Hyunjin's POV
Non mi ero di certo scordato le mie promesse che gli avevo fatto quando era in coma, solo a ripensarci mi si inumidivano gli occhi. Accesi il computer e cominciai a prenotare varie vacanze, la prima all'isola di Jeju, e le altre in giro per il mondo.
Felix entrò in casa, dopo la sua passeggiata serale al parchetto e mi venne incontro, spiando sullo schermo.
-C-cos'è?- chiese titubante
-Quando eri in come ti avevo promesso che se ti saresti svegliato ti avrei portato a visitare il mondo- dissi con un tono gentile. Le sue guance si colorarono di un tiepido rossore e sorrise a 32 denti. Si buttò su di me in un abbraccio, facendomi quasi cadere dalla sedia.
-Grazie, è sempre stato il mio sogno girare il mondo- disse mentre mi allacciava le braccia dietro il collo.
-Dove andiamo?- chiese eccitato.
-Appena finisce la scuola partiamo per l'isola di Jeju, poi ho una lista lunga da soddisfare.- dissi con estasi mentre scioglieva l'abbraccio e si posizionava dietro la mia sedia.
Beh? Quando fossimo partiti avrei preferito fossimo in una relazione, eh sì. Avevo capito da un po' che gli piacevo ed era la stessa cosa anche per me.
Non mi fregava un cazzo se la società era contro di noi. La scelta era nostra, non di qualcun'altro. E se mi avesse detto di no, ci avrei riprovato fino allo sfinimento, se fosse andato su Marte lo avrei seguito fin lì, finché non mi avesse detto di sì.
Non volevo fare qualcosa di troppo romantico, ma realizzare un sogno che mi aveva espresso più di un anno fa e scommetto che a volte ci pensasse anche adesso. Piantare i roseti nel suo parchetto preferito e portarlo lì ad occhi chiusi. (CAPITOLO 16 - Passeggiata nel Bosco) Era una cosa regolata, niente di troppo sdolcinato ma neanche troppo freddo e distaccato, una via di mezzo.
Avevo già fatto la richiesta in Comune e stavo aspettando la risposta via mail, avevo già chiesto a vari negozi una grande disponibilità di rose e ne avevo trovate di tanti tipi, ma volevo che il rosso prevalesse, simbolo di passione e amore.
Dovevo solamente scegliere la data, pensavo di farlo il giorno di San Valentino ma forse sarebbe stato un po' banale e troppo scontato, anche se forse era comunque la scelta migliore...
Inoltre, mancava pochi giorni a Natale, stavamo trascorrendo i giorni di scuola che ci separavano dalla Festa Aspettata che Felix amava così tanto e...ed era passato un anno da quando lui era entrato in coma. In quei mesi mi ero torturato come mai avevo fatto, gli incubi, le allucinazioni, la depressione...Era stato il periodo più brutto della mia vita e per fortuna si era concluso, erano arrivati i fiori di mandorlo ad annunciare la mia primavera. Felix era riuscito a donarmi i colori della vita che avevo perso da tempo e che non ero più riuscito ad acquisire, era riuscito a creare la linfa vitale in me, donarmi spensieratezza e amore, non potevo stare senza di lui, era una condanna per me.
Non vedevo l'ora di dichiararmi a lui e quei due mesi di attesa avrebbero potuto devastarmi, e nell'attesa mi ero promesso di non toccarlo. Solo abbracci e bacetti innocui consentiti, avrei goduto di più nel momento in cui avrei realmente potuto baciarlo. E continuavo ad immaginare il momento, in cui gli avrei preso le labbra per assaporarne il sapore...chissà che delizia soave per il mio palato...
Il campanello suonò e Felix camminò verso la porta per vedere chi era, lo osservai con la coda dell'occhio. Lui indietreggiò spaventato, portandosi una mano davanti alla bocca in segno di stupore. Mi alzai velocemente e gli andai contro, mettendomi davanti a lui per proteggerlo e pre vedere chi era.
C'era da aspettarselo: Changbin; aveva un livido nero sull'occhio esattamente dove gli avevo lasciato un pugno quando avevo salvato Felix.
-Cosa vuoi?- chiesi spazientito, sentendo la rabbia bollire nelle vene.
-Posso...parlare con Felix?- chiese inclinandosi di lato per vedere il ragazzo alle mie spalle che nel frattempo teneva stretto il mio bicipite per la paura.
-Parla, è qui- dissi.
-Ehm...Felix- cominciò e lo sentii appoggiare la testa sulla mia schiena a tremare quando pronunciò il suo nome.
-Scusa davvero, non ero in me- disse, aspettando un cenno che non arrivò.
-Non ti toccherò più, e...se vuoi possiamo sempre rimanere amici.- disse cauto.
-Preferirei di no- dissi ad entrambi sperando di far arrivare il mio messaggio di odio.
-Okay...Felix, sei sicuro?- chiese. Lo sentii stringermi forte il bicipite e appoggiarsi alla mia schiena, in un momento fragile come questo non potevo fare altro che rassicurarlo.
-Changbin, non insistere. Sai cosa gli hai fatto e non puoi migliorare le cose- dissi arrabbiato e chiudendo la porta e poi facendo due giri di chiavi.
Mi girai e trovai Felix accasciato su se stesso contro la parete, immobile come una statua ma terrorizzato a tal punto da vedere il suo corpo tremare. Mi avvicinai e mi accucciai per prenderlo in braccio e portarlo nel letto, facendo attenzione a non toccarlo troppo.
-Non preoccuparti, ora se ne andato- sussurrai mentre camminavo e lui fece una cosa che mi strappò un pezzo di cuore, e raccogliendo un altro tassello nella mia anima per farsi spazio. Agganciò le braccia dietro il mio collo e si appoggiò al mio petto. Sentii lo stomaco vibrare per colpa di quelle maledette farfalle che gironzolavano lì dentro ed ebbi la paura che anche lui avrebbe potuto sentirlo.
Il suo corpo vibrò e cominciò a piangere silenziosamente mentre gli accarezzavo le schiena; lo posai sul letto e lui mi guardò con le guance rosse e rigate dal pianto, allargando le braccia pretendendo un abbraccio...Era così carino, fragile come cristallo ma grazioso come le ali di una farfalla. Però avevo paura di risvegliare i suoi traumi, rischiava di avere una ricaduta e, rialzarsi più forti di prima è difficile quando si è schiacciati dalla massa di mille problemi tutti insieme.
Scossi la testa con un sorriso calmo ma lui messe il broncio, la cosa più adorabile che avessi mai visto. Risi, lasciandolo senza parole e una attimo dopo si mise a ridere anche lui, facendo svolazzare le farfalle nello stomaco. Lui, con un sorriso magnifico sulle sue labbra a cuore, si alzò piano dal letto e cercò di raggiungermi ma decisi di correre via e nascondermi. Senza farmi sentire andai in cucina e mi nascosi vicino al frigo, sperando non mi avesse visto.
Lo sentii camminare e cercare in tutti gli angoli della casa, lasciando la cucina per ultima. Entrò nella stanza con un passo felpato e credo che qualunque person sana su questo pianeta avrebbe avuto la tentazione di fargli prendere paura e io neanche ci pensai un attimo che sbucai fuori dal nascondiglio.
-Bu!- esclamai e lui fece un salto per lo spavento, mettendosi la mano all'altezza del cuore. Lo abbracciai da dietro avvolgendogli la vita con le braccia e gli lasciai un bacio puro e innocente sulla base del collo mentre mi spaccavo dalle risate insieme a lui.
-Mi hai fatto prendere un colpo- disse ridendo
-Scusa- gli sussurrai all'orecchio, sfiorandogli il lobo con le labbra. Lui si irrigidì e smise di respirare, mentre sentivo il suo battito aumentare a ritmo sregolato. Avrei voluto lambire la sua pelle e graziarla con il mio tocco, però mi ero promesso di non farlo prima di San Valentino, così mi staccai da lui, lasciandolo incredulo; lato positivo: ricominciò a respirare.
Quando gli stavo così vicino notavo sempre che tratteneva il respiro, come se provasse le stesse cose che provavo io con lui ma amplificate, forse per la sua sensibilità. Era semplicemente unico.
Lo guardai in attesa di una reazione, ma l'unica cosa che fece fu portarsi due dite sull'arteria che passava per il collo, sentendo il suo battito cardiaco.
-Oh mio dio...- sussurrò stupito.
Angolo Autrice
Hello guyss come state?? Non so se avete visto il comeback delle NMIXX, è tipo "fra martino" il ritornello ma è bellissimo, vi rimane in testa. Vi lascio il link per chi voglia dare un'occhiata: https://youtu.be/5eh6Vj_vVg4
Allora, io mi scuso davvero per il prossimo capitolo. Non volevo finisse così la storia ma credo sia il modo migliore :(
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Una Rosa Rossa - Hyunlix
Fanfiction(+18) Felix è un ragazzo fragile e intrappolato nei suoi traumi di bullismo, abuso, depressione e autolesionismo. La sua vita è sospesa su un filo invisibile, in un equilibrio precario. Può l'incontro inaspettato con Hyunjin salvargli la vita? #hyun...