CAPITOLO 11 ~ Never let me Go.

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Kara's POV

Vedo la macchina fermarsi davanti al portone di casa mia e nonostante ami questo vestito che indosso, non vedo l'ora di rientrare nella mia tuta ed andare a letto.

Non mi aspettavo che questa serata si rivelasse così bella, non mi sono annoiata per niente e sono sempre stata al centro dell'attenzione.

E questo è soprattutto merito di Harry.

"Grazie Harry. Per la serata, per il vestito e per avermi chiesto di accompagnarti. Soprattutto, grazie per l'opportunità che mi hai dato facendomi conoscere i direttori di compagnie importanti come l'American Ballet" dico non riuscendo ancora a credere alla sfilza di complimenti ricevuti, che sono stati musica per le mie orecchie.

"Non mi sbaglio mai, sapevo che ti avrebbero amata" risponde lusingandomi.

"Grazie davvero" ripeto per la centesima volte prendendo una sua mano tra le mie.

"Non c'è di che, è stato un piacere"

Restiamo a fissarci per quelle che sembrano ore, lasciando che i nostri occhi si studino a vicenda e si mischino e si conoscano.

Gioco con la sua mano, tracciando linee immaginarie, fino a che non mi rendo conto che è arrivato il momento di andare.

"B-buonanotte" dico cercando di riprendermi dal modo in cui i suoi occhi mi scrutavano ed uscendo dall'abitacolo.

Quando arrivo dentro casa mi rendo conto della presenza di una persona e per un attimo, la paura che possa esserci qualcuno intenzionato a farmi del male, mi fa quasi gettare un urlo.

Ma dopo aver svoltato l'angolo e aver fatto sbucare lentamente la testa in cucina, mi rendo conto che è solo Zayn intento a scolarsi una bottiglia di rum.

"Dovremmo rivedere l'accordo per le chiavi" dico entrando nella stanza e lasciando la mia borsa sulla penisola, provocando un fastidioso rumore con i tacchi delle scarpe.

"Lo sai che le ho solo per poter essere in grado di arrivare qua nel caso in cui succedesse qualcosa. E infatti sono solo venuto a controllare che sia tutto apposto" dice biascicando le parole e muovendo la bottiglia in aria.

"So perché hai le chiavi di casa mia -dico bloccandomi per analizzare la situazione- sei ubriaco?" chiedo sapendo già qual è la risposta.

"Co-cosa ti fa pensare, che io sia ubriaco?" ritorce la domanda balbettando.

"Magari il fatto che tu non sappia mettere in fila due parole, Zayn!" dico levandogli la bottiglia dalle mani per riposarla nella dispensa.

"Non dovresti tenere alcoolici in casa" mi ammonisce.

"Lo so, ma era chiusa, come hai potuto constatare tu stesso"

"Non dovresti comunque" dice tornando serio e avvicinandosi a me, allungando una mano per accarezzarmi una guancia dolcemente.

"Puzzi di alcool" dico poggiando la guancia sulla sua mano callosa e chiudendo gli occhi, per assorbire il momento.

"Lo so, scusa"

"Va' in bagno a lavarti, nel mobile a destra c'è il tuo spazzolino, io nel frattempo prendo la tua tuta, ti aspetto a letto" dico riprendendo la borsa e dirigendomi in camera.

Preparo tutto ciò che possa essergli utile e quando finisco tento di slacciare la cerniera del vestito che si trova sulla mia schiena, ma prima che possa farcela, sento due mani fredde entrare in contatto con la mia pelle.

"Te l'ha regalato lui questo vestito?" chiede, tirando giù la lampo al posto mio.

"Si" rispondo solamente.

"Almeno ha fatto un'ottima scelta, eri bellissima stasera" dice lasciando scivolare il vestito lungo il mio corpo.

E per la prima volta mi sento nuda.

È come se, con il vestito, se ne fosse andato via un pezzo di corazza.

"Grazie" rispondo uscendo dal vestito e girandomi verso di lui.

Allunga una mano dietro la mia testa e tira via il ferma capelli, lasciando che mi cadano sulle spalle e lungo la schiena.

Poggio le mie mani all'altezza dei pettorali, indugiando sui lembi di pelle lasciati scoperti dalla camicia leggermente sbottonata.

Sfioro delicatamente la zona, tracciando la linea del bacio tatuato tra le clavicole e tra le due ali che tante volte ho baciato e leccato e mordicchiato.

Alzo gli occhi per incontrare i suoi e mi sorride dolcemente, mettendo la sua lingua tra i denti in quel modo che mi fa impazzire.

E se veramente provassi qualcosa per lui?

"Zayn.." cerco di dire.

"Cosa?" chiede mettendo le sue mani sulla mia vita e guardandomi con estrema dolcezza.

Prendo la sua mano sinistra e la porto sul mio cuore, lasciando che ne ascolti il battito.

"E se lui mi stesse dicendo qualcosa?" chiedo cercando una risposta a quesiti che mi martellano il cervello da troppi anni.

"Io ti direi di ascoltarlo" risponde sfiorando la pelle sotto i suoi polpastrelli.

Sposta le sue dita gentilmente da sopra il mio seno e traccia lentamente la linea delle clavicole e del collo fino ad arrivare alle labbra.

Lascio un bacio sul suo indice e dopo di che faccio un passo verso di lui, lasciandone un altro sulle sue labbra.

Ricambia subito e aumenta la stretta intorno ai miei fianchi.

Indietreggiamo fino a che le mie gambe non si piegano a contatto con il letto, e ricado indietro sbattendo la schiena contro il materasso, mentre lui ricade sopra me tenendosi con le mani, che pone ai lati della mia testa, mentre io apro le gambe per permettergli di posizionarsi in mezzo.

Continuiamo a baciarci, mentre lentamente sbottono la sua camicia, passando poi al pantalone del vestito.

"Amo l'odore che fa la tua pelle" mi sussurra mentre allungo una mano verso la sua, già prominente, erezione.

Bacio il suo collo mentre lui ricambia il massaggio, facendomi ansimare.

Quando non ne possiamo più ci liberiamo entrambi degli ultimi strati di stoffa che ci dividono e come se fossimo assetati l'uno dell'altro, ci reclamiamo tra ansimi e urla soffocate.

Si unisce a me, aumentando le spinte e mettendo una mano sulla mia bocca quando, immersa nel piacere, non riesco più a strozzare le mie urla.

Ribalto la situazione, mettendomi a cavalcioni su di lui e volendolo sempre di più.

Stringe il mio sedere con le sue mani e controlla l'andatura e la velocità delle spinte, fino a che entrambi al colmo del nostro piacere ci lasciamo collassare l'uno contro l'altro.

E quando alzo il viso per guardarlo, non so perché mi aspetto di ritrovarmi davanti due occhi verdi, e non questi caramello.

Mi fa sdraiare accanto a lui, lasciando che le nostre gambe si intreccino e mi sposta i capelli dal viso per lasciare un dolce bacio sulle mie labbra.

"È ora di dormire -dice quando vede che sbadiglio- domani è un altro giorno importante"

Tira su le coperte e mi fa girare di spalle, cosicché la mia schiena combaci con il suo petto, stringe le braccia intorno a me e nel giro di qualche minuto sento già le palpebre pesanti.

E forse sono felice.

Quando presume che io non possa sentirlo, perché pensa che stia già dormendo, dice 4 semplici parole, che mi fanno sognare e sperare in un futuro migliore, in cui anche io posso esserlo veramente.

"Non lasciarmi mai andare"

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