Kara's POV
Quando finiamo il primo spettacolo della stagione, ci sono 10 minuti di calorosi applausi, alcuni del pubblico lanciano rose sul palco mentre facciamo gli inchini, ed è in momenti come questo che mi sento potente.
Sento di avere il mondo ai miei piedi.
Finiamo di ringraziare il pubblico e come di dovere, vado dietro le quinte per prendere il direttore d'orchestra e il direttore artistico della compagnia e li invito a salire sul palco.
Tengono le mie mani, alla mia destra ho Harry che mi sorride mettendo in mostra le sue fossette, mentre a sinistra ho il signor Boile che batte le mani verso me e gli altri componenti della compagnia.
Si chiude il sipario e tutti i falsi sorrisi fatti e i calorosi abbracci e baci che ci siamo scambiati sul palco tra colleghi, cessano e lasciano spazio a sguardi freddi e taglienti.
A volte odio questo mondo, ma ho imparato a starci bene.
Sono diventata come loro, se non peggio.
Mi dirigo verso i camerini degli artisti entrando nel mio personale, dove sopra la porta c'è una targhetta con scritto il mio nome a lettere maiuscole.
Quando entro noto che sul tavolo di fronte lo specchio, è appoggiato uno scatolo grande con un mazzo di rose rosse bellissime sopra.
Mi avvicino guardandomi intorno, come se mi aspettassi di trovare qualcuno dentro il camerino.
Prendo il mazzo di rose in mano inalandone il profumo, e mi accorgo che tra esse c'è un bigliettino.
"Il migliore per la migliore. H x"
Poggio le rose di lato, alzando lentamente il coperchio dello scatolo di fronte a me, fino a rivelarne un vestito da sera bellissimo, con tanto di scarpe e accessori abbinati.
Sono senza parole e non posso credere alla bellezza di questo abito.
Comincio a prepararmi subito per la prima volta felice di uscire ed andare da qualche parte, sapendo che ad aspettarmi ci sarà Harry.
Dopo essermi lavata e preparata e acconciata i capelli, sento bussare alla porta.
"Avanti" dico poggiando il pennello per l'eye-liner.
"Posso entrare?" chiede Zayn tirando fuori la testa.
"Certo" dico addolcendo lo sguardo e guardando quanto sia bello questa sera, con un vestito elegante addosso e i capelli sistemati all'indietro.
"Sei -comincia a dire annaspando le parole- sei bellissima" conclude avvicinandosi a me e facendomi alzare in piedi per ammirarmi meglio.
"Anche tu" dico sorridendogli e sistemandogli la cravatta. Stringe le braccia intorno alla mia vita, stretta in un vestito nero che risalta la mia pelle bianca, e mi avvicina a lui e per una volta vorrei poter sentire qualcosa per questo uomo bellissimo, onesto, gentile e intelligente che conosco da sempre e che c'è sempre stato.
"Sei stata bravissima stasera, come sempre del resto" dice complimentandosi, non staccando gli occhi dalle mie labbra colorate di rosso.
"Grazie mille" dico lasciando un dolce bacio sulla sua guancia.
Restiamo così abbracciati per un po', dondolandoci su una melodia che Zayn canticchia a bassa voce.
Alzo la testa che avevo, precedentemente, poggiato sulla sua spalla e lo guardo nei suoi occhi nocciola chiaro.
"Grazie Zayn" dico sinceramente.
"Non c'è bisogno che mi ringrazi ancora, lo sai che ho sempre pensato che tu fossi la migliore" dice riferendosi ai complimenti di prima.
"No- grazie" dico marcando l'ultima parola.
"Per cosa?" chiede come se non sapesse qual è la risposta.
"Di credere in me più di quanto io faccia con me stessa. E di esserci. Sempre e nonostante tutto"
"Non potrei essere da nessun'altra parte, nemmeno se lo volessi" dice sfiorandomi una guancia con le sue lunghe dita, e forse dietro quelle parole c'è più di quello che vuole farmi credere.
"Forse dovrei andare" dico lanciando un occhio all'orologio attaccato al muro.
"Andiamo, ti accompagno" dice dandomi il braccio.
"Zayn -e mi fermo qualche minuto per trovare le parole di dirgli ciò che forse avrei dovuto dirgli già da qualche giorno- mi ha invitata Harry" dico vedendo il suo sorriso spegnersi e il suo braccio scendere lungo il suo corpo esile.
"Ah okay, allora ci vediamo direttamente li" dice uscendo dal camerino e chiudendosi la porta alle spalle, senza darmi il tempo di dire nulla.
Zayn's POV
Vado a passo spedito verso il bagno, ho voglia di urlare, di prendere a pugni qualcosa, così una volta dentro cerco un modo per allentare la rabbia e i nervi.
Cerco disperatamente di non focalizzarmi sul fatto che, l'unica cosa capace di potermi calmare è anche quella che mi sta facendo impazzire.
E forse sono davvero pazzo.
Questo spiegherebbe perché la vedo ovunque, anche quando non c'è la vorrei con me. Mi immagino lei accanto a correggere quello che faccio in quel modo dolce che lei pensa di non avere ma che con me riesce a tirare fuori.
Tiro un calcio al cesto della spazzatura facendolo rotolare a terra e mi scaglio contro qualsiasi cosa mi si para davanti, prendendo a pugni le porte. So di star mettendo a repentaglio il mio lavoro, perché se dovessi rompermi una mano dovrei smettere di suonare per un po' e di insegnare pianoforte.
Ma la rabbia prende il sopravvento su di me e non riesco a calmare l'adrenalina che mi scorre in corpo.
Mi fermo di scatto, ed esco correndo dal bagno fino ad arrivare all'aula di musica dove un pianoforte a coda bianco riempie la stanza.
Ed è il pianoforte dell'unica foto che ho mai conservato con Kara. Mi ci avvicino e non appena lo tocco, sento i nervi distendersi e l'agitazione passare. Mi siedo sul seggiolino regolandolo all'altezza giusta. Scrocchio le dita e le appoggio sui tasti del pianoforte cominciando a pigiarli e suono una delle tante canzoni composte pensando a lei.
Ma quella che suono oggi, non dice quanto io sia irrecuperabilmente pazzo ed innamorato di lei. È la più triste di tutte, parla di dolore, mancanza, vuoti impossibili da colmare, parole mai dette, sentimenti urlati silenziosamente in baci rubati. Suono la mia anima che è in netta contrapposizione al colore del pianoforte.
Suono una musica nera come la mia anima, su un pianoforte bianco.
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Serendipity
Fanfiction"Un avvenimento inaspettato ti farà felice". Forse quel biscotto della fortuna, preso per caso, aveva ragione. Per una serie di fortunati eventi tutto sarebbe cambiato. Ma sarà semplice cambiare ciò che si è fatto per una vita intera? Basterà la d...