CAPITOLO 42 ~ Heroes.

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10 anni dopo

Ci sono sentimenti che non smetteranno mai di sconvolgerti. Sono quelle emozioni, che non importa quanto tempo passa, basta una parola per far si che tutto ciò che hai rinchiuso nel dimenticatoio, torni a galla e ti sconvolga l'esistenza. O che per lo meno hai tentato di rinchiudere. Ma è quando vedeva una sua foto o la didascalia di un articolo di giornale, che elogiava la sua bravura e il suo talento, che Harry sentiva le gambe cedere e i ricordi sfondare la porta principale per tornare a galla. Non sapeva come fosse riuscito a far passare tutto questo tempo, come fosse riuscito -in dieci interminabili anni- a non impazzire, a non correre verso Kara, ogni qual volta sentiva la necessità di averla tra le sue braccia. Gliel'aveva promesso, era questo che si ripeteva Harry tutte le volte. Era diventato un mantra da ripetere in continuazione, come se il ripeterlo, potesse creare una sorta di appiglio per non impazzire. Aveva promesso che se lei non l'avesse fermato, che se gli avesse permesso di uscire da quella porta, non avrebbe mai più fatto ritorno. E così preferisce starsene sulla sua comoda sieda, dietro la sua enorme scrivania in mogano, a fantasticare sulla vita dell'unica donna che potrà mai amare. Non che non abbia provato ad andare avanti. In questi anni tutto è come se fosse tornato indietro nel tempo. Ed è un bel paradosso se ci pensate. La sua vita inesorabilmente e incessantemente stava proseguendo, stava andando avanti facendosi beffa del suo dolore e del vuoto che si era propagato dentro di lui, ma era tornato indietro. Era tornato ad essere il ragazzo appena arrivato in America, quasi 20 anni fa. Si era convinto che quella giusta, semplicemente non fosse Kara. Si era convinto che avrebbe trovato la persona della sua vita e magari era proprio la fuori da qualche parte. Probabilmente l'avrebbe incontrata per strada, gli sarebbe andato a finire addosso, versandole tutto il suo cappuccino con il cacao, l'avrebbe aiutata a ripulirsi e quando i suoi occhi avrebbero incontrato quelli della sconosciuta, avrebbe capito che quello era il nuovo inizio che tanto aspettava. Ma non andò esattamente così. Si è costretto ad amare qualcun altro, ma poi si rendeva conto che in ognuna cercava sempre quel particolare che gli piaceva tanto in Karoline. E si convinceva che era il caso di lasciar perdere. E aveva lasciato perdere per troppo tempo, che ormai si era anche arreso. In quel momento, mentre continuava a rigirare sulla sua poltrona, mentre leggeva il LA Times, si chiedeva come stesse effettivamente Kara. Se anche lei a modo suo stesse soffrendo e se anche lei -magari ogni tanto- sentisse la mancanza di Harry. E Kara stava morendo dalla voglia di poter giocare con i capelli di Harry, di potergli baciare gli angoli degli occhi, come faceva ogni volta che vedeva Harry sorridere. O magari passare il pollice tra le sopracciglia, per evitare che si corrughino. E si malediceva per averlo fatto uscire da quella porta, per avergli permesso di andarsene e di lasciarla sola. Ha capito che il suo egoismo e il suo orgoglio, hanno solo contribuito a renderla nuovamente un essere spregevole. Con Harry aveva imparato cosa significasse prendersi cura di qualcuno che non fosse se stessa, aveva imparato a fidarsi degli altri. Ma nello stesso momento in cui sentì la porta sbattere, ritornò esattamente quella di una volta. Ma nonostante tutto amava la piega che aveva preso la sua vita. La sua carriera non sarebbe potuta essere più rosea, nonostante avesse deciso di lavorare esclusivamente per la Royal Ballet. Viveva con Zayn e aveva anche finalmente trovato un'amica sincera in Gin, che dopo mille peripezie aveva capito che il cuore di Kara sarebbe sempre appartenuto ad Harry. La verità è che durante tutti questi anni, aveva sempre sperato che Harry si rifacesse vivo, anche se per sbaglio o che magari tornasse alla Royal. Ma come lei aveva deciso di restare a Londra, anche Harry non si mosse più da New York se non per andare a Los Angeles. Era come se si stessero appositamente evitando. Come se si stessero costringendo a fare l'uno a meno dell'altra. Ma perché poi? Per quale ragione si stavano affliggendo questa pena, se tutto ciò che entrambi desideravano, era stare insieme? Perché erano convinti che le loro vite erano andate avanti, che la loro relazione era soltanto il capitolo di un libro archiviato e dimenticato per sempre, che mai nessuno si sarebbe preso la briga di andarlo a ripescare e rispolverare, che mai nessuno avrebbe raccontato la loro storia, fatta di dolore, orgoglio, egoismo, ma anche di tanto amore. Kara ricorda ancora quando il signor Kenneth dovette definitivamente abbandonare la Royal per motivi di salute e si vociferava di un possibile ritorno di Harry. Moriva dalla voglia di rivederlo, ma non aveva idea di come avrebbe potuto reagire. Ma è vero, se non sapete cosa scegliere, lanciate un moneta in aria e in quell'esatto momento capirete cosa sperate che esca. E così è stato, quando Harry rifiutò l'incarico alla Royal, lei si sentì come se fosse stata respinta di nuovo. Nel momento in cui, ebbe la conferma che non sarebbe tornato in Inghilterra, lei lo desiderò ancora di più. Come se fosse possibile desiderarlo più di così. E se non fosse stato per quei ricordi -ancora nitidi- che aveva stampati nella memoria, avrebbe anche potuto far finta, che Harry fosse soltanto una riproduzione della sua mente. Ma sente ancora le sue dita sfiorarle le guance, le labbra baciare le sue, poteva sentire ancora il suo profumo, bruciare le sue narici, segno che tutto ciò che ricorda è realmente accaduto. Quando era bambina, ed era appena arrivata a Londra, era convinta che la sua vita sarebbe stata meravigliosa. Ma poi, tutti i sogni di quella piccola bambina dai capelli neri come la pece, sono stati infranti. Tutti tranne quello di ballare. Ed è stata la danza a farla continuare, è stato interpretare tutti quei personaggi che le aveva dato modo di scappare e di sfuggire alla realtà dei fatti. In ogni personaggio che interpretava, in ogni storia in cui si calava, c'era comunque un lieto fine. Nella sua vita no. Ed è per questo che ama stare sul palco, perché li ha ancora il diritto di essere felice. Ma la verità, la stessa che più volte loro hanno visto davanti i loro occhi, nuda e cruda, è che hanno continuato a cercarsi dappertutto. In ogni più insignificante cosa. E ormai entrambi avevano paura che avrebbero passato la loro vita a cercarsi e desiderarsi, senza mai più aversi. Ma a volte ognuno di noi può essere eroe di se stesso e salvarsi. Ed Harry avrebbe voluto avere un briciolo di coraggio e prendere un maledetto aereo per raggiungerla, ovunque lei fosse.

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