Capitolo 44

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Quella sera Jungkook si sedette alla scrivania della sua nuova camera da letto, nella casa dei Pope, e impugnò una penna d'oca. Ne intinse la punta in un calamaio e iniziò a scrivere una lettera per Jimin, proprio come gli aveva promesso.

Mr. Park,

vi sto scrivendo dalla scrivania della casa dove sono stato accolto come un figlio. La famiglia da cui mi avete indirizzato è di gran lunga più gentile e ospitale di quanto avessi osato immaginare.

Sono estremamente riconoscente nei loro confronti. Vorrei potermi sdebitare in qualche modo, ma non so come. Forse domani proporrò a Mr. P. di assumermi come bracciante per il lavoro nei campi. Sebbene sappia perfettamente di non avere mai imparato a svolgere quel tipo di mestiere, di gran lunga lontano da ciò che viene normalmente richiesto a qualcuno del mio rango sociale, credo che con un po' di esercizio potrei diventare bravo e ripagare almeno in parte l'enorme favore che loro mi fanno dandomi vitto e alloggio ma, soprattutto, l'affetto di una famiglia buona e sincera. Sono passate soltanto poche ore da quando sono arrivato, eppure sento di essermi già affezionato a loro. Oh, sono così buoni con me!

Ho già avuto alcune conversazioni stimolanti con Mr. P. in merito alla letteratura francese, dato che ho scoperto con infinito piacere che anch'egli ama sia la prosa che la poesia, sia dell'antichità che dei tempi moderni. È un uomo incredibilmente intelligente ed è un onore per me poter discorrere con lui.

Ho aiutato Mrs. P. ad apportare alcune migliorie al giardino e sono d'accordo con voi nell'affermare che ella ha uno dei caratteri più dolci e amabili che abbia mai conosciuto. 

Infine ho fatto un gioco di carte con la ragazza, Miss P.. Sebbene le carte non siano mai state la mia passione, con lei mi sono divertito molto, perché non mi ha fatto pesare tutti gli errori che ho compiuto, ma ha continuato a dirmi che me la cavavo alla grande, per essere un principiante. Sono convinto che ella sarà per me come la sorella che non ho mai avuto. È una ragazza vivace, solare e piena di gioia di vivere. So già che il suo carattere frizzante mi farà disperare, eppure so anche che renderà più varie e allegre le mie giornate.

Insomma, i P. sono persone meravigliose. Tuttavia la cosa che mi ha scaldato di più il cuore è che mi hanno accettato così come sono, tutti e tre. Mrs. P. mi ha parlato del loro figlio maggiore e... Oh, Mr. Park, mi viene da piangere solo a pensare a quel povero ragazzo! E pensare che in un'altra vita noi avremmo potuto fare la stessa fine... Ne approfitto per ripetervi che sono infinitamente grato di tutto ciò che avete fatto per me.

Non posso rivelare molto perché questa lettera dovrà attraversare una buona porzione di Inghilterra e ho sempre imparato a diffidare del sistema postale. Non voglio rischiare, perciò vi sto scrivendo l'essenziale, aspettando di potervi dire il resto di persona.

Spero di vedervi presto. Statemi bene e vi auguro il meglio per i vostri affari londinesi.

J.J.

Jungkook sospirò. Gli dispiaceva di non poter scrivere parole romantiche, perché altrimenti, se quella lettera fosse capitata in mani sbagliate, qualcuno sarebbe potuto risalire a lui o, comunque, a Jimin. Forse era eccessivamente paranoico, ma preferiva non rischiare.

Dopo aver sigillato la lettera, si apprestò a scriverne un'altra, questa volta rivolta al suo caro amico Taehyung. Gli occhi gli pizzicarono al pensiero che assai probabilmente non l'avrebbe mai più rivisto.

Il fatto è che non poteva tornare a casa sua e nemmeno nei posti limitrofi, perché c'era il rischio che in quelle zone circolassero voci su di lui; se fosse tornato lì, magari non ne sarebbe uscito indenne.

Compromise || JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora