T/N POV.Il bacio fu morbido e lento, pieno di passione e attenzione piuttosto che di odio e frustrazione come erano di solito i nostri baci.
Quando si staccò, appoggiò la fronte sulla mia e mi guardò negli occhi: "Stai bene?". Sussurrò.
Annuii.
Fece un piccolo sorriso e fece per alzarsi dal letto, ma io gli afferrai il braccio fermandolo. Non dovevo dire nulla. Un'occhiata nei suoi occhi e sorrise, sdraiandosi e trascinandomi con sé.
Questa volta si sdraiò sulla schiena tirandomi contro il suo petto con un braccio intorno a me. Le sue dita scorrevano tra i miei capelli.
E ci addormentammo.
Quando la luce cominciò a fare capolino dalla finestra, i miei occhi si aprirono di scatto. Incontrai subito quelli di Mattheo che mi guardava dal suo letto. Ci eravamo svegliati con la mia schiena premuta contro Tom e il suo braccio su di me.
Lo guardai e lui stava ancora dormendo.
Mi voltai di nuovo verso Mattheo. Il suo sguardo non mi lasciava mai. Lo sentii mormorare l'incantesimo che univa le nostre menti,
"Cosa vuoi Theo?" Osservai il ghigno sulle sue labbra.
"E torniamo a Theo. Brava ragazza".
"Fottiti"
"Oh, lo farò. A tempo debito, amore mio. E puoi scommettere che ci sarà una punizione per ogni notte in cui ti sei svegliata accanto a lui".
"Punizione? Non farai un cazzo".
"Vuoi scommettere?"
"Sì, in effetti sì. Perché non ho intenzione di cadere nel tuo gioco e di occuparmi della continua festa di pietà che vuoi organizzare".
"Attenta alle parole, strega!"
"No."
"Giuro che ti crocifiggo in quel letto, subito, cazzo".
"Mettimi alla prova". E l'incantesimo cadde.
Si alzò velocemente a sedere e si avvicinò al mio letto, io mi spinsi istintivamente all'indietro contro Tom. Theo mi afferrò il polso e la mano di Tom si strinse intorno alla sua.
Alzai lo sguardo e gli occhi di Tom si spalancarono incontrando quelli di Mattheo.
"Non sono un pezzo di proprietà che voi due dovete continuamente contendere e rivendicare". Cercai di liberare il polso, ma Theo non lo lasciò andare e rimase a guardarmi sorridendo.
Sentii l'altra mano di Tom percorrere lentamente l'interno della mia coscia, facendomi venire i brividi lungo la schiena. Si avvicinò e premette le sue labbra contro il mio orecchio: "Sei sicura, tesoro?".
"I-io"
"Pensa alle tue prossime parole.... Molto attentamente." Disse Theo lasciandomi il polso.
Non so cosa rispondere!
No, non sono sicura...... ma non ho nemmeno intenzione di starmene seduta a guardare mentre litigano per me.
Sgranai gli occhi e mi alzai, sorprendentemente mi lasciarono fare.
Andai a vestirmi e tornai a letto: "Che fai, abbiamo lezione?". Chiese Tom.
"Mi correggo. Voi due avete lezione. La Umbridge mi ha già superato".
Theo si lasciò scappare una piccola risata e Tom si girò fissandomi negli occhi confuso. "Diciamo che dopo la piccola bravata che ha tentato di fare ho messo le cose in chiaro".
"Quale bravata?" Chiese Theo da dietro di me mentre si abbottonava la camicia.
"Lo sapresti se non fossi stato troppo impegnato a comportarti come un bambino ieri in Aula Magna". Risposi.
"Rispondi alla domanda e basta".
"La Umbridge ha usato una penna d'oca maledetta che ha fatto sì che le righe che mi ha fatto scrivere si incidessero sul dorso della mia mano".
"Cosa?!" Theo si abbassò e afferrò la mano dove era prima e fece scorrere il pollice sulla pelle guarita.
"L'ho curata per lei. Dopo che hai litigato e sei scappato dal tavolo". Tom disse con un sorrisetto.
Gli occhi di Theo incontrarono i miei, "Ma io non..." guardò Tom e poi di nuovo me. "Se l'avessi saputo avrei fatto qualcosa".
Ho tolto la mano dalla sua e lui mi ha guardato con uno sguardo colpevole, "mi dispiace".
"Non devi scusarti. Non è un problema così grande. Me ne sono occupata io".
"Sì, ma noi..." Tom iniziò.
"No." Lo interruppi.
"Davvero, non abbiamo...", provò di nuovo.
"Tom ho detto di no. L'ultima volta che vi ho lasciato gestire qualcosa è stato Blake e nessuno l'ha più visto da quella sera".
Entrambi si guardarono l'un l'altro e poi di nuovo verso di me con un sorrisetto. "Non voglio nemmeno saperlo. Ma la gente se ne accorge se un insegnante sparisce....".
"Bene." Tom sgranò gli occhi e si infilò le mani in tasca.
"Grazie." Scossi la testa e tornai a guardare Theo, che stava osservando la mia mano guarita. "Va bene Theo. Sto bene".
Oh, cazzo.
Il suo sorriso raddoppiò: "Una volta".
"Cosa?" Chiesi.
"Una volta ti dimostro che ci tengo. E mi riprendo il mio soprannome". Si girò verso Tom che, onestamente, non sembrava che gli importasse o che fosse importante.
"Oh, vaffanculo. Voi due avete classe....".
"Non ci andiamo se non ci vai tu". Disse Tom.
"Dovreste. Perché la Umbridge lavora segretamente per vostro padre e sta riferendo ogni vostra mossa". Entrambe le loro teste si girarono verso di me.
"Che cosa hai detto?" Chiese Theo.
"Tuo padre vuole sapere se sono una distrazione da eliminare. Saltare le lezioni per stare con me potrebbe dimostrarlo. Quindi vai a lezione".
"Come fai a saperlo?" Chiese Tom avvicinandosi a me.
Mi avvicinai e gli strinsi il viso: "Quando capirai che io so tutto?".
"Non hai risposto alla mia domanda".
"Lo so". E uscii dalla stanza, lasciandoli lì senza parole a fissarsi.
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Torn Between Two Riddles- (TRADUZIONE ITALIANA)
AcakI fratelli nati dal diavolo erano un duo inseparabile, ma gli era stato insegnato a non condividere... soprattutto non le cose che desideravano. Nessuno dei due era disposto a condividere lei... "Ehi come ti stai ambientando?" "Bene! In realtà avevo...