6 - Tagliamo La Corda

2.1K 122 81
                                    

‼️QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE NON ADATTE PER SOGGETTI  DEBOLI DI CUORE O FACILMENTE IMPRESSIONABILI - SALTATE IL CAPITOLO‼️

Felix's POV

Avevo festeggiato benissimo il mio compleanno, ed era anche la prima volta. Hyunjin di pomeriggio mi aveva portato a fare shopping, mi ero divertito molto. Mi aveva esplicitamente detto che era attratto da me e ancora non riuscivo a pensarci senza arrossire, -Vorrei toccarti- aveva detto, e a quelle parole  mi ero paralizzato, sentivo che era una cosa positiva...E ora il prossimo atto da compiere era la fuga. 

Ero appena uscito da scuola e Hyunjin camminava al mio fianco. Mi stava ricapitolando tutto il piano, da capo a fondo per la settima volta come se non fossi stato tutta la notte sveglio per fare la stessa cosa allo specchio del bagnetto di casa mia. Avevo un bruttissimo presentimento, ma forse aveva ragione lui: ce l'avremmo fatta. Poco dopo eravamo davanti a casa mia, lui mi augurò una buona fortuna e sorpassai la soglia di casa. 

-Sono arrivato- dissi  alzando la voce, nessuno mi rispose come al solito, salii le scale e entrai nella mia camera, era tutto apposto come lo avevo lasciato prima di andare a scuola. Mi accucciai sulla moquette ed estrassi  da sotto il letto la mia valigia pronta. Mandai un messaggio a Hyunjin per informarlo: 

-Tutto apposto, procedi- Un attimo dopo lesse il messaggio e mi affacciai alla finestra, la macchina nera era appena arrivata con un rombo del motore. 

La porta della camera si spalancò e tutte le mie certezze di prima andarono a pezzi. Mia madre se ne stava in piedi, con le braccia incrociate e la solita tuta dell'Adidas bianca con gli occhi colmi di rabbia e passo dopo passo avanzò lentamente verso di me. L'atmosfera si fece tesa e palpabile, riuscivo a sentire tutte le parole che voleva dirmi, si leggevano nei suoi occhi, anche la  fine di questo piano di fuga. 

Mi sferrò un pugno allo stomaco che mi fece piegare in due, sbarrai gli occhi per il dolore e quest'ultimi si fecero umidi

-Cosa cazzo vuoi fare?! Vuoi scappare?!- urlò fuori da sé. Caddi in ginocchio per il male mentre le lacrime si facevano strada sulla mia pelle. Sentivo un dolore lancinante allo stomaco, mentre tenevo le mani su di esso per provare in qualche modo di fermarlo, mi tirò un'altro calcio nello stesso punto, colpendomi anche le mani. Urlai dal dolore e cominciai a piangere e urlare. Il respiro cominciava a mancare, non riuscivo più ad immettere aria nei polmoni e la vista si offuscò per qualche secondo che sembrava interminabile.

-N-non lo farò più, p-per favore- dissi piangendo 

-Cosa ti ho sempre detto sulle lacrime pezzo di merda!?-  con le sue mani callose e ruvide mi prese il mento e conficcò le sue unghie nella mia pelle. Feci una smorfia di dolore mentre mi sforzavo a trattenermi dal piangere

-Ji Yoo! Vieni a dare una bella lezioncina a nostro  figlio!- no, no, no. Non papà ,no.

-No ti prego, non chiamarlo per favore- dissi in un flebile sussurro. Lei mi guardò con aria malefica e lo chiamò di nuovo. Qualche secondo dopo arrivò mio padre a grandi falcate e cominciai a singhiozzare implorando aiuto mentre le lacrime scendevano come fiumi sulle mie guance. Lui mi sorrise, il suo volto era incorniciato da un leggero strato di barba scura. Era un sorriso di quelli che odiavo, quello che preannunciava il peggio. E no, lui non voleva picchiarmi. 

-Vi prego basta, basta!- piansi più forte di quanto avessi mai fatto mentre la bocca dello stomaco pulsava ancora di dolore. Le corde vocali cominciarono a consumarsi pian piano. Lui fece una piccola smorfia e si avvicinò a mia mamma. 

-Non fermarti finché non ha imparato la lezione- disse lei se ne andò chiudendo  la porta. Era la fine, un'altra fine. Avevo sopportato tante volte questa cosa, ma faceva sempre male: ogni volta che ci pensavo, ogni volta che succedeva. Era una storia infinita di eventi che si susseguivano, che  si incollavano  nella mia mente e che riemergevano la notte come dei mostri che ti artigliavano le caviglie per non farti volare. 

Lui mi prese per il polso sottile e mi trascinò sul letto mentre lo imploravo di lasciarmi in pace ma lui diceva sempre: -Non ti faccio niente-

Cominciò a spogliarmi con quel solito sorrisetto stampato sulle labbra, un'altra volta non l'avrei retto. Nella sua testa elaborò quello che stava per succedere e la sua erezione cominciò a scorgersi dai pantaloni blu. Cominciai ad urlare, magari Hyunjin mi avrebbe sentito...? Urlai aiuto, per svariati minuti, finché le corde vocali si infiammarono, la mia voce svanì, mentre continuavo a piangere come un disperato lui mi diede una sberla e mi urlò contro a sua volta: -Se non la smetti ti faccio rimpiangere di essere nato brutto bastardo- ero terrorizzato. Come tutte le volte. 

Ero completamente nudo e sentivo brividi di freddo e paura per tutto il corpo. Mi girò di schiena e mi abbandoni a me stesso. Nessuno mi avrebbe salvato, nessuno sarebbe venuto ad arrestare i miei genitori, nessuno avrebbe fermato mio papà. E ne ero certo. Le lacrime continuavano a crearsi e finivano tutte per bagnare il lenzuolo, creando un piccolo laghetto della mia tristezza. Lascai che succedesse, di nuovo. Persi le speranze e abbandonai il mondo. Cominciò a penetrarmi con veemenza e mi sentii sporco, sgradevole. Odiavo il rumore dei suoi fianchi sbattere contro le mie natiche. Odiavo sentire i suoi gemiti di piacere mentre mi faceva soffrire. Odiavo sentire il suo membro dentro di me. Odiavo il dolore che provavo ogni volta. Odiavo sentire le sue mani che mi toccavano. Odiavo sentire le sue labbra sulla mia pelle. Odiavo percepire la sua saliva colare sul mio corpo. Odiavo il fatto di non poter porre fine a quella tortura. Lo odiavo per quello che mi faceva.

Dopo una decina di minuti venne e se ne andò recuperando i suoi vestiti. Andai in bagno per farmi una doccia e maledissi chiunque avesse appeso lo specchio lì. Mi ripulii, cercando di guardare il meno possibile i succhiotti che mi aveva lasciato. Presi il cellulare e messaggiai Hyunjin

____________________________________________________________

Hyunjin

Felix tutto bene??

Possiamo rimandare per favore?

Okay, ti è successo qualcosa?

... 

Incontriamoci al pacchetto dietro casa tua tra dieci minuti

____________________________________________________________



Mi preparai cercando di trattenere le lacrime e raggiunsi il parchetto con calma. Da lontano vidi Hyunjin seduto sull'altalena girato di schiena, lo raggiunsi facendo meno rumori possibili e mi posizionai davanti a lui. Lui alzò lo sguardo e lo inchiodò nelle mie pupille. Aveva gli occhi lucidi

-Cosa ti han fatto?- quattro parole che bastarono a farmi pentire di essere venuto al parchetto. Guardai le sue scarpe a disagio, non sapendo cosa rispondere

-N-no, ho solo fatto i c-compiti...- si alzò in piedi e mi richiamò

-Felix, cosa ti hanno fatto?- una lacrima traditrice scappò dai miei occhi e con il piccolo briciolo di coraggio che mi era rimasto lo guardai. Bastò uno sguardo per capire. Bastò uno sguardo per scatenare in me e liberare tutte le emozioni che aveva sentito prima. Bastò uno sguardo e mi misi a piangere. Lui mi avvolse nel suo calore e mi abbracciò. Era solo con lui che mi sentivo protetto. Mi strinse a sé e sentii il suo cuore battere, quel ritmo dolce che mi cullava, mentre la sua mano sulla schiena tracciava cerchi immaginari. Mi tranquillizzai e lui mi prese le mani: -Felix, da ora in poi non tornerai mai più in quella casa- mi guardò sicuro di sé e annuii.

I miei mostri sarebbero rimasti, mi avevano accompagnato in tutta la mia vita, mi avrebbero ancora fatto compagnia, come negli anni in cui avevo sofferto. Loro c'erano anche quando mi trovavo sull'orlo di un burrone contemplando i giorni vissuti. Loro rispettavano le mie scelte anche se mi svegliavano la notte. Erano ovunque ma un po' ci avevo imparato a convivere...Erano le mie ombre, il mio passato.


Angolo Autrice

Annyeong! A scrivere questo capitolo quasi mi mettevo a piangere, è stato davvero triste... Comunque come va? Spero vi sta piacendo la storia <3








Una Rosa Rossa - HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora