CAPITOLO 37 ~ As Long As You Follow.

272 26 5
                                    

Zayn's POV

Apro gli occhi e dopo essermi guardato intorno, mi rendo conto che Gin non è nel letto e che la sua parte è perfettamente intatta e fredda.

Scatto in posizione eretta e dopo essermi stiracchiato e stropicciato gli occhi, scanso il piumone ed esco dal letto, trascinandomi verso il bagno per rinfrescarmi il viso.

Torno in camera e cerco il cellulare, che trovo sul mio jeans che giace sulla poltrona all'angolo della camera.

Non ricordo di averlo messo io li, ero abbastanza certo di averlo lasciato dentro la tasca.

Metto una felpa e il pantalone della tuta e raggiungo la cucina, dove la madre di Gin sta preparando la colazione, canticchiando qualche canzone.

"Buongiorno! -trillo sorridendo, entrando nella stanza- dormito bene?" chiedo.

"Benissimo tesoro e buongiorno anche a te, vuoi qualcosa per la colazione?" chiede, non smettendo di preparare quelli che hanno l'aria di essere dei pancake.

"Si, una tazza di the per favore -le dico alzandomi per darle una mano- sa per caso dov'è Gin?"

"Non è ancora a letto?" chiede bloccandosi immediatamente e allarmandosi.

"Quando mi sono svegliato non c'era" rispondo iniziando a cercare il mio cellulare nella tasca della tuta per chiamarla.

"Chiamala!" istruisce.

Faccio come detto ma il telefono risulta spento o non raggiungibile, il che fa allarmare anche me.

"Penso che abbia il cellulare spento -le comunico- esco a cercarla" dico entrando in camera da letto per afferrare le scarpe.

Mi avvio velocemente verso la porta di ingresso, ma vengo fermato dalla mano della madre di Gin che afferra il mio braccio.

"Fammi sapere se la trovi" mi dice con aria preoccupata.

"Senz'altro e lei mi faccia sapere se dovesse tornare" rispondo, abbandonando la casa.

Mi ritrovo per le strade di Liverpool con la benché minima idea di dove possa trovarsi.

Decido di iniziare dai posti che abbiamo visitato insieme, ma nonostante averla cercata in lungo e in largo per diverse ore consecutive, sembra come essere scomparsa nel nulla, e sinceramente sto iniziando seriamente a preoccuparmi.

Ho le gambe distrutte e i piedi doloranti e mi rendo conto di non essermi fermato e di aver camminato ininterrottamente per almeno 3 ore.

Vedo in lontananza il molo, in cui mi portò qualche giorno prima e decido di raggiungerlo per sedermi su una qualche panchina e riposarmi un po', prima di iniziare a cercarla di nuovo.

Mi siedo sulla prima che trovo libera e guardo di fronte a me il porto e le barche ormeggiate che vengono mosse dai leggeri movimenti dell'acqua.

Vedo la gente all'interno, portare avanti le loro vite, mentre preparano il pranzo e si godono questa calda giornata estiva, sorridendo, magari raccontandosi aneddoti divertenti.

E mentre tutto intorno a me è silenzioso e tranquillo, mi chiedo come sia possibile che dopo svariati anni in cui la mia vita è sempre rimasta la stessa, adesso sia così diversa.

Mi ero abituato a ciò che ormai caratterizzava le mie giornate, a quella routine che portavo avanti da diversi anni. Ho lasciato che le circostanze prendessero il comando di tutto ciò che mi riguardava, lasciandomi un inutile spettatore inerme ed incapace di cambiare il corso della storia.

SerendipityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora