{𝘰𝘭𝘥 𝘧𝘢𝘴𝘩𝘪𝘰𝘯𝘦𝘥}

639 27 5
                                    

Koko, io ti devo la vita

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Koko, io ti devo la vita.

Te la devo anche se non la vuoi, anche se sono la persona sbagliata.
Io e te eravamo amici, veri amici, migliori amici. Poi quella notte tutto è cambiato, quando hai salvato me invece di Akane. Quella notte ho capito tante cose: eri innamorato sul serio di mia sorella, e avresti preferito che fossi morto io.
E invece, per un errore del destino, tu mi hai salvato, e io ti devo la mia vita.

Inui lo guarda mentre Koko, seduto dietro la scrivania, è concentrato a fare ciò per cui fa parte dei Black Dragons, fare soldi. Non bada a lui, fissa lo schermo del suo portatile con espressione un po' annoiata. A ben guardarlo, Koko ha proprio l'aria da ragazzo cattivo, con lo sguardo tagliente e le sopracciglia arcuate, e invece ha un cuore buono, ma spezzato. Quando i cuori si spezzano, come tutto ciò che si rompe, non funzionano più perfettamente, ogni tanto si dimenticano perché battono o cosa è giusto sentire.
Inui lo sa, perché succede spesso anche a lui. Del resto anche lui ha perso tutto quella notte, forse anche più di Koko: ha perso sua sorella, e la sua casa, e il suo amico.

Ci ha provato a fargli capire che lui non è Akane, ci ha provato in tutti i modi. Vorrebbe solo che Koko la smettesse di pensare a quella promessa e andasse avanti con la sua vita. Ma a quanto pare non basta nulla, e non è solo il suo viso a rovinare tutto, così simile a quello di lei, ma è soprattutto la cicatrice che ha sul viso, ciò che l'incendio di quella notte gli ha marchiato e lasciato sulla pelle per sempre. Ogni tanto, quando parlano, gli occhi di Koko sfiorano la cicatrice e Inui sente un nodo allo stomaco.

Alla fine si è semplicemente rassegnato e ha cercato di non badarci più, perché ha bisogno di Koko. A volte ha bisogno della sua presenza, della sua persona, a volte delle sue abilità nel guadagnare denaro.

È molto egoista pensare qualcosa del genere, ma lui si è quasi annullato per Koko, non sapendo che altro fare. Ha imparato a non esternare le sue emozioni, e il suo viso adesso è sempre serio e pacato, quieto. I suoi occhi chiari sembrano quasi inespressivi. Vorrebbe che Koko lo guardasse senza il fantasma di Akane tra loro, ma non ci è mai riuscito. Allora ha messo a tacere la sua coscienza, e ha cominciato a pensare che anche lui potrebbe usare Koko, tanto quanto Koko usa lui.

Del resto l'amico è ossessionato da Akane, si ostina a voler rivedere lei in Inui, anche se il tempo è passato, anche se non sarebbe mai tornata, anche se vivono insieme.

Inui non ne può più, ma allo stesso tempo non è capace di staccarsi da Koko.

Fa un leggero sospiro e si lascia andare contro il bracciolo del piccolo divano sul quale è steso. Oggi è stata una pessima giornata...

Koko gli lancia un'occhiata.

"Si può sapere che ti prende oggi? Sei un'anima in pena".

Inui resta disteso e lo guarda con i suoi intensi e calmi occhi azzurri.

"Mi hanno fatto incazzare".

"Chi?"

"Per strada. Mi hanno fermato per chiedermi se per caso volessi diventare un host".

Koko solleva le sopracciglia, sorpreso. Lo fissa per qualche secondo, poi si riscuote.

"Tu, un host?"

"Sì. Assurdo, vero? Nonostante la cicatrice".

"Nah, ma che c'entra! Sembra assurdo perché sei un delinquente, che cazzo..."

"Ecco, esatto, è proprio questo che mi ha fatto incazzare. Eppure l'aria da delinquente ce l'ho. Non ce l'ho?"

"Sì che ce l'hai. Anche se quando giri con quel look eccentrico lo sembri un po' meno. Sembri più un idol mancato."

Restano in silenzio, Inui sta riflettendo sul fatto che in un certo senso Koko gli ha detto che, nonostante la cicatrice, è bello. Poi è proprio l'altro a rompere il silenzio.

"Se lo sapesse Taiju".

"Perché dovrebbe saperlo".

Koko sospira e torna a guardare lo schermo del portatile.

"Giusto".

Restano di nuovo in silenzio, Koko a guardare le cifre che scorrono sullo schermo, Inui ad alternare lo sguardo dal soffitto al compagno. Il malumore sta già svanendo via, si sente meglio, perché Koko sembra essere d'accordo con lui, e quando vanno d'accordo si sente in pace col mondo.

Adesso quanto è avvenuto gli sembra perfino quasi ragionevole.

"Anche se avrei potuto farci un pensierino. Sì, insomma, se tu non fossi così bravo a guadagnare denaro. Gli host guadagnano tantissimo. E non è che lo si chieda a chiunque di diventar-"

Le parole di Inui vengono interrotte da uno scatto di Koko.

"Farci un pensierino? Ti ci vedi a flirtare e sedurre delle donne che vogliono solo spogliarti?"

Inui si sistema meglio sul fianco e lo guarda con espressione flemmatica.

"Guarda che quella è la prostituzione. Non ho detto che farei un pensierino per essere un gigolò, ma un host. Un Host fa solo qualche moina, il sesso non fa parte del suo lavoro, è solo una scelta".

Koko si massaggia le tempie e si passa la lingua sulle labbra.

"Sì, va bene, va bene. Non ho tempo per stare ad ascoltare le tue cazzate".

"Le mie cazzate? Perché sei così arrabbiato adesso? Che ho detto di male?"

Adesso Koko gli lancia veramente un'occhiata indispettita.

"Lasciami perdere" dice secco.

𝘒𝘰𝘬𝘰 𝘪𝘯𝘶𝘪; 𝘧𝘳𝘪𝘦𝘯𝘥𝘴 𝘸𝘪𝘵𝘩 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘧𝘪𝘵𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora