CAPITOLO 12 ~ I'm not the only one.

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Zayn's POV

Vado verso l'aula dove fra poco inizierà la lezione, per prendere posto al pianoforte, ma prima di entrare vedo già dentro Virginia che sta provando un pezzo.

Resto appoggiato alla porta con gli spartiti sotto braccio e ammiro i suoi movimenti, non so se si è accorta di me, ma dalla lacrima che le solca il viso, presumo di no.

Continua a ballare indisturbata, fermandosi di botto quando una caviglia le si gira provocandole una storta.

Corro dentro, lasciando gli spartiti all'ingresso e mi avvio velocemente per prendere la cassetta del pronto soccorso per darle il ghiaccio istantaneo da mettere sopra.

"Grazie" mi risponde ancora dolorante, facendo smorfie buffe con la faccia appena poggio il ghiaccio.

"Di nulla, va tutto bene?" chiedo interessandomi.

"Passerà, è solo una storta"

"Non parlavo della caviglia" dico e il suo viso scatta immediatamente in alto ad incrociare il mio.

"Non ti interessa davvero, quindi non ti sforzare nel farlo" risponde acidamente.

"Se te lo sto chiedendo è perché mi interessa"

"L'amichetta tua non si trova in circolazione? Va' da lei e lasciami in pace" scatta tirandosi in piedi e allontanandosi da me.

Cosa hanno tutte qua dentro?

La vedo zoppicare, così mi alzo anche io e la raggiungo per afferrarle un braccio ed aiutarla a sedersi sulla sedia.

"Smettila Gin, lasciati aiutare" le dico lamentandomi.

Nonostante in molti non vogliono ammetterlo, ormai questo posto è come casa nostra e siamo tutti una famiglia. Siamo cresciuti insieme, siamo arrivati qua tutti piccoli e siamo cresciuti tra queste quattro mura, osservando i successi e i fallimenti degli altri. Cercando di imparare dagli sbagli altrui a non commetterne di propri. E come chiunque qua dentro, conosco Virginia da quando eravamo ancora due bambini.

"Non andremo a letto insieme solo perché mi hai aiutato"

"Non voglio andare a letto con te" rispondo non capendo il nesso logico tra le due cose.

"Saresti il primo che non vuole qualcosa di sessuale in cambio di semplice aiuto" dice rispondendo ai miei pensieri.

"Dovresti esserne contenta" affermo sinceramente.

La vedo scattare nuovamente in piedi non appena entrano in sala K accompagnata dal direttore artistico.

"Ciao Zayn" dice Kara venendosi a posizionare accanto a me e lasciandomi un bacio sulla guancia.

Mi giro per concentrarmi su Virginia, ma la ritrovo dall'altra parte della sala, intenta a guardare altrove, come se tutto questo le desse fastidio.

"Ciao K" le dico chiamandola con il suo soprannome.

"Qualcosa non va?"

"No -rispondo continuando a guardare nella direzione di Gin- tutto bene"

"Ho interrotto qualcosa per caso?" chiede ancora voltandosi a guardare Virginia ed Harry che chiacchierano riguardo una scena del repertorio.

"Co-cosa? No assolutamente, l'ho aiutata con la caviglia perché ha preso una storta" puntualizzo mostrandole il ghiaccio a terra, dandole spiegazioni, forse più di quelle che necessita.

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