CAPITOLO 22 ~ Emerald Eyes.

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Kara's POV

Non so come sono finita qua e ad essere sincera, ho paura di star ricadendo nel baratro da cui Zayn, mi ha aiutata ad uscire qualche anno fa.

"Zayn" mormoro tra me e me, tra un boccale di birra e un altro.

"Ha detto qualcosa signorina?" chiede gentilmente il ragazzo dietro la bancone.

"Portamene un'altra" chiedo alzando il boccale.

"Penso che abbia bevuto abbastanza per oggi" risponde non degnandomi di uno sguardo.

"Non sei mio padre, ti ho chiesto di portarmene un'altra" ripeto spazientita.

"Va bene, ma è l'ultima" risponde fissandomi questa volta e non so perché ma automaticamente abbasso lo sguardo, non volendo incrociare il suo.

"Grazie" dico sorridendo debolmente e passandogli una banconota da 5 sterline.

"Qualsiasi sia il motivo che ti spinge qui, non lo reputo abbastanza importante da ridurti così" risponde continuando ad asciugare i bicchieri, che prende da una lavastoviglie posta sotto il bancone del bar.

"Cosa ne puoi sapere tu" biascico le parole e capisco che sono davvero ubriaca.

"Non credo che tu sia l'unica al mondo ad avere problemi, rifugiarti nell'alcool te li farà dimenticare per qualche ora, ma domani mattina, quando ti sveglierai con un mal di testa atroce, saranno ancora la, non saranno andati via" mi dice e so che ha ragione.

Zayn non vorrebbe mai che stia qua a bere, non dopo tutto quello che è successo nel mio passato.

"Forse-forse devo andare in bagno" dico scendendo dallo sgabello ma inciampando nei miei piedi, sbattendo le ginocchia a terra.

Il ragazzo esce da dietro al bancone e corre in mio aiuto, si guarda intorno, sicuramente per controllare che non ci sia della clientela e mi aiuta ad andare verso il bagno.

"Se-se vuoi entro a darti una mano" dice imbarazzato, grattandosi la nuca con la mano sinistra.

"Penso di potercela fare, grazie" rispondo infilando la testa nel water.

"Vuoi che chiamo qualcuno che ti venga a prendere?" chiede gentilmente da dietro la porta.

"Faccio da sola appena esco da qua" torno a fissare il water.

Mi sciacquo la bocca e pulisco il mascara scolato sotto gli occhi e dopo aver fatto un sorriso di ringraziamento al mio accompagnatore, mi appoggio al lavandino e tiro fuori il telefono dalla tasca.

"Kara" dice Harry dall'altra parte della cornetta, con la voce che è in una via di mezzo tra l'assonnato e lo spaventato.

"Po-posso venire da te?" chiedo dolcemente, sento il bisogno di avere le sue braccia intorno a me.

"Sei di nuovo ubriaca?" chiede, ma non capisco se è una constatazione o un rimprovero.

"Si?" dico facendo finta che sia tutto apposto, ma cosciente che non lo è.

"Se vuoi ti vengo a prendere io" mi dice dolcemente adesso.

"Ce la faccio, sono in zona, cercherò di arrivare il prima possibile, grazie" rispondo.

"Ti aspetto" dice e stacca la chiamata.

Esco dal bagno e torno vicino al bancone, dove trovo il ragazzo che mi ha aiutata intento a ripulire tutto in vista dell'orario di chiusura.

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