{𝘐𝘤𝘦 𝘛𝘦𝘢}

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Inui, questa notte, ha combattuto contro tre persone insieme; è stato il più forte e ha vinto, ma lo hanno pestato

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Inui, questa notte, ha combattuto contro tre persone insieme; è stato il più forte e ha vinto, ma lo hanno pestato. Per non tornare a casa e non far stare in pensiero la sua famiglia, ha chiamato i suoi per dire che sarebbe rimasto a dormire da amici. Se n'è, invece, sgattaiolato dentro il vecchio magazzino abbandonato che lui e Koko hanno trovato e occupato, arredandolo come un salotto. Si è steso sul divano, addormentandosi profondamente.

Si è fatto tardi, quasi l'una. Inui si è ormai addormentato e Koko non si trova da nessuna parte. Difficile dire cosa stia facendo a quell'ora, dato che non è a casa sua. Alla fine, nel cuore della notte, Koko bussa leggermente alla porta del magazzino.

"Inupi... Inupi, apri la porta. Ci sei?"

La sua voce è molto più bassa del solito. Inui apre un occhio e guarda verso la porta, si limita a grugnire in risposta: è troppo stanco per alzarsi dal divano, e sente dolore dappertutto.

"Koko" sussurra. 

Koko, che non sente alcuna risposta da lì, apre la porta ed entra nel loro ritrovo. Subito si accorge di Inui steso sul divano, pancia sotto e col viso rivolto verso di lui. Gli sembra piuttosto stanco. Gli si avvicina e si siede accanto a lui, sul divano, vicino le sue scarpe; non si è nemmeno tolto gli anfibi per quanto è stanco.

"Inupi, ti ho cercato al telefono e non mi hai mai risposto".

"Come facevi a sapere che mi avresti trovato qui?" chiede mestamente, cercando di mettersi sulla schiena per poterlo guardare in faccia. Geme piano, si gira lentamente.

"Era solo un'intuizione." Koko lo dice in tono leggermente canzonatorio, ma non nasconde del tutto la sua espressione preoccupata. "Avevo la sensazione che saresti stato qui, e avevo ragione. Vedo che ti hanno conciato per le feste..."

Inui lo osserva, nota che Koko indossa una giacca scura piuttosto pesante, anche chiusa. Gli sembra strano. Aggrotta la fronte, chiedendosi se gli stia nascondendo qualcosa. Non è che Koko ha scoperto della rissa, quando è uscito per cercarlo, e ha fatto a botte anche lui?

"Fa male dappertutto" risponde senza mezzi termini. "Koko, hai ingaggiato una rissa?"

Koko inarca un sopracciglio a questa domanda, ma fa un cenno con la testa e una linguaccia maliziosa.

"Non ho potuto starne fuori". Fa una risatina e continua in tono scherzoso. "Ma è solo qualche livido, me la sono cavata meglio di te, a quanto vedo".

Inui lo guarda serio, non si è convinto.

"Togliti la giacca".

Koko lo guarda rassegnato e alza gli occhi al cielo, ma si sbottona lentamente il colletto della giacca e poi, strizzando un occhio, se la sfila. Si abbassa anche un po' il collo della maglia e sulla clavicola si intravede qualche ematoma.

"Li ammazzo..." dice Inui, protettivo.

"No, no, va tutto bene. Non preoccuparti".

"Erano in tre contro di me, ma stanno peggio di come sto io adesso. Ho un carattere di merda" mormora l'altro. 

Inui è solitamente calmo, non esprime molto la sua rabbia, ma nel periodo in cui hanno fatto parte dei Black Dragons, avevano cominciato un po' a corrompersi. Il linguaggio di Taiju Shiba era la violenza; e anche i due ragazzi avevano cominciato a parlarla. Inui aveva iniziato a esprimere la rabbia attraverso attacchi di silenziosa violenza, quasi brutale con spranghe e coltelli. Fortunatamente, c'era sempre stato Koko con lui; gli bastava una sua parola per riaversi e non oltrepassare il limite.

Ora che fanno parte della Toman, che non è così tossica, sta sentendo questi impulsi violenti sempre meno. Annuisce lentamente, abbassando lo sguardo sulla giacca che Koko si è appoggiata sul grembo. Poi, cerca di nuovo lo sguardo dell'amico.

"È un bene che abbiamo questo piccolo nascondiglio che solo noi due conosciamo. Sarei dovuto tornare a casa conciato così, altrimenti. I miei si sarebbero preoccupati."

Koko sorride.

"Hai ragione. Adoro questo nascondiglio". Si massaggia una spalla e inclina la testa, dalla parte dei ricci. Il pendente d'argento sfiora la pelle del collo dandogli un leggero brivido. "Restiamo qui, per ora".

"Ti faccio posto sul divano, se vuoi" dice Inui muovendo leggermente le gambe, per permettergli di sdraiarsi sul lato opposto. 

Koko, però, lo sorprende. Gli si stende accanto, mentre sistema su di loro la sua giacca, per coprirli. Inui sente quasi come se fossero le uniche due persone in tutto il mondo. Lo guarda negli occhi, sono un po' lucidi, ma lui resta in silenzio, respira lentamente. Anche Koko è silenzioso. Trattiene un po' il respiro e non vuole emettere alcun suono, vuole solo vivere questo momento di pace con Inupi, essergli vicino, confortevole, mentre la giacca li copre.

Continua a guardarlo ancora per un po' prima di distogliere lo sguardo. Fa un piccolo sospiro e appoggia la testa sul bracciolo, chiudendo gli occhi e rilassandosi.

𝘒𝘰𝘬𝘰 𝘪𝘯𝘶𝘪; 𝘧𝘳𝘪𝘦𝘯𝘥𝘴 𝘸𝘪𝘵𝘩 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘧𝘪𝘵𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora