CAPITOLO 14 ~ Paradise City.

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Kara's POV

"Invitiamo i signori passeggeri ad allacciare le cinture di sicurezza in vista dell'atterraggio" informa l'hostess dall'altoparlante.

"Hai visto, il viaggio non è stato così male" dice Harry stringendo la mia mano per tranquillizzarmi.

"Shhh, non siamo ancora atterrati" dico nel panico.

"Sei proprio pessimista -mi prende in giro ridacchiando- guarda fuori dal finestrino"

Seguo il suo consiglio e quando mi volto per guardare l'esterno, stiamo sorvolando Los Angeles e siamo abbastanza bassi da poter distinguere chiaramente i luoghi sottostanti. Vedo la famosa scritta "Hollywood" che sovrasta il Monte Lee. Mi sembra come se stessi vivendo un sogno.

"Bellissimo non è vero? Pensa che da casa mia si vede" risponde Harry quando mi lascio uscire un suono di stupore dalle labbra.

"Hai casa a LA?" chiedo.

"Si, quando sto qua per tanto tempo è molto triste vivere in hotel, quindi ho comprato una casa. E in questo modo non gravo sulla compagnia che dovrebbe provvedere all'alloggio" spiega velocemente.

"Quindi presumo che staremo da te questa settimana"

"Ho pensato che avresti preferito stare in hotel, quindi ho chiesto che ci venissero prenotate due camere" afferma.

"Grazie, è stato un pensiero gentile da parte tua" rispondo guardandolo di sfuggita e tornando a guardare fuori.

Quando usciamo dall'aereo ci affrettiamo nel ritirare i nostri bagagli e mentre aspettiamo, colgo l'occasione di mandare un messaggio a Zayn, per assicurargli che tutto è andato bene, anche se probabilmente a quest'ora starà dormendo considerato le 8 ore di fuso orario.

-siamo atterrati! Fatti sentire appena puoi x-

Poso il cellulare nella borsa non appena vedo Harry venirmi incontro con i nostri borsoni.

"Ecco a te -dice porgendomelo- c'è una macchina fuori che aspetta noi per portarci in hotel" conclude facendomi strada verso l'esterno dell'aeroporto.

Accelero il passo per cercare di stargli dietro e quando usciamo fuori dall'aeroporto, saliamo immediatamente su una Mercedes nera che ci accompagna fino davanti ad un palazzo, immerso nel cuore di Beverly Hills.

Passo tutto il tragitto a guardarmi intorno incredula. Le alte palme che costeggiano gli stradoni di Los Angeles. I turisti che si recano in spiaggia pattinando in costume e occhiali da sole. Gli abitanti del posto che corrono per raggiungere il luogo di lavoro. Sembra una città del tutto normale e non quell'oasi che molti vogliono far credere, ma ha comunque il suo fascino.

"Queste sono le chiavi delle vostre camere signor Styles, si trovano nel corridoio a destra al decimo piano dell'edificio, vi auguro una buona permanenza" dice il signore che si trova dietro il bancone della hall dell'hotel.

"Grazie mille" dice Harry afferrando le chiavi e facendomi cenno di seguirlo.

Giro l'angolo ed entro in un immenso ascensore che ci porta fino al piano assegnatoci. Quando si aprono le porte resto sorpresa nel notare che l'intero piano ospita solo due stanze, che sono le nostre.

"Tieni -dice porgendomi la tessera magnetica che aprirà la porta di camera mia- questa è tua, e quella è la tua stanza" conclude indicando una porta esattamente di fronte e noi.

"Grazie" rispondo educatamente afferrando la tessera.

"Per qualsiasi cosa ti dovesse essere utile basta che tu me lo dica" mi dice dolcemente.

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