Capitolo 32

182 18 0
                                    

Quando Jungkook tornò in camera sua e vi trovò un Jimin piangente, subito si preoccupò moltissimo.

“Che cosa succede, amore mio?”.

Il biondo non rispose, ma seppellì il volto nelle sue stesse mani, nascondendo così le lacrime che scendevano copiose lungo le sue guance.
Jungkook sentì una stretta al cuore.

“Jimin, sono qui” sussurrò, sedendosi sul bordo del letto a baldacchino e allungandosi per avvolgere il suo amato in un abbraccio consolatorio.

Gli poggiò la testa sulla propria spalla e lo cullò tra le proprie braccia, accarezzandogli lentamente la schiena e lasciandogli di tanto in tanto un tenero bacio sul collo.

Per un po' nessuno disse niente, né il ragazzo che versava lacrime salate, né colui che sentiva il proprio cuore dolere a causa della sofferenza provata dall'altro.

Dopo qualche minuto Jimin si calmò e riuscì a guardare Jungkook dritto negli occhi; questi sollevò un angolo della bocca e gli accarezzò una guancia con dolcezza.

“Ho letto un pezzo che avete scritto non molto tempo fa, in cui... in cui parlate di me. Mi sono sentito in colpa per come mi sono comportato per tutta la vita. Mi sono sentito in colpa per via del mio atteggiamento presuntuoso e arrogante.
Voi siete stato l'unico a scorgere qualcosa dietro alla maschera che credevo fosse il mio carattere. Voi mi avete salvato, Jungkook, e mi avete reso chi sono adesso.
Ho provato emozioni così forti leggendo la vostra pagina di diario... Ho avuto un momento di consapevolezza su chi ero e su chi sono diventato.
Ho dovuto piangere. Non riuscivo a sopportare il miscuglio di emozioni e ricordi che affollavano la mia mente.
Io vi amo e so di non meritarvi, ma voglio che sappiate che vi sono immensamente grato e che mai vi abbandonerò”.

Gli occhi di Jungkook si posarono su ogni centimetro del suo volto e luccicarono per l'emozione. In quel momento i brividi gli percorrevano tutto il corpo.

“Jimin... voi siete l'unico a cui ho dedicato poesie, voi siete l'unico a cui le ho lette. Voi siete l'unico che ha curato le mie ferite, le mie debolezze e la mia infinita solitudine.
Voi mi fate sentire come se fossi la persona migliore al mondo, voi mi fate sentire giusto così come sono. Voi mi avete donato sorrisi di pura gioia e momenti di eterna felicità. Sono io che vi sono immensamente grato”.

Il biondo poggiò una mano su una guancia del moro e il sorriso che aveva dipinto sul volto si tramutò presto in un'espressione di confusione.

“Avete le guance calde. Siete sicuro di sentirvi bene?”.

“Benissimo, non preoccupatevi” rise l'altro, mettendo una mano su quella che era posata sulla sua faccia e togliendola, per poi intrecciare le loro dita.

“Adesso andate a fare il vostro bagno caldo. Io vi aspetto qui” disse Jimin.

“Faremmo prima se lo facessimo insieme. Potremmo aiutarci a versarci l'acqua calda addosso”. 

Le guance di Jungkook si tinsero di rosso non appena quelle parole abbandonarono la sua bocca. I suoi occhi scuri non riuscivano a incontrare quelli di Jimin per più di una frazione di secondo, tanto forte era l'imbarazzo che provava a proporre qualcosa del genere.

Dal canto suo, Jimin sentiva il suo stesso cuore battere furiosamente nel petto e strane sensazioni farsi strada dentro di lui.
Voleva fare un bagno caldo insieme a Jungkook, lo voleva davvero; quella volta non avrebbe permesso che la paura di venir scoperti e la sensazione di commettere qualcosa di sbagliato lo fermassero dall'esaudire i suoi desideri.

Così sussurrò: “Va bene, certo. In questo modo faremo prima”.

Jungkook sgranò gli occhi, perché non si era aspettato una risposta affermativa. Lentamente un sorriso incurvò le sue labbra. “Allora andiamo”.

Compromise || JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora