16 - Passeggiata nel Bosco

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Hyunjin's POV

-Felix, vado a fare la spesa- dissi mentre lo prendevo per la vita attirandolo a me, dandogli un bacio sulla fronte. 

Uscii di casa e presi la macchina, raggiungendo il supermercato, prima di entrare ricevetti una chiamata da un numero sconosciuto:

-Pronto?-

-Ciao Hyunjin-

-Ciao Jeongin, hai cambiato numero?-

-No-

-Allora perché ho un altro numero salvato in rubrica col tuo nome?-

-Non credo proprio, controlla bene-

Feci come aveva detto e, ancora in chiamata, cominciai a scorrere i miei contatti, cercando il suo nome. La cosa strana...? Non lo trovai, eppure nell'ultimo periodo ci eravamo chiamati molte volte,  e avevo la certezza di avere il suo numero salvato. 

-H-hai ragione, non c'è- dissi incerto

-Comunque non salvarlo questo, è di un amico.- 

-Okay...?-

-Ti volevo chiedere se uno di questi giorni ci potessimo incontrare, ti devo parlare-

-Okay, venerdì va bene? Al solito bar-

-Okay, alle 16:00?-

 -Certo, a dopodomani.-

Chiusi la chiamata, con il cuore che batteva. Eppure ero così sicuro di avere il suo numero...Cosa era successo?

Tornai a casa, chiusi la porta a chiave in preda ad un ansia che mi aveva travolto subito dopo la chiamata. 

Cominciai a camminare di fretta per la casa, cercando Felix e trovandolo in cucina. Lo abbracciai da dietro, facendo passare le mani sui fianchi esili. Gli baciai il collo, stringendolo contro il mio torace.

-Cazzo che spavento- dissi, chiudendo gli occhi.

-C-cosa è successo?- chiese in un sussurro.

-Ho paura che stia per succedere qualcosa di brutto- dissi, baciandogli ancora il collo in modo lascivo. Lo sentii rabbrividire.

-P-Perché?- 

-Il numero di Jeongin mi è scomparso, e mi ha chiamato da un altro numero. Questa storia mi puzza- gli sussurrai all'orecchio. Feci passare le mani sotto la sua felpa, sfiorando la sua pelle liscia. 

-Sono passate le ferite- dissi ancora, premendo la sua schiena contro il mio torace. Lui sussultò e cominciò a boccheggiare. Feci viaggiare le mie mani sulla sua pelle candida, stringendogli i fianchi. Diedi altri baci sulla base del collo, incantandolo completamente. 

-H-Hyunjin, s-siamo in  cucina...- disse con il tono della voce basso. 

-Hai ragione, andiamo in camera- dissi. Un attimo dopo lo presi per la vita e me lo caricai in spalla, con le sue gambe esili a penzoloni da un lato e la testa contro la mia schiena. Lui cominciò a lamentarsi mentre percorrevo il corridoio. Continuava a dare dei  pugnetti  sulla mia schiena, provando a fermarmi. 

Raggiunsi la stanza da letto e buttai il suo corpo sul letto, sdraiandomi sopra di lui. Lo vidi arrossire e mi avvicinai al suo orecchio sussurrandogli:

-Sei bellissimo quanto fragile, ma sei perfetto per me- e cominciai a lasciare baci sul lato del collo, mentre si inarcava sotto di me. Cominciò a cercare ossigeno, mentre sussurrava il mio nome in un gemito strozzato. Continuai a mordergli il collo, in attesa che comparissero i primi segni del succhiotto.  

Felix cominciò a boccheggiare, mentre la lussuria gli riempiva gli occhi, continuai a baciare, leccare e mordere il suo collo in diversi punti. 

-Oh, Felix- gemetti nel suo orecchio, facendolo tremare. Riuscivo a percepire il suo cuore palpitare come un cavallo in una gara di corsa. Il suo petto si alzava e abbassava contro il mio, facendomi eccitare ancora di più di quanto lo fossi già per colpa delle sue reazioni. Lui chiuse gli occhi, mentre boccheggiava in cerca di aria. Senza trattenermi diedi un morso più violento degli altri e lui urlò il mio nome.

-H-hyunjin!- dopo posò le sue piccole mani sul mio petto e si inarcò di nuovo, premendo il suo torace contro il mio. Un attimo dopo gemette quando gli leccai il lobo dell'orecchio. Era facile imparare le cose che più lo facevano impazzire, e io ero al primo posto.  Continuai a leccargli il collo, morderlo e baciarlo, una lenta tortura che lo stava facendo andare fuori di testa. Lo stuzzicai con la lingua, leccando tutto il profilo del collo. Gemette in preda al piacere mentre si inarcava sotto di me.

Guardai il suo volto imporporato, che teneva ancora gli occhi chiusi e dopo spostai lo sguardo sul suo collo, dove tanti succhiotti avevano fatto la loro comparsa. Ci lasciai un bacio casto su ognuno di essi e poi presi Felix per i fianchi, invertendo la posizione e abbracciandolo. Respirava ancora affannosamente, e appoggiò la sua testa sul mio petto. 

-Questi giorni non andiamo a scuola, va bene?- dissi, premendo le mani sulla sua schiena.

-Perché?- chiese

-Non mi fido a lasciarti da solo, ho paura che succeda di nuovo-

-V-va bene- disse.

Lui si accoccolò contro il mio petto mentre immergevo la mano nei suoi capelli soffici, pensando sul da farsi. Dovevo andare per forza da I.n? E poi di cosa voleva parlare? Ero teso, avevo paura che a Felix potesse essere fatto qualcosa di brutto, molto brutto.

-Ti va di andare a fare una passeggiata?- chiesi, dopotutto non potevo costringerlo a stare chiuso in casa per il resto della sua vita.

-Certo, perché no?-

Ci cambiammo e poi uscimmo dalla porta, presi subito la sua mano nella mia, non volevo sparisse da un momento all'altro. Cominciammo a camminare immersi nei suoni della natura, in un religioso silenzio. Il vento smuoveva le cime degli alberi, decorate dalle ultime foglie autunnali sulle tonalità arancioni. Dopo vari sentieri percorsi sbucammo nel parchetto che entrambi frequentavamo quotidianamente senza neanche saperlo, Felix fece un abbozzo ad un sorriso guardandosi intorno, circondato dalle foglie arancioni e rosse che coloravano il prato verde.

-Secondo me dovrebbero far piantare delle rose, renderebbero tutto più bello- disse completamente immerso nella sua fantasia.

-Hai ragione- risposi. E poi provai ad immaginare questo parchetto pieno di cespugli colorati di rose, rosse e rosa, che circondavano le altalene di legno d'abete oppure il piccolo tavolino da picnic. Sarebbe stato molto meglio e anche più romantico.

-Tra meno di due mesi è Natale, non sei felice?- disse con un sorriso innocuo stampato sulla sua bocca a forma di cuore, mi soffermai su di essa. Le sue labbra erano rosse  con delle sfumature rosate, piccole ma piene, e la loro caratteristica che mi piaceva di più era proprio quella della loro forma, un cuore. Come per sottolineare che lui ce l'aveva un cuore e che non meritava di essere giudicato.

-H-Hyunjin?- mi richiamò e mi risvegliai dal mio stato di trance.

-A-ah sì, dimmi-

-Non sei felice che tra poco è Natale?-

-Ah, certo-



Angolo Autrice

Ciao Guys come va? Scusate se è un capitolo più corto degli altri <3

Preparatevi perché nei prossimi capitoli succederà qualcosa di brutto. Se volete vi do uno spoiler...

Una Rosa Rossa - HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora