14 - Cena fuori

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Felix's POV

I dottori erano passati dopo un po' di giorni per dirmi che venivo dimesso nella mattinata. Hyunjin mi aveva aiutato a mettere a posto tutte le mie cose. Avevo ripreso a mangiare poco alla volta cose deformate e molli; tuttavia non potevo lamentarmi. Hyunjin mi era parso parecchio pensieroso in questi giorni, cercava anche di starmi il più vicino possibile, mi coccolava e mi stringeva la mano. Ogni volta che mi sfiorava sentivo le scintille, il cuore accelerare e le guance si infiammavano. Avevo paura. Dai libri che leggevo descrivevano così l'amore. E se mi stessi innamorando di Hyunjin? Cacchio. Lui era un maschio, il più popolare della scuola, quello che andava alle feste, quello a cui non importava niente e di nessuno, quello che aveva le file di ragazze. Anche se fosse, mi sarei tenuto per me questo sentimento, come tutte le altre emozioni che avevo sempre provato. Eravamo amici. Niente di più e non potevamo essere qualcosa di più.

Salutammo Siria e ci scambiammo il numero per le necessità, ritenevo fosse molto simpatica. Io e Hyunjin uscimmo dall'ospedale e l'aria gelida di ottobre si schiantò contro il mio volto. Mi venne immediatamente la pelle d'oca, lui si mise davanti a me e mi avvolse una sciarpa intorno al collo. Quando le sue dita sfiorarono la mia pelle sentii un improvviso calore provenire da quel punto, le mie guance si colorarono di rosso e lui fece un piccolo sorriso. Guardò il mio collo, probabilmente il succhiotto che stava scomparendo e in un gesto involontario si leccò il labbro, trasformando  andare le mie guance  in un rosso carmine. Finì di aggiustare la sciarpa intorno al mio collo. Lui mi disse:  

-Andiamo a casa.- annuii. Arrivammo all'entrata, sorrisi. Era strano dire che vivevo con Hyunjin, con il ragazzo più conosciuto, con il ragazzo con più follower del paese, con il ragazzo che tutte le femmine desideravano sotto le coperte. E io ce l'avevo di fianco. Lui mi aveva detto che era attratto da me, lui  mi aveva fatto un succhiotto, lui non poteva fare a meno dei miei abbracci. Ma lui non era mio, non lo sarebbe mai stato. Chi voleva un ragazzo problematico come me? Nessuno.  

Entrammo, mi cambiai e andai a farmi una doccia rilassante, cercando di lavare via anche i miei pensieri negativi. Mi cambiai e poi andai in camera. Ero stanchissimo anche se non avevo fatto niente, mi giustificai con il fatto di non avere forze per colpa del poco cibo. Mi feci spazio nel letto, sotto il caldo delle coperte. Sentii i passi di Hyunjin avvicinarsi e si sedette sul bordo del materasso, aprii lentamente gli occhi per guardarlo vicino a me. Mi scrutò con i suoi occhi profondi. Alzò la mano e mi accarezzò la guancia, tenendo gli occhi incatenati ai miei. Arrossii in imbarazzo e lui sorrise, le sue labbra si colorarono di rosso. Erano bellissime le sue labbra, grosse, rosse, piene...Perfette. Lui si alzò e, dandomi la schiena si tolse la maglietta a maniche corte che aveva. Mi godetti il panorama della sua schiena muscolosa mentre le mie guance di scaldarono, era liscia e senza imperfezioni, tanto che la mia mente si mise a fantasticare in pochi secondi, lui si incamminò dall'altro lato del letto e si sdraiò dietro di me come sempre. Il suo torace aderì come un puzzle alla mia schiena mentre il cuore mi andò a mille. La sua mano si posò sul fianco, il mio stomaco fece una capriola. Lui affondò il viso nei miei capelli e nel frattempo la sua fragranza si sprigionava nell'aria. Il suo profumo mi dava alla testa.  

-Sei bellissimo...- mi sussurrò con voce roca vicino all'orecchio. Sussultai, la gola si fece improvvisamente secca. La sua mano scorreva dal fianco fino alla coscia, artigliandola. Feci un piccolo salto dallo spavento, mentre l'adrenalina cominciava a scorrere nelle vene. Cominciai ad annaspare in cerca di aria, non sapendo gestire le emozioni. Mi inarcai involontariamente, cercando l'aria. Sentivo una miriade di emozioni, gemetti di frustrazione. Lui sorrise sul collo, mentre mi mordeva il lobo.

-Non sai cosa ti farei...- mi sussurrò di nuovo, arrossii ancora di più mentre la sua mano si addentrava per la mia gamba. Le mie mani tremavano, il cuore pompava a mille, sapevo che non si sarebbe fermato per così poco. Avvicinò il suo viso al mio, lo vidi fare un ghigno di soddisfazione e gemette. Non ce la facevo più, mi staccai dalla sua presa e mi misi in piedi sul pavimento freddo. Lui, mi guardò sorpreso dalla mia reazione. 

Una Rosa Rossa - HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora