata in salone però, la realtà era molto diversa.
Mia madre mi stava preparando lo zaino per andare a scuola. Mi limitò a lanciarmi un occhiata e dirmi forzata -Buongiorno.-
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Game Over
Romance"𝐿𝓊𝒾 𝑒𝓇𝒶 𝓊𝓃 𝓂𝒾𝓈𝓉𝑒𝓇𝑜. 𝒰𝓃'𝒾𝒹𝑒𝓃𝓉𝒾𝓉à 𝓈𝒸𝑜𝓃𝑜𝓈𝒸𝒾𝓊𝓉𝒶 , 𝓊𝓃'𝒶𝓃𝒾𝓂𝒶 𝓃𝒶𝓈𝒸𝑜𝓈𝓉𝒶 𝒶 𝒸𝓊𝒾 𝓃𝑜𝓃 𝓂𝒾 𝑒𝓇𝒶 𝓅𝑜𝓈𝓈𝒾𝒷𝒾𝓁𝑒 𝒶𝒸𝒸𝑒𝒹𝑒𝓇𝑒. 𝐿𝓊𝒾, 𝑒𝓇𝒶 𝒾𝓁 𝓂𝒾𝑜 𝓅𝑜𝓈𝓉𝑜 𝓅𝓇𝑜𝒾𝒷𝒾𝓉𝑜." - In una...