Felix's POV
Odio la mia vita.
Era il primo giorno di scuola della terza superiore. Ero in piedi davanti all'entrata della scuola con i portoni spalancati; studenti entravano velocemente parlando con i loro amici, sorridendo e ridendo. Chissà com'era quella sensazione...
Me ne stavo lì a fissare il pavimento, con lo zaino nero in spalla e la mente vuota. Sarei potuto scappare prima di rientrare in quell'inferno, ora che la mia pelle era tutta curata e senza lividi. Dak-Ho mi avrebbe sicuramente rovinato di nuovo l'anno, come gli altri 2 precedenti...o magari avrebbe potuto solamente a cambiare preda. Decisi di non pensarci su, me ne feci una ragione ed entrai.
Le luci appese al soffitto illuminavano l'atrio iniziale, da cui si ramificavano dei lunghi corridori avanti, a destra e a sinistra. I colori fiochi e spenti mi fecero venire la pelle d'oca. Una scuola più brutta di così non poteva esistere.All'altoparlante annunciarono le varie classi di ritrovo per gli studenti:
- Si prega alla classe 3c di recarsi nell'aula di grammatica, corridorio verde-
Cominciai a camminare e imboccai il corridoio davanti a me. Nel tragitto camminai a testa bassa, speravo che nessuno mi riconoscesse, sarebbero stati guai. Guai grossi.
Entrai nell'aula insieme ad altri ragazzi e ragazze che conoscevo, tutti con la stessa noiosa uniforme bianca e blu, compreso me.Mi sedetti in un banco sulla destra, in primafila. La professoressa entrò e si mise davanti alla lavagna, con un sorriso fiero sulla bocca sottile
-Ragazzi, silenzio per favore- esclamò
-Oggi abbiamo un nuovo compagno di classe- disse a braccia aperte e dalla porta entrò un ragazzo.
Capelli nocciola tirati in indietro, occhi scuri a mandorla, e un fisico scolpito sotto l'uniforme.
Aveva delle bellissime labbra rosa piene, le braccia possenti minacciavano di strappare le camicia bianca e tutte le chiacchiere si mozzarono di colpo. Lui fece un ghigno divertito, e si presentò:
-Buongiorno a tutti, mi chiamo Hwang Hyunjin e sarò felice di fare amicizia con voi.-
Alle ragazze la mandibola toccava quasi terra, le solite Pick Me dell'ultima fila.
Questo ragazzo aveva una pelle bellissima e chiara, sembrava quasi fosse fatta di petali di rose. I suoi occhi sembravano due pozzi di mistero...
Cavolo, mi ero imbambolato e fissarlo e adesso anche lui mi guardava dritto negli occhi, come per studiarmi.
Fece un accenno di un sorriso e arrossii. Ero rosso come un estintore e cominciai a sudare. Mi agitai sulla sedia distogliendo lo sguardo da lui.
La prof disse -Siediti pure dove vuoi Hyunjin- e lui si incamminò tra i banchi, con gli occhi di tutti puntati adosso. Chissà come faceva a non sentire l'ansia, insomma, aveva un fisico bellissimo, però tutte le ragazze lo stavano letteralmente mangiando con lo sguardo e lui sembrava a suo agio.
Si sedette in ultima fila di fianco ad un ragazzo e la reginetta della scuola che lo guardava come un cagnolino in calore...Era ridicola Jennifer. RIDICOLA.
Le lezioni cominciarono, ci spiegarono tutte le regole e il programma dell'anno. Cercai di prendere appunti e ascoltare ma la mia mente continuava a rimanere su un chiodo fisso che non a caso si chiamava Hwang Hyunjin. Non so perché mi facesse questo effetto, ma al suono della campanella ringraziai Dio di averla inventata.
Tutti presero la merenda, e una puzza nauseante di cibo mi investì le narici. Approfittai per andare in bagno e staremene un po' in pace per conto mio.
Mi chiusi in bagno e mi bagnai i polsi, mi appoggiai al muro del bagno e feci 10 respiri profondi. Chiusi gli occhi e praticai gli esercizi di respirazione finché un calcio alla porta mi fece sobbalzare. Spalancai gli occhi e tutti i miei incubi riaffiorarono.
-Ciao scemoo- urlò Dak-Ho da fuori. Cacchio, non ora dai.
-O mi apri tu o apro io- disse con voce malefica. I suoi amici risero.
Ero nei guai...super grossi mega enormi guai. Le lacrime minacciarono di uscire e le ricacciai indietro. -Cosa c'è?- dissi con voce tremolante
-Apri pasticcino, non ti facciamo niente-
Questa era una delle bugie più grosse che continuava a ripetermi.
-Apri. Subito. O ti spacco in 2 pasticcino- ringhiò
Le mie mani temevano. Mi avvicinai alla porta e aprii la serratura.
Ed eccolo: Dak-Ho.
La faccia tonda circondata da capelli scuri e unti, con quei occhi che trasudavano crudeltà. Il fisico alto e slanciato, era alto almeno 1 metro e 75 in confronto alla mia misera statura di 1 e 68. Una lacrima scese e lo guardai spaventato.
-Bravo, è così che si fa...-
Rise per un secondo e fissò la lacrima sulla mia guancia.
-Ma sei stronzo o cosa? Lo sai che non voglio che piangi brutto piagnucolone!- urlò fuori di sé.
Mi avvolse il collo con una mano sudata e mi sollevò. Non riuscivo a respirare, questa era la volta buona che mi uccideva.
La scorta di ossigeno stava finendo.
Cominciai a tossire e altre lacrime scesero. Lui mi strinse di più, e chiusi gli occhi provando a togliere la sua presa. Stavo cominciando a perdere i sensi quando sentii una voce in lontananza.
-Ehy, vuoi che ti spacco il culo? Come ti chiami... ehm, ah Dak-Ho-
Non riuscivo a distinguere la figura dietro di lui.
-Ecco, Dak-Ho, vai via. Oggi non ho voglia di sporcarmi le mani di sangue okay?-
Dak-Ho mi guardò e mollò la presa. Caddi a terra mentre loro correvano via spaventati. La figura si avvicinò mentre continuavo a tossire per prendere aria e si accucciò davanti a me.
Riuscii a distinguere la persona che mi aveva salvato: era Hyunjin.
Mi guardò mentre respiravo affannosamente e allungò una mano verso il mio viso. Mi asciugò una lacrima. E si alzò.
-Hey- guardai in alto e vedi la sua mano allungata verso di me. La presi con timore e mi aiutò ad alzarmi.
-Come ti chiami?-
-Felix-
-Okay Felix, prendi aria, come stai? Riesci a respirare?-
-S-sto bene, credo-
Lui mi guardò preoccupato
-È la prima volte che succede?-
-No, va avanti così d-da 2 anni-
-Perché non lo denunci?-
-M-mi minaccia-
Mi girai e osservai nello specchio i lividi sul mio collo. Mi tremavano le mani e volevo piangere. Urlare.
-Felix, non puoi tornare in classe con questi...segni-
Non era la prima volta che succedeva, ero pronto anche a questo.
Presi uno scaldacollo dalla mia tasca e me lo misi. Ero ridotto in condizioni terribili.
Lui mi guardò con compassione e tristezza. Lo capivo. Fa pietà vedere un ragazzo giovane che viene bullizzato da 2 anni.
-Ti conviene stare in posti sicuri durante le pause. Non andare in bagno spesso e fai in modo che ci sia sempre un professore accanto a te, okay?-
Annuii. Hyunjin prese un pezzo di carta e me lo tamponò in viso asciugando le lacrime salate, era molto delicato, pensava potessi rompermi da un momento all'altro.
L'altra mano la usò per prendermi il mento, aveva la pelle liscissima...
Mi girò il viso, asciugò i residui delle lacrime e poi buttò il pezzo di carta bel cestino. Mi guardò con premura e disse:
-Torniamo in classe-
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Una Rosa Rossa - Hyunlix
Fanfiction(+18) Felix è un ragazzo fragile e intrappolato nei suoi traumi di bullismo, abuso, depressione e autolesionismo. La sua vita è sospesa su un filo invisibile, in un equilibrio precario. Può l'incontro inaspettato con Hyunjin salvargli la vita? #hyun...