{𝘨𝘪𝘮𝘭𝘦𝘵}

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Inui è stato trascinato al Karaoke da Takemichi e Chifuyu

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Inui è stato trascinato al Karaoke da Takemichi e Chifuyu. Sembravano tenerci particolarmente, così ha deciso di accontentarli. Solo che, adesso, seduto sul divano imbottito in pelle nera, si sta chiedendo che cosa ci fa qui con questi ragazzi che hanno un pessimo gusto nel vestire. Sono vestiti come se fossero appena usciti da scuola, mentre lui indossa dei pantaloni stretti, bianchi, abbinati alle scarpe col tacco che gli ha regalato Koko, e una maglia morbida nera, di cotone, con le maniche tirate un po' lungo le braccia.

I suoi occhi verdi si spostano sui due amici che ridono e scherzano, che al telefono col receptionist ordinano da mangiare, mentre Takemichi cerca canzoni da selezionare al karaoke. La stanza che hanno prenotato per un'ora -anche se, conoscendoli, ne prolungheranno la durata- è quadrata, con lo schermo per il karaoke, un tavolo nero basso davanti due divani disposti perpendicolarmente; le pareti sono dorate con effetto spugnato, e la porta in vetro è trasparente, per ragioni di sicurezza.

Inui si è sentito telefonicamente con Koko, e lui gli ha detto che farà un salto a salutarlo. In realtà non ci voleva andare, ma Inui lo ha supplicato finché non ha cambiato idea per toglierselo di torno. 

Takemichi e Chifuyu lo coinvolgono nelle loro scemenze e Inui si lascia andare, sorride sereno verso di loro e li aiuta a scegliere le canzoni da cantare, dando i suoi consigli. Il primo a cantare è Chifuyu, che si è conteso il turno con Takemichi.

Fortunatamente non passa molto che la figura di Koko appare dietro la porta in vetro. Ha le mani calate nelle tasche dei pantaloni neri che indossa, su una camicetta a maniche corte, a fiori colorati. Avvicina il viso alla vetrata e posiziona le mani attorno agli occhi, come per concentrarsi a guardare nella stanza. L'attimo dopo entra con un ghigno divertito, leccandosi le labbra.

Takemichi e Chifuyu dischiudono sorpresi le labbra.

"Kokonoi?"

"Oh, ciao".

"Ciao ragazzi" li saluta lui con fare pratico, richiudendosi la porta alle spalle e andando a sedere al posto del divano che fa quasi angolo con quello su cui siede svogliatamente Inui. Si sistema a gambe accavallate e si passa una mano tra i ricci neri, dalla parte in cui non sono tirati indietro. "Spero non vi dispiaccia se mi aggiungo anche io".

Takemichi gli fa un gran sorriso.

"Scherzi? Ci fa piacere!" esclama. Del resto, anche se Koko fa parte della Kanto Manji Gang, è stato proprio lui a salvare Takemichi dalla furia di Mikey, quella sera di luglio, e a portarlo privo di sensi al motor shop dell'amico.

E poi lo scopo dell'esistenza dei Mille Inverni non è essere nemici della Kanto, è riprendersi Mikey.

Chifuyu fa un sorrisino.

"Sei arrivato giusto per il turno di Inui. Forza, tocca a te!"

"No, io non canto" replica subito lui.

Koko gli lancia un'occhiata e solleva le sopracciglia.

"Come? Non canti?"

"No..."

Koko fa un sorriso malizioso e sposta lo sguardo sugli altri due.

"Fa il timido, ma in realtà canta bene".

"Sul serio?!" esclama sorpreso Takemichi, spalancando gli occhi azzurri.

Koko annuisce mentre Inui distoglie lo sguardo e si china a prendere la sua cola, aspirando qualche sorso dalla cannuccia.

"Sa suonare la chitarra, sa cantare, e quando è da solo canticchia dei motivetti tra sé e sé".

Inui sposta lo sguardo su di lui, mesto, mentre Takemichi sembra confuso.

"Ma... se canticchia tra sé e sé quando è da solo, tu come fai a saperlo?"

Koko sussulta realizzando di aver detto troppo, si stringe nelle spalle, cambiando subito discorso.

"Posso rubarvi una patatina?" chiede, allungandosi direttamente e prendendone un paio dalla porzione vicino la cola di Inui.

Quest'ultimo si alza.

"Vado in bagno" decide, ed esce dalla stanza.

Lungo il corridoio, in fila per i bagni, due ragazzi lo osservano e ridacchiano tra loro. Inui, con espressione impassibile, nota che stanno ridendo di lui e delle sue scarpe col tacco. Sa di essere eccentrico e non glien'è mai sbattuto un cazzo di ciò che dei coglioni come quelli possano pensare di lui, così, con la sua faccia di bronzo continua ad avvicinarsi, fino a raggiungerli e restare dietro di loro in fila, con le mani calate nelle tasche dei pantaloni.

I due ragazzi si scambiano uno sguardo e scoppiano a ridere fastidiosamente, facendo qualche battuta cattiva a voce non proprio bassa, qualcosa che suona come: che belle scarpe, amico.

Il tono derisorio sembra non fare breccia nell'espressione impassibile del ragazzo biondo, ma l'attimo dopo tira un pugno in faccia a uno dei due, quello che ha parlato, facendogli sanguinare subito il naso. L'altro tenta di colpirlo e di conseguenza scatta una rissa, con Inui che dà sfogo alla sua violenza. Non fa risse come si deve da un po', ammette che sente l'adrenalina scorrere nelle vene.

Si abbassa su uno dei due, gli preme il tacco della scarpa sullo stomaco.

"Non voglio sporcarle col tuo sangue, solo perché sono un regalo del mio ragazzo" dice serio.

La voce di Koko lo raggiunge nel corridoio, mentre cammina verso di loro con espressione stupita. Di certo non si aspettava di ritrovare Inupi che semina terrore e fa strage nel corridoio.

"Che succede?" si informa, indurendo subito lo sguardo, facendolo vagare sui tipi appena pestati.

Inui gli sorride leggero.

"Niente. Vado un attimo in bagno, poi andiamocene a casa".

𝘒𝘰𝘬𝘰 𝘪𝘯𝘶𝘪; 𝘧𝘳𝘪𝘦𝘯𝘥𝘴 𝘸𝘪𝘵𝘩 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘧𝘪𝘵𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora