Capitolo 43

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I due entrarono in casa, lasciando Mr. Pope a finire di strigliare i cavalli. Attraversarono alcune stanze e salirono le strette scale che portavano al primo piano. Infine Mrs. Pope bussò alla porta di una delle camere che si affacciavano sul corridoio.

“Chi è?” domandò una voce femminile dall'altra parte della barriera di legno scuro.

“Sono io, Martha, e con me c'è un ospite. Possiamo entrare, così te lo presento?”.

“Va bene”.

Mrs. Pope abbassò la maniglia e aprì la porta, per poi permettere a Jungkook di seguirla. Si ritrovarono in una piccola stanzetta, dove una ragazza era seduta a uno scrittoio e impugnava una penna d'oca. Aveva i capelli biondi e ricci, le fossette sulle guance e gli occhi nocciola e indossava un bellissimo vestito color panna.

Appena Mrs. Pope e Jungkook entrarono nella sua cameretta, ella posò la penna dentro al calamaio e si voltò verso di loro. Subito il suo sguardo si posò sul nuovo arrivato e le sue labbra si incurvarono in un sorriso luminoso.

Jungkook ricambiò per gentilezza, ma ne fu anche terrorizzato. Pregò con tutto se stesso che quella ragazza non si innamorasse di lui, perché l'ultima cosa che voleva era spezzare il cuore della figlia dei Pope.

“Martha, questo è Mr. Jeon Jungkook e resterà da noi per un po'. Mr. Jeon, vi presento mia figlia, Martha Pope”.

“È un grande piacere, Mr. Jeon” esclamò la ragazza con aria sbarazzina. “Ora, se non vi dispiace, potete lasciarmi in pace? Devo finire la lettera per il mio fidanzato”.

A quelle parole Jungkook sorrise e dentro di sé tirò un sospiro di sollievo.

“Va bene, Martha. Certo che sei proprio antipatica!” la stuzzicò sua madre, ricevendo in risposta una bella linguaccia. Poi invitò Jungkook a uscire e a lasciare quell'adolescente da sola con la propria lettera d'amore.

Scesero le scale e la padrona di casa fece accomodare Jungkook in salotto, dove gli offrì una buona tazza di tè e dei biscotti.

“Volevo proprio dirvi di non innamorarvi di mia figlia, perché è già fidanzata, ma lei mi ha preceduto” disse la donna ridacchiando e versando il tè al loro ospite.

“Oh, non c'è problema, signora. Il mio cuore è già occupato”.

“Ah, ne sono felice, ma anche intristita, perché ciò significa che al momento vi trovate lontano dalla vostra bella, non è così?”. Mrs. Pope portò alle labbra la sua tazza di porcellana e diede un lungo sorso alla bevanda calda in essa contenuta.

“Sì, purtroppo è così. Però la lontananza non mi spaventa. Mi basta sapere che sta bene e che prima o poi ci rivedremo” disse Jungkook, sorridendo al pensiero di Jimin.

“Dovete amarla davvero tanto” osservò la donna, intenerita.

Jungkook annuì, ma non disse niente. Avrebbe voluto confidarle che il suo cuore era nelle mani di una persona che anche lei conosceva e che rispettava moltissimo, eppure non poteva rischiare. Per quanto i Pope potessero sembrare persone perbene, ciò non significava che avrebbero accettato la sua vera natura e lo avrebbero accolto comunque nella loro casa. Jungkook non poteva permettersi di rischiare tutto, soltanto per il bene della sincerità.

Tuttavia non poteva sapere che in quel momento nella testa di Mrs. Pope fosse nata l'ipotesi che quel ragazzo si trovasse legato a livello amoroso proprio a Mr. Park. Le sembrava troppo strano che il suo ex alunno avesse fatto attraversare mezza Inghilterra a un semplice amico. Le sembrava sempre più probabile che egli avesse scelto loro per un motivo ben specifico.

Così decise di tastare il terreno e verificare se le sue supposizioni fossero azzeccate.

“È una ragazza affascinante la vostra fidanzata?”. 

Compromise || JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora