CAPITOLO 7 ~ Come together.

771 53 8
                                    

Zayn's POV

So perfettamente che tutto quello che succede tra noi è sbagliato.

So perfettamente che dovrei smetterla di scappare lontano da lei per poi tornare tutte le volte.

Dovrei lasciarla andare, dovrei allontanarmi il più possibile da lei e tornare finalmente da me stesso.

"Uccidimi se necessario, ma io non andrò da nessuna parte"

Assalgo le sue labbra, prima ancora di essere in grado di finire la frase.

Non mi importa.

Non mi importa quanto in fondo mi sta mandando tutta questa storia, quanto veleno mi scorre nelle vene, quanto assuefatto sono da questa donna tra le mie braccia.

Preferisco essere trascinato e bruciare all'inferno, piuttosto di perderla per sempre.

Poggia le sue mani sulla mia nuca, sciogliendomi il codino nel quale sono raccolti i miei capelli, tirandoli dolcemente con le sue lunghe dita ossute.

Con un'abile mossa sale in braccio, attaccando le sue gambe intorno ai miei fianchi. Con le mani preme la mia testa contro la sua, come se la pressione che già poniamo per assaporarci l'un l'altro non fosse abbastanza.

Ricambio la spinta e poso le mani sui suoi glutei spingendola verso di me, per farle sentire quanto la desidero.

È così leggera che sembra di non averla nemmeno in braccio, così torno indietro fino al divano, sul quale la faccio scivolare lentamente per poi raggiungerla e far scontrare nuovamente i nostri corpi.

Per far scontrare le nostre anime.

Continua a baciarmi e intreccia nuovamente le gambe intorno a me così da spingermi sempre più vicino a lei, o forse come se non volesse farmi scappare, mi illudo.

Ma non potrei andare da nessuna parte, sono irreparabilmente suo.

La spoglio, liberandola dal body e dai collant che ancora indossa, e sono così assetato di lei, così assetato del suo corpo, delle sue labbra, dei suoi occhi, quei suoi enormi occhi blu che vorrei tornassero a vivere per me.

E poi delle sue mani sui miei tatuaggi, sulle mie scapole, sui miei pettorali, delle sue mani ovunque.

Voglio sentirla dappertutto e vorrei che toccasse ogni centimetro della mia pelle, tutto insieme, tutto in una volta.

Vorrei che si incollasse a me, che non mi lasciasse mai andare. Ho bisogno di tutto questo, ho bisogno di poterla assaporare, di poterla assaggiare e baciare e accarezzare.

Anche se mi fa male, anche se questa cosa mi sta facendo perdere la ragione, mi sta facendo perdere la lucidità, ho bisogno di lei.

Ed è inutile negarlo.

È inutile far finta che non sia così.

Ci affrettiamo nel liberarci entrambi da ogni impedimento e senza poter aspettare oltre mi unisco a lei, in un sussulto.

Sono arrabbiato.

Sono tremendamente arrabbiato.

Vorrei che la smettesse di farsi del male e di farne a me di conseguenza.

Vorrei poterla aiutare a trovare ciò che ha perso tanto tempo fa, in una notte come tante altre, quando ancora mi era concesso stringerla tra le braccia ed amarla davvero, anche se segretamente.

E forse è proprio li che ho sbagliato, forse avrei dovuto dirle cosa provavo per lei in quel momento, in una di quelle tante sere, in cui tutto questo era un processo diverso.

In una di quelle tante sere, in cui per me facevamo l'amore e non dello stupido e passionale sesso, oltre la ragione.

Forse se le avessi detto cosa provavo per lei adesso starebbe bene. Magari si sarebbe affidata a me, completamente, e io mi sarei potuto prendere cura di lei, amarla e farla sentire la sola al mondo.

Ma lei è la sola al mondo.

Ma purtroppo per paura e codardia ho lasciato che il tempo passasse e che lei si spegnesse sempre di più.

"Zayn! Zayn!" mi chiama risvegliandomi dai miei pensieri.

"Cosa?" chiedo con il respiro affannato, senza accennare a diminuire il ritmo delle mie spinte.

"Mi fai male, i polsi" dice e mi rendo conto di starla trattenendo per i polsi e di averli stretti così tanto, da far diventare le sue mani bluastre.

"Scusami, non me ne sono accorto" dico liberandola e come se fosse una reazione o come se ci fosse una qualche molla, nel momento in cui la lascio, le sue mani sono sul mio viso e le sue labbra sulle mie, rilassando tutti i miei nervi e facendo sparire tutte le mie preoccupazioni.

La sento gemere sotto di me e dai versi che emette, so che è quasi al limite.

"Ce la fai ad aspettare K?" chiedo, sulle sue labbra, pronunciando il suo dolce soprannome.

"Si-si" risponde, ad intermittenza con i baci che le lascio sulle labbra.

Continuo questa lenta tortura, fino a che entrambi ormai oltre il limite, veniamo insieme, dicendo ognuno il nome dell'altro in sussurro, mentre ci baciamo.

N/A salve a tutti! Per chi non mi conoscesse sono Silvia! Volevo ringraziarvi per le visualizzazioni, i voti e i commenti. Spero che aumentiate sempre di più!

isnthershlovely (twitter)
sissi_mu (instagram)
Se vi va seguitemi! 😘

SerendipityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora