8 - Myung-Dae

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Hyunjin's POV

Cazzo, cazzo cazzo. Non era possibile. Lo avevano rinchiuso in una prigione di alta sicurezza, come cazzo era evaso?

-Hyunjin, tutto bene?- mi richiamò Minho dall'altro capo del cellulare

-Troviamoci domani mattina alle 8:00 a casa mia- dissi veloce chiudendo la chiamata. Dovevamo escogitare un piano prima che fosse troppo tardi. Lo conoscevo abbastanza bene da sapere che lui lottava per quella che chiamava vendetta, ma non una vendetta sana, una vendetta che tutti nel mondo avrebbero visto al telegiornale, letto sui giornali e parlato con una nota di paura nella voce. Lui si vendicava sempre. I ricordi della mia infanzia passarono indisturbati davanti agli occhi rievocando i traumi che avevo sempre ricacciato in un angolino della mia anima. Felix venne nel corridoio con un'espressione da cucciolo in faccia. Riuscì a decifrare qualcosa del mio viso, ancora spaventato da quello che poteva succedere nel giro di 24 ore. Tese la braccia avanti e mi invitò in un abbraccio che tanto desideravo. Non c'era bisogno di esprimermi a parole, lui aveva capito subito che c'era qualcosa che non andava. Lo strinsi forte e lui mi circondò la vita con le sue braccia esili. 

-Felix, domani non posso venire a scuola, devo fare una cosa urgente ma ti posso accompagnare in macchina, va bene?-  lui annuì sciogliendo l'abbraccio. Quella sera ero teso come una corda di violino, lui si poteva presentare alla mia porta in ogni attimo, con in mano una falce fabbricata al solo scopo di tagliarmi la testa. Facevo attenzione ad ogni piccolo rumore proveniente da fuori, e cercavo di ragionare su cosa fare e come trovarlo sapendo che ci sono milioni di nascondigli in tutto il mondo. Felix non sapeva niente di tutto quello che stava succedendo alle sue spalle, ma di certo non volevo preoccuparlo. 

Andai in camera a letto, cambiandomi e sdraiandomi, Felix entrò qualche minuto dopo e mi guardò con preoccupazione.

-Tranquillo, sto bene. Vieni qui- lo invitai a sdraiarsi su di me, come al solito. Lui si fece spazio e si adagiò sul mio torace (come sempre ero senza maglietta), io gli posai le mani sulla schiena, poco prima del sedere e lo coccolai.

-Lo sai che sento il tuo cuore battere?- gli dissi, citando le stesse parole che aveva detto lui dopo la festa in cui si era ubriacato. Lui fece una piccola risata e arrossì.

-Anche io sento il tuo cuore battere- disse timidamente 

-Il tuo batte velocissimo però, merito mio eh?- rise di nuovo e il suo cuore salì di picco. Lui alzò un po' la testa per guardarmi negli occhi e mi posò un piccolo bacio sullo sterno. Sentii il mio stomaco fare una capriola e il mio cuore accelerò come in una gara di corsa, lui posò l'orecchio all'altezza del cuore e sentì soddisfatto il ritmo del mio cuore. Restai a guardarlo con un piccolo sorriso. Adesso lo avrei battuto. 

-Stai giocando sporco- dissi in modo provocatorio. Infilai le mani sotto la sua felpa nera e presi i suoi fianchi con possesso. Il suo cuore raggiunse anche i 130 battiti al minuto, lui arrossì violentemente e sbarrò gli occhi per lo stupore. Con le mani ancora sotto il tessuto, lo presi di peso e invertii la posizione. Adesso era lui sotto di me. Appoggiai i gomiti sul materasso mentre mi guardava con stupore e le guance rosso fuoco. Il suo cuore accelerò drasticamente ma non era abbastanza. Abbassai la testa fino al suo collo cominciai a baciarlo in un unico punto, Felix cominciò a boccheggiare in cerca di aria posando le sue mani sui miei fianchi. Continuai a leccarlo e morderlo in quel punto dove la sua pelle era liscissima. Non mi serviva guardarlo che le sue guance stavano andando a fuoco. Con movimenti lenti alternati a quelli veloci continuai a torturargli il collo.

-H-hyunjin- disse con un sussurro, volevo intenderlo come un "Fermati" ma a me era sembrato un "Continua"

-Ti sto facendo imparare la lezione, non va bene giocare sporco- dissi con voce roca, facendolo sussultare. Lui rafforzò la presa sui miei fianchi cercando aria. Il suo petto si alzava e si abbassa ritmicamente andando a sbattere contro i miei muscoli. Continuai a morderlo nello stesso punto del collo, stuzzicandolo con i denti e la lingua. 

Una Rosa Rossa - HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora