ii.

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Inui si alza, raggiunge la scrivania presso la quale è seduto Koko. Il rumore dei tacchi attira la sua attenzione, così Koko solleva di nuovo lo sguardo su di lui, sorpreso che voglia ancora portare avanti quella fastidiosa discussione.

Inui poggia le mani sulla superficie della scrivania e si sporge verso l'altro.

"Io lo so quello che ti passa per la testa. Come sempre" dice lamentandosi, con sguardo inespressivo. "Tu sei geloso, perché per te immaginare me che mi scambio tenerezze con altre persone è come immaginare che lo faccia Akane".

A quelle parole anche Koko si alza e chiude di scatto il portatile, mettendolo in stand by.

"Non cominciare con questa storia" lo avverte, ma Inui è arrabbiato.

"La tua gelosia non dovresti mostrarmela. Io non sono Akane".

"Come se non lo sapessi. Se fossi Akane io e te non saremmo qui a parlare adesso".

"Ah e dove saresti? A rubare baci in biblioteca mentre dormo?" si lascia sfuggire, ma si rende subito conto di aver detto troppo. Vede gli occhi di Koko sgranarsi per la sorpresa, e anche un po' di vergogna. Inui si sente istantaneamente in colpa e cerca di riparare.

I suoi occhi chiari tornano calmi mentre abbassa il tono di voce.

"Ma è passato tanto tempo ormai. E so che non è più successo" ammette con una nota di amarezza.

"Mi hai umiliato, Inui, questa non me la dovevi fare" ribatte Koko, adirato, supera la scrivania e lo afferra per il collo della maglia.

Inui indurisce i lineamenti del viso, non ha intenzione di tirarsi indietro in quella rissa. È una rissa tra vecchi amici che non riescono più a ritrovarsi, tra delinquenti dei Black Dragons, tra ragazzi, tra due disperati. Si sferrano un pugno contro il viso, puntano alle mandibole perché lì fa un male cane. Quando indossa i tacchi, Inui è più alto di Koko. Lo guarda mentre cerca di sottometterlo, come tenta di fare anche l'altro.

È lui che riesce ad avere la meglio, si sposta dietro Koko e lo blocca per le braccia. Sente la sua schiena contro il suo petto, e il respiro nervoso di lui.

"Koko..."

Risponde subito, ma non sembra più arrabbiato. Solo infastidito e rassegnato.

"Inui, lasciami andare".

Inui lo ascolta, ma non sa se vuole lasciarlo andare. Teme che stia fingendo e che degeneri in un'altra inutile scazzottata.

"È stato solo per sfogarci, o sarei dovuto uscire a pestare il primo che capita?" borbotta Koko.

"Ci sono altri modi per sfogarsi" replica Inui, calmo, senza tuttavia ricevere risposta.

"Inui. Quella volta eri sveglio?"

"Non proprio. Credo di essermi svegliato in quel momento."

"Devi avermi odiato. È meschino approfittarsi di chi dorme per un bacio".

"Non l'ho pensato... Ho pensato solo che quando baci sei molto dolce. E che chi baci è fortunato".

Koko sgrana gli occhi.
Fortunato?
Inui è l'unico ragazzo che abbia baciato, perché voleva sapere cosa avrebbe provato se avesse potuto baciare Akane. Loro due si assomigliavano...

Finalmente sente la presa di Inui sciogliersi un po', permettendogli di divincolarsi senza sforzo. Si volta e lo guarda negli occhi.

"Non c'è alcuna fortuna in questo. È solo una tragedia. Ma il tempo è passato, e sono andato avanti".

Come no...

"Allora perché non sopporti l'idea che io possa fare l'host?" gli chiede sincero.

Koko sgrana gli occhi, esitante.

"... Perché ci penso io a guadagnare soldi per entrambi" liquida la faccenda.

Inui sente lo stomaco bruciare. Inclina un po' il capo e gli lancia uno sguardo un po' flirtante, non gli crede.

"È la verità?"

Nel domandarlo, si muove verso di lui. Il rumore dei tacchi a spillo decretano il diminuire della distanza tra loro, mentre si guardano negli occhi. Inui si atteggia impercettibilmente, come fa qualsiasi bellezza che indossa le scarpe col tacco e desidera sedurre il suo partner.

"È così che farei se fossi un host" lo provoca con tono sommesso "Sarei gentile, con gli occhi e con le mani".

Intanto gli accarezza con le dita una ciocca nera e riccioluta.

"E se baciassi qualcuno, cercherei di essere dolce come sei stato tu".

Incerto ma intorpidito, Koko replica a tono, calmo.

"No, tu non ci vai lì a farti mettere le mani delle donne addosso".

Inui trattiene un attimo il respiro di fronte a quella frase che nasconde possesso, prende il volto di Koko tra le mani e si avvicina lentamente, poggiando le labbra sulle sue.

Questo è il loro secondo bacio. E non l'ha iniziato Koko pensando ad Akane, questa volta.
Questa volta è Inui che lo sta baciando.

Cerca di essere più dolce possibile, quasi a voler rievocare quel lontano giorno. Le labbra di Koko sono morbide e carnose esattamente come le ricorda.

"Questo non cambia niente tra noi" lo avvisa Koko con tono pacato.

"Sì. Lo sapevo già".

Non cambia niente tra noi, ma dalla prossima volta ti bacerò ogni volta che ne ho voglia.


𝘒𝘰𝘬𝘰 𝘪𝘯𝘶𝘪; 𝘧𝘳𝘪𝘦𝘯𝘥𝘴 𝘸𝘪𝘵𝘩 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘧𝘪𝘵𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora