CAPITOLO 23 ~ Just Can't Stop Loving You.

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Virginia's POV

Sento suonare al campanello e mi chiedo chi possa essere a quest'ora di sera. Lascio la forchetta nel piatto e dopo essermi tolta delle briciole di pane dalla tuta che indosso, mi dirigo lentamente e svogliatamente verso la porta di ingresso.

Quando la apro non credo ai miei occhi. Fuori diluvia e Zayn, pare essere sotto la pioggia da un'infinità di tempo. È tutto vestito di nero ed i capelli bagnati gli ricadono in viso, li sposta con la sua mano destra.

Istintivamente gli sbatto la porta in faccia. Non passa un secondo da quando la chiudo, che sento i suoi pugni sbatterci contro.

"Gin, apri!" mi ordina, continuando a sbattere sulla porta.

"No!" urlo a mia volta, stringendo i pugni.

"Sappi che non ho intenzione di andarmene da qua, fino a che non mi avrai parlato!" continua a dire, senza demordere.

"Per me puoi restare la fuori tutta la notte sotto la pioggia" rispondo adesso incrociando le braccia, facendo l'offesa, come se potesse vedermi.

"Apri o giuro che sfondo la porta" minaccia.

"Fai come ti pare, non mi interessa" asserisco dirigendomi verso la cucina e tornando alla mia cena.

Vede i miei movimenti dalle finestre della casa, così lascia perdere la porta e si posiziona alla finestra, che sta esattamente di fronte la sedia in cui sono seduta.

Non riesco più a sentire ciò che dice, ma riesco a leggere il labiale. Continua a chiedere di aprire la porta. Mi alzo e cammino verso di essa. Segue anche lui i miei movimenti e resta deluso quando invece di aprirla, tiro la catena.

Torno al tavolo e lui ritorna di fronte la finestra, ma prima di sedermi mi avvicino e tiro la tenda in modo da non vederlo.

Passano cinque minuti e per un attimo credo che si sia già arreso e che se ne sia andato, ma i miei presentimenti vengono smentiti, quando ricomincio a sentire i suoi pugni collidere con il legno della mia porta.

"Smettila Gin e lasciami spiegare, ho bisogno di parlarti" mi prega adesso.

Infilo il piatto nel lavandino e mi avvicino alla porta.

"Si da il caso che io non voglia sentire nemmeno una parola in più uscire dalla tua bocca, buonanotte" gli dico, pensando che quella bocca è la stessa che qualche giorno fa mi ha baciata e mi ha fatto sentire in paradiso.

Spengo tutte le luci e mi dirigo in camera da letto e dopo aver messo il pigiama, mi infilo sotto le coperte.

Chiudo gli occhi, ma quando li riapro non riesco a capire se mi sia addormentata o meno, so solo che ho tremendamente caldo e che sono in un bagno di sudore.

Mi alzo e vado verso il lavandino per inumidirmi la faccia. Prendo l'asciugamano e mi asciugo, guardando nel frattempo, fuori dalla finestra.

Non ha ancora smesso di piovere.

"Chissà se è ancora la fuori" mi dico tra me e me.

Poggio l'asciugamano e mi dirigo a piedi scalzi e con solo una maglietta 2 volte più grande di me addosso, verso la porta di ingresso.

Non so cosa mi aspetto quando sto per aprirla, ma sicuramente non mi aspetto di trovare Zayn seduto sulle scale appoggiato alla colonna, ancora sotto la pioggia.

"Zayn?" dico incredula, come se me lo stessi immaginando.

"Gin!" esclama alzandosi subito e posizionandosi esattamente di fronte a me.

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