{𝘣𝘭𝘰𝘰𝘥𝘺 𝘮𝘢𝘳𝘺}

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Koko si è presentato a casa di Inui, il piccolo appartamento proprio sopra il suo Motor Shop, con un pacco incartato

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Koko si è presentato a casa di Inui, il piccolo appartamento proprio sopra il suo Motor Shop, con un pacco incartato. Ha sogghignato e glielo ha piazzato tra le mani, mentre l'altro ha abbassato disorientato lo sguardo chiaro sulla scatola.

Mmh, vediamo, una scatola di quelle dimensioni, Inui ha una mezza idea di cosa possano esserci dentro: di scatole del genere ne ha avute tante tra le mani.

"Aprilo" lo richiama Koko all'attenzione, chiudendo da sé il portone di casa e togliendosi le scarpe. Le lascia all'ingresso e avanza a proprio agio nel salotto. Si va a stendere comodamente sul divano, distendendo una gamba e rilassandosi. Fa ciondolare appena il capo moro e riccioluto verso di lui, come se volesse osservare meglio la visione che ha di fronte: Inupi in tuta e maglietta basic blu scuro, lo sguardo chiaro assorto e il pacco regalo tra le mani.

Inui va a sedergli accanto sul divano, si passa impacciatamente una mano tra i capelli biondi e pazientemente comincia a scartare il regalo senza dire una parola.

Lo ha completamente annichilito, disarmato.

Nella scatola, come doveva aver immaginato, ci sono un paio di scarpe col tacco. Nere, a punta chiusa, con un cinturino dorato.

"Ti piacciono?" gli domanda prontamente Koko, muovendo una caviglia.

"Sono bellissime. Ti saranno costate un sacco..."

"Sai che non è un problema".

Inui solleva gli occhi chiari su di lui.

"Posso sapere perché? Non è nessuna ricorrenza, credo".

Koko si stringe con indifferenza nelle spalle.

"Le ho viste e ho pensato a te. Conosco bene i tuoi gusti ormai. Be', provale! Vediamo come ti stanno".

"Ma...con la tuta?"

"Con la tuta, chi se ne frega" sorride Koko.

"Grazie" lo sente mormorare. È emozionato, anche se non lo dà a vedere in modo particolare.

"Dai, muoviti, provale. Sono curioso" lo prende in giro divertito. Inui fa un cenno, poi prende la prima scarpa tra le mani e se la rigira con occhi che brillano, gli piacciono davvero tanto. Sfila la pantofola e la indossa, allaccia il cinturino e passa all'altra. Nonostante i pantaloni mimetici della tuta, Inui si alza e cammina intorno al salotto, guardandosi i tacchi soddisfatto.

"Le adoro".

Anche Koko sembra soddisfatto.

"Non usarle per farti abbordare in giro quando non ci sono, però" lo provoca malizioso e flirtante. Inui lo guarda serio.

"Mi interessi soltanto tu".

Torna a sedergli vicino e poggia una gamba sulla sua, la scarpa col tacco in vista. Si guardano in viso, Inui si sporge per baciarlo sulle labbra con insolita delicatezza. A Koko torna in mente di quella volta in cui lo ha baciato in biblioteca. Si erano appena rivisti dopo che Inui era uscito dal riformatorio, con addosso proprio dei tacchi, e gli aveva detto di voler rifondare i Black Dragons con o senza il suo aiuto. Lo aveva trovato così diverso, eppure era sempre lui, con la sua espressione pacata e un po' annoiata.

Un giorno dunque erano andati in biblioteca, Inupi si era addormentato seduto sul davanzale delle grandi finestre aperte, a piano terra. Koko ricorda ancora la leggera brezza che scuoteva le tende e celava di tanto in tanto il suo volto sereno, addormentato, con le ciglia lunghe.

Deve ammettere con se stesso che quel giorno, rivedere Inupi, gli ha fatto male. Con i capelli biondi un po' lunghi, un po' come li porta anche adesso, e il viso dolce, gli ricordava tanto Akane. Ma anche Akane gli aveva sempre ricordato Inupi, ironia della sorte.

Non aveva resistito, voleva davvero sapere cosa avrebbe provato a baciare Akane, e così si era avvicinato di soppiatto e aveva premuto le labbra sulle sue.

Adesso è strano pensare a quante volte lo ha baciato finora e lo ha avuto.

Solo che adesso non pensa più ad Akane.

"Perché non lasci la Kantō".

La voce di Inui lo riporta alla realtà. Sgrana gli occhi.

"Eh? Perché te ne esci di nuovo con questa storia?"

"Perché sono cambiate un po' di cose ultimamente. Vuoi veramente combattermi?" gli domanda Inui guardandolo serio, riferendosi a quando le loro gang si scontreranno, per forza di cose.

Koko aggrotta la fronte e scuote il capo; il lungo pendente all'orecchio tintinna appena.

"No, io non ho intenzione di combatterti. Ma non mi immischierò nemmeno, se ingaggi qualche scontro con qualcuno. Anche se dovessi avere la peggio e prenderle di santa ragione. Mantieni i piedi per terra, Inupi. Guarda la realtà".

Inui si stende sul divano, appoggia sfacciatamente la testa bionda sulle gambe di Koko e socchiude gli occhi.

"Io guardo la realtà. Sei tu che dovresti prendere in considerazione l'idea di fare altrettanto".

"Ah sì? Perché, che intendi dire?"

"Che dovresti accettare i sentimenti che ci legano".

Koko sente un brivido salirgli su per la schiena, seguito dal solito istinto di paura che lo farebbe balzare via da quel divano e mettersi sulla difensiva con i peli ritti e gli artigli scoperti, come i gatti.

"Siamo solo scopamici".

"Il tuo è un attaccamento di tipo insicuro evitante".

"Ora abbiamo anche uno strizzacervelli. Senti, Inupi, se vuoi scopare è okay, per il resto lascia perdere".

Inui rimane in silenzio per qualche istante, e sembra lasciar cadere la questione.

"Grazie ancora per il regalo. Un gesto molto carino da parte di uno scopamico".

Koko sospira e rovescia un po' la testa indietro, contro lo schienale del divano.

Inupi, ti odio...

𝘒𝘰𝘬𝘰 𝘪𝘯𝘶𝘪; 𝘧𝘳𝘪𝘦𝘯𝘥𝘴 𝘸𝘪𝘵𝘩 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘧𝘪𝘵𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora