Jungkook cavalcò più veloce che poteva. Di tanto in tanto gettava rapide occhiate al cielo sopra di sé e notava quanto le nuvole si stessero facendo sempre più scure e minacciose.
Tuttavia non era quello il motivo per cui aveva spronato il suo cavallo a un galoppo sostenuto: aveva voglia di raggiungere il limite, di andare così veloce da sentire l'adrenalina scorrergli nelle vene e regalargli l'illusione di essere felice.
Poche cose riuscivano a farlo stare bene e avevano tutte un elemento in comune: la solitudine.
Jungkook era fatto così. Era un'anima solitaria in un mondo in cui le relazioni sociali erano tutto ciò a cui la gente teneva.Lui non aveva bisogno di niente, se non di stare con se stesso, con i propri pensieri, le proprie riflessioni e i paesaggi della natura inglese a cui era affezionato.
Non c'era nessuno che fosse in grado di comprenderlo, perciò ogni giorno lui faceva un passo per allontanarsi dagli altri e anche quel giorno non sarebbe andata diversamente, pure a costo di venir sorpreso da un acquazzone.
Con un colpo di talloni sulle staffe e un leggero movimento delle briglie, impose al suo cavallo Milton di svoltare a destra, lungo un sentiero che si perdeva nella vegetazione incolta.
Raggiunsero un fiume le cui acque erano piuttosto scure, poiché riflettevano le tinte del cielo.
Jungkook respirò a pieni polmoni e si concesse di rallentare l'andatura. Dopo l'euforia di una corsa sfrenata sul proprio cavallo, era giunto il momento di trovare un po' di pace sulle rive di quel fiumiciattolo a lui tanto caro. Ci aveva sempre trascorso ore assai piacevoli, seduto sulle rive a osservare il tramonto del sole sui campi di grano in lontananza, il volo degli uccelli nel cielo turchino e il lento scorrere dell'acqua sulle pietre.
Tutto lì era ordinario, eppure miracoloso. Il silenzio gli permetteva di far riposare la mente, la quiete era come un abbraccio dopo la frenesia che si respirava in casa, le parole, le regole, i ricevimenti, le apparenze, i soldi, l'immagine che bisognava dare e il disperato bisogno di essere accettati dagli altri e di non commettere errori.
Jungkook odiava il mondo in cui era costretto a vivere, ma avere a disposizione degli angoli di natura così belli gli rendeva l'esistenza un po' meno difficile.
Come suo solito, Jungkook scese da cavallo e si avvicinò all'acqua del ruscello, salutandola come una vecchia amica.
Di certo però non si sarebbe aspettato di incrociare lo sguardo di una persona a una decina di metri alla sua sinistra, ma dall'altra parte del fiume.
Era un ragazzo, probabilmente all'incirca suo coetaneo. Era seduto sul prato, con le ginocchia al petto, e stava piangendo. Le lacrime gli rigavano le guance, gli occhi erano arrossati e i capelli chiari leggermente scompigliati, come se avesse appena corso.
Quando i loro sguardi si incrociarono, Jungkook lesse nella sua espressione un dolore che non si aspettava di poter scorgere sul volto di un ragazzo come lui.
Di solito le persone che lui conosceva indossavano maschere per non permettere che le emozioni trasparissero e li facessero apparire fragili. Invece quel ragazzo stava provando qualcosa di intenso, forte, travolgente, e non lo stava nascondendo.
Il suo dolore era evidente, palpabile, trasparente come l'acqua del fiume.
A Jungkook parve di osservare se stesso riflesso allo specchio, come se quel giovane stesse mostrando al mondo le medesime emozioni che anche lui provava, quasi ogni giorno, pensando alla propria vita.
Jungkook rimase a fissare quello sconosciuto che piangeva. Lo fissava come se non avesse mai visto altro in vita sua. Lo fissava come se avesse finalmente trovato una risposta a milioni di domande e di dubbi. Lo fissava come se avesse appena scoperto un tesoro.
![](https://img.wattpad.com/cover/313282011-288-k693531.jpg)
STAI LEGGENDO
Compromise || Jikook
Fiksi Penggemar[Completa] Dove Jungkook e Jimin vivono nell'Inghilterra di inizio Ottocento e appartengono entrambi alla classe borghese. ▻ liberamente ispirata a "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen ▻ in alcuni punti potrebbe non rispecchiare la realtà di qu...