Erano passati alcuni giorni da quell'incontro e dal secondo bacio di Jimin e Jungkook. I due, sebbene da allora non si fossero più rivisti, affrontavano le giornate sempre con il sorriso sulle labbra, al pensiero di ciò che era nato tra di loro.
Il momento della partenza per la campagna, però, si avvicinava inesorabilmente per la famiglia Jeon e a nulla servirono gli inviti da parte dei Kim a restare almeno una settimana in più.
Tutti loro provavano nostalgia di casa, ma stranamente colui che un tempo più voleva tornarci era anche colui che, al momento presente, più volentieri sarebbe restato nella capitale. Jungkook, infatti, non voleva lasciare Jimin, anche perché non sapeva quando l'avrebbe rivisto.
Il suo legame nei confronti di quel ragazzo si era trasformato anche a legame nei confronti della città dove egli abitava.
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Pochi giorni prima della partenza, le due famiglie furono invitate a un ballo da parte di alcuni amici dei Kim. Era l'occasione perfetta per concludere al meglio la piacevole esperienza londinese.
Jungkook aveva saputo che anche Mr. Park era stato invitato e per questo fremeva dalla voglia di andarci, al solo scopo di rivederlo. Tutto di lui gli mancava terribilmente.
“Jungkook, ma perché devi sempre essere tra i piedi?!” urlò Mrs. Jeon, in preda a una crisi di nervi.
Teneva in mano alcune stoffe e aspettava con impazienza che il figlio si spostasse per lasciarla passare. Jungkook, infatti, si trovava in piedi in mezzo a uno stretto corridoio del terzo piano della casa dei Kim e osservava fuori dalla finestra, mentre con la mente era in campagna a scrivere poesie.
“Non è colpa mia, madre, se la vista migliore si gode da finestre posizionate nei punti di passaggio”.
La donna si lasciò sfuggire un sospiro di esasperazione, dopodiché con una spallata superò il figlio e non lo degnò di un ulteriore sguardo.
Quando fu sicuro di essere rimasto solo, Jungkook estrasse dalla tasca dei pantaloni un pezzo di carta su cui era scritta una poesia che aveva intenzione di consegnare a Mr. Park quella sera, al ballo.
La rilesse per l'ennesima volta, cercandovi qualche minuzia da modificare.
Appena il disco solare si sarà levato
Nel cielo di un giorno nuovo,
Afferrate la mia mano
E correte con me
Verso i prati verdeggianti,
Dove potremo riposare,
Finalmente lontani da sguardi Invadenti e menti superficiali.Correte con me fino al tramonto,
Senza che nessuno ci possa inseguire.
Correte con me verso le stelle,
Correte e correte, con me,
Verso la nostra più pura felicità.
Saremo solo noi due
E ancora una volta
Mi potrete mostrare
La vastità del vostro cuore.Voi sapete
Che nelle mie mani è al sicuro.
Voi sapete
Che non vi dimenticherò.
Voi sapete
Che vi renderò felice,
Ogni giorno, per sempre,
Come in un infinito perfetto presente.Questo non è un accordo,
Ragazzo dai capelli d'oro.
Questa è una ferrea promessa,
Che sto marchiando a fuoco
All'interno del mio cuore,
Irreparabilmente bruciato
Dai sentimenti che provo per voi.Jungkook sorrise e rimise al suo posto il foglio di carta, custodendolo come un tesoro, ma non perché fosse particolarmente fiero di quelle parole, bensì perché erano destinate alla persona di cui era innamorato.
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Compromise || Jikook
Fanfiction[Completa] Dove Jungkook e Jimin vivono nell'Inghilterra di inizio Ottocento e appartengono entrambi alla classe borghese. ▻ liberamente ispirata a "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen ▻ in alcuni punti potrebbe non rispecchiare la realtà di qu...